Art(e)vangelo: Un invito all'inaugurazione - Genesi 1,1-31
Predicatore: Leonardo De Chirico
Arriva una busta di carta pregiata, internamente decorata e con il vostro nome stampato in caratteri ricercati. “La Signoria Vostra è invitata all’inaugurazione della mostra …”. Che privilegio! Avete mai ricevuto un invito così? Ebbene, oggi la Parola di Dio ci invita a partecipare al vernissage della più bella, completa e straordinaria mostra d’arte che sia stata mai inaugurata. Dio ti ha inviato la busta e ti chiede di rispondere all’invito. Nella prima pagina della Bibbia abbiamo un catalogo della prima opera d’arte, un esempio della prima composizione poetica e un saggio della prima valutazione estetica. Dio ci invita a entrare nel suo mondo, nella sua arte, nella sua estetica.
1. La prima opera d’arte
Dalle prime battute della Bibbia, iniziamo ad entrare nel mondo dell’arte: forme, colori, suoni, materie, linguaggi, strutture … appaiono dal niente e riempiono lo spazio e l’immaginazione. Da subito siamo immessi in uno studio creativo dove viene realizzata una grandiosa opera d’arte. All’inizio c’è il vuoto e la mancanza di forme (v.2), poi un artista inizia a creare: prima portando all’esistenza mediante la parola qualcosa che non c’era, poi dividendo, modellando, plasmando il tutto e ogni singola parte.
L’artista divino crea la luce e la separa dalle tenebre (v.3; 14-19). Il mondo si illumina ma una parte rimane nel buio. L’arte ha sempre a che fare con la luce e le tenebre e il gioco di contrasti tra le due. Poi l’artista crea lo spazio: la volta celeste, l’estensione acquea, la materia terrestre (vv.6-10). L’arte ha a che fare con l’intreccio tra spazi reali o immaginari, fatti di materia fisica o immaginata. Dentro questi spazi, l’artista divino crea forme di vita, specie diverse, esseri viventi vegetali e animali che si muovono (vv.11-13; 20-25). Ecco che emergono colori, suoni, movimenti, vita. L’arte è proprio questo: un movimento della vita dove tutta la varietà e la complessità del mondo si muove al suo interno.
In questo teatro di luci/ombre, spazi ed esseri viventi, suoni e colori, Dio crea l’uomo e la donna ricorrendo ad un altro stratagemma tipico dell’arte: l’uso dell’immagine e della somiglianza (v.26). Le creature al centro della scena sono immagini del Creatore. Siccome chi li ha creati è un artista, loro (noi) sono e siamo un’opera d’arte e hanno un DNA artistico che non si può cancellare. L’arte è iscritta nella nostra natura più profonda. Ecco che si è compiuta l’opera d’arte: quella del mondo creato da Dio di cui siamo parte integrante come opere d’arte e come creature artistiche. Come è possibile come cristiani non interessarci all’arte se Dio ha creato il mondo come opera d’arte? Come è possibile vivere senza onorare l’arte di cui siamo impastati?
2. La prima composizione poetica
Come se non bastasse, non solo Genesi 1 ci invita alla mostra d’arte del mondo, ma lo fa con una poesia, cioè un componimento artistico. Il testo davanti a noi è un poemetto sapientemente scritto non solo per descrivere in modo asettico cosa accadde quando Dio creò il mondo, ma lo fa con stile poetico. E’ un pezzo di letteratura.
Dio ha scelto di rivelare l’inizio del mondo-opera d’arte in modo artistico. C’è una struttura settenaria (sette giorni), ci sono ritmi interni (sera-mattina), giochi di parole (in ebraico), allusioni raffinate, insomma è una poesia ebraica. Qualcosa traspare anche nella versione italiana. Ciò non vuol dire che non sia storicamente affidabile. La storia e la poesia si intrecciano in modo armonioso. Vuol dire che è l’arte che introduce l’arte; è la poesia che invita ad apprezzare l’arte. L’arte chiama all’arte. La prima pagina della Bibbia è un’opera letteraria così come tanti capitoli e interi libri della Bibbia sono poesia. Il punto è che Dio, l’artista che ha creato il mondo, ha ispirato un poeta a scrivere dell’allestimento della grande esposizione invitandoci a farne parte. La Bibbia è il “grande codice” della vita umana. Come è possibile leggere la Parola di Dio senza sviluppare un interesse per la letteratura e per l’arte?
3. La prima valutazione estetica
La prima pagina della Bibbia contiene anche la prima valutazione artistica del mondo creato. Non solo Dio fa e crea l’arte, ma ne dà un’interpretazione autentica. Infatti, nel corso della creazione, Dio afferma per ben cinque volte che quello che sta facendo è “buono” (v. 10,12,18,21,25). Addirittura, dopo aver creato l’uomo e la donna dice che l’insieme di tutto il creato è “molto buono” (v.31). Il mondo non solo è quello che è, ma è buono, molto buono. Senza voler entrare nella ricchezza della lingua ebraica (di cui non sono esperto), “buono” è la traduzione di tov che può essere anche tradotto bello, piacevole, gradevole. E’ un giudizio estetico oltreché morale. Il punto è che il creato come opera d’arte non è solo un fatto in sé, ma è approvato da Dio. Dio lo gradisce pienamente: è buono, bello, utile. Dio si è compiaciuto nella sua opera. La sua è la prima valutazione artistica del mondo.
Dio ha creato artisticamente il mondo. Dio ha fatto scrivere della creazione del mondo in modo poetico. Dio ha valutato la creazione come buona e bella. Possiamo avvicinarci al mondo dell’arte senza Dio, senza la Parola di Dio, senza il vangelo di Dio? No, è impossibile.
Ebbene, tutto questo non è altro che l’inizio. Nel teatro della gloria di Dio, nel mondo d’arte che Dio ha creato, ad un certo punto c’è stato uno spettacolo (Colossesi 2,15), un evento artistico! Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, ha trionfato sul male per mezzo della croce. Quello è stato l’atto culminante dell’opera d’arte divina. Tutto quello che Dio ha fatto e fa è un’opera d’arte. Oggi Dio ti invita ad apprezzare quello che Lui ha fatto per noi invitandoti alla mostra della sua meravigliosa opera d’arte. Cosa farai del suo invito? Lo cestinerai? O lo accoglierai per fede credendo che Dio è l’artista e la vita nuova in Gesù Cristo è la più bella opera d’arte da ammirare e da cui beneficiare?