Proverbi 31,10-31 - Lavoro intraprendente
La donna virtuosa non è qui un manuale su come essere la moglie perfetta. Per questo c’è la domanda all’inizio del testo: “Una donna virtuosa chi la troverà?” Perciò, mogli, vi potete rilassare. Mentre le virtù che esibisce sono tutte virtù che dovremmo tutti seguire, questa donna non è qualcuna che si può perfettamente cercare di essere da questa parte dell’eternità. Invece, è un ricordo di colui che era ed è perfetto; e colui che ci libera dal potere del peccato per seguire l’esempio di questa donna saggia. E quando si parla di lavoro ci insegna che il lavoro intraprendente è…
1. Lavoro fatto con zelo
2. Lavoro per il bene anche degli altri
3. Lavoro in vista del futuro
Uno dei modi con cui mi piace lavorare sul mio italiano è ascoltare audiolibri e podcast in italiano. Uno dei podcast che mi piace tanto ascoltare si chiama L’Italia Che Va! È un programma su Rai 1 con presentatore Daniel Della Seta. Il podcast ha storie, interviste ed esperienze che descrivono la cultura lavorativa dell’Italia. Sul podcast Della Seta parla di tradizioni, iniziative d’insegnamento, innovazioni e tecnologie che stanno guidando lo sviluppo di prodotti che si preparano ad andare sul mercato.
Parla del business in Italia. Ci sono sempre interviste con proprietari di business Italiani, nuove imprese, inventori di nuovi prodotti e servizi e imprenditori che lavorano per costruire i business dell’Italia. Lo trovo molto interessante. È un programma che gli investitori potrebbero ascoltare mentre cercano il nuovo Silvio Berlusconi, Enzo e Piero Ferrari, Guccio Gucci, Ernesto Bertarelli o Donatella Versace. È un programma che descrive opportunità su come entrare economicamente in quella che potrebbe essere la nuova grande cosa! E sapete qual è l’ingrediente necessario per la prossima grande cosa? Uno spirito intraprendente. La storia italiana è piena di uomini e donne che l’avevano, e i loro lavori zelanti hanno cambiato il mondo, migliorato le vite di persone innumerevoli e portato fama all’Italia.
Ora, forse vi chiedete cosa ha a che fare con il sermone di oggi. Bene, visto che Dio è un Dio che lavora, e il Dio che ha creato il lavoro, e vedendo che così tanto del lavoro che esiste intorno a noi esiste grazie al lavoro intraprendente, dobbiamo capire se il lavoro intraprendente è un lavoro biblico, e se e come noi come popolo di Dio dovremmo lavorare per redimere il lavoro intraprendente in Italia. E per farlo, vogliamo guardare nella Parola di Dio qualcuno che può insegnare alla chiesa qualcosa sul lavoro intraprendente come uno che siamo chiamati a fare. Il nostro esempio nella Scrittura stasera è la donna virtuosa di Proverbi 31.
Ora. Prima di guardare quello che ci insegna la donna virtuosa sul lavoro intraprendente, vi vorrei dare un po’ di criteri con cui guardare questo testo.
Per primo, questo capitolo chiude il libro di Proverbi con questa donna virtuosa, una donna saggia. È la personificazione della saggezza di Dio introdotta nei primi capitoli di Proverbi. Qui la sua descrizione chiude il libro come una che dimostra attivamente tutta la saggezza che è insegnata nel libro di Proverbi.
Secondo, non pensate che questo passo si applichi solo alle donne. Questo è un capitolo famoso della Bibbia che spesso viene predicato per la Festa della Mamma e viene usato per insegnare alle ragazze giovani come essere mogli virtuose. Però, questo testo fu scritto per un re e tutto il popolo di Dio può imparare dall’esempio che qui troviamo.
Per ultimo, sorelle, lei non è qui un manuale su come essere la moglie perfetta. Per questo c’è la domanda all’inizio del testo: “Una donna virtuosa chi la troverà?” Perciò, mogli, vi potete rilassare. Mentre le virtù che esibisce sono tutte virtù che dovremmo tutti seguire, questa donna non è qualcuna che si può perfettamente cercare di essere da questa parte dell’eternità. Invece, è un ricordo di colui che era ed è perfetto; e colui che ci libera dal potere del peccato per seguire l’esempio di questa donna saggia. E quando si parla di lavoro ci insegna che il lavoro intraprendente è…
1. Lavoro fatto con zelo
2. Lavoro per il bene anche degli altri
3. Lavoro in vista del futuro
1. Lavoro fatto con zelo (13, 14, 16, 18, 22, 24)
La prima cosa che dobbiamo notare qui è che la donna virtuosa non è descritta come virtuosa per la sua apparenza fisica, ma perché teme il Signore. E come ci dice Proverbi 9,10 il principio della saggezza è il timore del Signore. Per temere correttamente il Signore, uno lo deve conoscere e cercare. Ed è questo che troviamo qui. Lei è una donna saggia che conosce il Signore, ed è evidente nel modo in cui lavora! Lei lavora duramente e costantemente. Si alza quando ancora è notte (15). Si procura materiali per il suo lavoro (13), mette le sue mani all’opera per fare le cose che sa che potrà vendere (19, 22, 24).
Similmente, la donna virtuosa è una imprenditrice talentuosa. È consapevole delle opportunità che ha intorno a sé. Percepisce come usare le cose di valore che le sono date per generare un profitto (18). Posa gli occhi su un campo e l’acquista per lavorarlo e produrci qualcosa di valore (16). È una imprenditrice talentuosa con spirito intraprendente e dedizione al suo lavoro. In nessun modo è superficiale sul suo lavoro! Fa il suo lavoro con zelo!
Amici, quanto affrontate in modo superficiale il lavoro? Quante volte ci è stata presentata un’opportunità valida o un’idea creativa, e non l’abbiamo presa perché richiedeva troppo lavoro? Così spesso buttiamo via idee buone per migliorare la situazione a casa, nella comunità, o nella chiesa perché richiedono un lavoro duro. Specialmente quando si tratta della città! Quasi tutte le persone sui miei percorsi in autobus si lamentano di essi (incluso me stesso) ma raramente ci dedichiamo al lavoro che ci vuole.
Fratelli e sorelle, come la donna virtuosa di questo capitolo, siamo chiamati a fare il lavoro che Dio ci ha provveduto con zelo. Dobbiamo afferrare le opportunità che Dio ha provveduto per il nostro lavoro. Ma ci saranno delle volte in cui non lo facciamo. Lottiamo in continuazione con la nostra peccaminosità. Nel nostro egoismo, forse affrontiamo il lavoro in modo superficiale, con pigrizia, o forse lasciamo le cose da fare per gli altri. Ci sono delle volte in cui il nostro comportamento nel lavoro non onora Dio. È in quei momenti che ci dobbiamo ricordare quello che Dio ha fatto per noi in Cristo.
Lodiamo Dio per il nostro Signore Gesù, che non lavorò superficialmente. Non lasciò l’opportunità di redimere il popolo peccaminoso, anche se sapeva quello che ci sarebbe voluto per farlo – anche se sapeva che gli sarebbe costato tutto; che avrebbe avuto una morte orrenda in croce al posto dei peccatori quando lui era senza peccato. Era la nostra peccaminosità e i nostri comportamenti superficiali verso la vita che si meritavano l’ira di Dio. Ma nella Sua grazia Dio mandò Suo Figlio, un lavoratore zelante che era dedito nel portare onore al Padre (23), per provvedere perdono per i peccatori, per rendere possibile ai peccatori conoscere Dio in modo personale, e per rendere possibile la crescita nella sapienza di Dio. Siccome Cristo ha lavorato con zelo, possiamo conoscere Dio e indicarlo agli altri come lavoratori zelanti. Vedete, il nostro lavoro non è solo per noi stessi.
2. Lavoro per il bene anche degli altri (11, 15, 20, 23, 27)
La donna virtuosa ci mostra che il lavoro intraprendente non è solo per il mio bene, ma anche per il bene degli altri. Lavora per il bene delle altre persone. Lavora con diligenza e con gioia per il bene del suo marito così non mancherà mai (11). Si alza quando ancora è notte per distribuire il cibo alla sua famiglia (15). Provvede ai suoi impiegati. Ma non si ferma lì! Nel suo lavoro tende le palme ai miseri e porge le mani ai bisognosi (20). Il frutto del suo lavoro provvede non solo alla sua famiglia, ma per la gloria di Dio e per il bene della società.
In Luca 12, Gesù parla di un uomo ricco la cui terra produceva abbondantemente. Come questo uomo ricco, la donna virtuosa produceva abbondantemente. Ma c’è una differenza fra questi due lavoratori. Mentre l’uomo ricco lavorava duro per tenersi tutto il suo lavoro per sé in un guadagno egoistico, la donna virtuosa lavorava duro per provvedere ai bisogni della sua famiglia e anche per condividere il frutto con cui Dio l’aveva benedetta anche con gli altri, …e lo faceva con gioia. E mentre l’uomo ricco lavorava duro per il suo onore, la donna virtuosa lavorava per la gloria di suo marito.
Amici, quando guardate il vostro lavoro, o opportunità di lavoro, pensate a come voi trarrete beneficio dai vostri sforzi? Quando lavorate, dando il vostro tempo e risorse per aiutare gli altri, lo fate con riluttanza? Quando cerchi la gioia nel lavoro per aiutare chi è nel bisogno, ti senti bene a causa dei tuoi atti generosi? Se la risposta è si, allora il tuo lavoro non è veramente un lavoro altruista… e la gioia che ti porterà non durerà.
Fratelli e sorelle, il lavoro altruista della donna virtuosa che vediamo in questo Proverbio è una riflessione del lavoro regale di Cristo. Gesù lavorò per portare onore al Padre, e lavorò anche per gli altri. Siamo il popolo bisognoso ed eravamo morti nei nostri peccati, e Lui diede tutto per liberarci e per darci la vita… e lo ha fatto per la gioia che gli era posta dinanzi (Eb. 12,2)
Il lavoro della donna virtuosa è una riflessione del lavoro dello Spirito, che è al lavoro nei campi dei cuori degli uomini, donne, e bambini che Cristo ha comprato con il Suo sangue. Lui è al lavoro, producendo frutto in noi ed equipaggiandoci con sapienza e saggezza. Aiutandoci a vedere le opportunità nel lavoro, non per compiere i nostri desideri peccaminosi, ma lavoro che può portare bene agli altri e gloria a Dio. Siamo chiamati a lavorare non solo per noi stessi, ma anche per gli altri. Perché? Perché il nostro lavoro non è solo per oggi ma in vista del futuro.
3. Lavoro in vista del futuro (21, 25)
La donna virtuosa è preparata al futuro. Attraverso il suo lavoro zelante prospera. Dice che la sua lucerna non si spegne la notte (18)! Non riesco a immaginare quanto costerebbe quella bolletta di gas oggi! Il versetto 21 dice che non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana rossa (21). Lei non teme l’avvenire, anche se non sa cosa porterà (25). Invece di consumare tutto quello che si era procurata, è preparata al futuro. Non mangia il pane della pigrizia (27). Perciò ha pace quando arrivano tempi difficili perché sa che il suo lavoro le ha provveduto abbastanza.
Viviamo in un tempo di consumismo e di debito (specialmente nel mio paese). È una cultura che “vive il momento”. Dappertutto in questa città sono bersaglio di pubblicità di aziende che vorrebbero che io usassi quello che mi sono guadagnato sui loro prodotti per riempire un desiderio o un piacere immediato che ho, o che pensano che dovrei avere. Siamo circondati da cose che ci offrono piacere momentaneo, un falso senso di pace, e un conto in banca che è vuoto.
Tante volte le nostre idee di consumo portano alla pigrizia. Social Media, Netflix, Amazon Prime, ecc. Siamo qui pigri a consumare quando c’è lavoro da fare per il futuro, figli nelle nostre case da discepolare, e persone nelle nostre vite che sono morte nei loro peccati e che si dirigono verso i cancelli dell’inferno. Stiamo su Instagram mentre quello che le persone hanno bisogno di sentire è che sono morte nei loro peccati, che hanno bisogno di, e devono, guardare a Gesù Cristo solo nella fede come quello che li può salvare e offrire loro il perdono.
Fratelli e sorelle, il lavoro del Padre nel mandare Suo Figlio, il lavoro del Figlio nel pagare la pena per i peccatori, e il lavoro dello Spirito nel far risuscitare Cristo dalla tomba, si prendono cura di noi oggi e ci danno pace sul nostro futuro. Lui ritornerà per giudicare sia i vivi che i morti, e tutti coloro che non lo conoscono periranno. C’è tanto lavoro da fare. Viviamo nel già-non-ancora regno di Dio dove siamo stati chiamati a lavorare con zelo, non solo per noi stessi, ma anche per gli altri per far conoscere loro Dio. E il nostro lavoro non è solo per oggi ma per il futuro.
Il nostro lavoro riflette la donna virtuosa che vediamo qui? Riflette il lavoro di Dio che preghiamo possa riformare questa città per generazioni a venire? Come usiamo il frutto della nostra fatica? Consumiamo con solo oggi in mente? O siamo saggi, preparandoci per il futuro, non solo il nostro, ma anche quello della chiesa?
Breccia di Roma, nel nostro contesto di minoranza dobbiamo avere donne e uomini che sono impegnati a lavorare con zelo in ogni posto in cui Dio li ha collocati. Come il marito e la famiglia della donna virtuosa non erano preoccupati, perché trovavano pace e sicurezza nel lavoro fedele di lei, noi possiamo trovare pace, fidando nel lavoro che Gesù ha fatto per renderci sicuri per l’eternità. Dobbiamo avere donne e uomini che sono impegnati a lavorare per il bene della famiglia di Dio, e anche per il bene dei bisognosi che troviamo in questa città in cui Dio ci ha sovranamente messi. Altrimenti le nostre testimonianze saranno deboli.
Dobbiamo lavorare costantemente ed essere creativi nei nostri sforzi per provvedere mezzi sostenibili con cui proclamare il Vangelo e fondare nuove chiese a Roma e in questo paese. In un tempo in cui le porte delle chiese si chiudono e le loro insegne vengono portate giù, dobbiamo chiedere la saggezza a Dio per avere successo non solo nel lavoro presente che Dio ha dato a noi e ai nostri fratelli e sorelle intorno al paese, ma anche per il lavoro futuro del Vangelo di cui questo paese ha così tanto bisogno.
Un modo in cui Dio ha permesso alla nostra chiesa di farlo è attraverso la fondazione di ICED, il nostro lavoro con AEI, e attraverso la promozione del ministero bivocazionale. Un altro grande esempio è la Passeggiata della Riforma. Un’opportunità che ci è stata data per lavorare con le scuole qui a Roma. Attraverso della creatività e del duro lavoro, più di 1000 studenti hanno sentito il Vangelo per la prima volta nella loro vita. Tanti di noi ci hanno lavorato, prendendo del tempo fuori da lavoro e progetti personali perché abbiamo visto un’opportunità valida per lavorare e far conoscere il nome di Dio e il Vangelo della Grazia a Roma. Ed è un lavoro duro! Ma ci siamo dedicati al lavoro, lo abbiamo fatto con zelo anche se non abbiamo subito visto i frutti del lavoro. Eravamo appassionati di questa opportunità. Perché? Perché non lo facevamo per noi stessi. Vogliamo che le altre persone in questa città conoscano il potere salvifico del Vangelo. Non lo vogliamo tenere per noi stessi, perciò lavoriamo per rendere conosciuto Cristo!
Preghiamo per altre opportunità del genere. Preghiamo per uno spirito intraprendente nel nostro lavoro. Come la donna virtuosa, come Cristo, nel lavoro che ci è stato donato preghiamo che possiamo lavorare con zelo, e non solo per noi stessi ma anche per il bene degli altri, e non solo per oggi, ma anche in vista del futuro. E mentre lo facciamo, preghiamo che Dio ci possa dare saggezza e prosperità cosicché la lucerna della nostra testimonianza brilli giorno e notte. Amen?
-Clay Kannard