A cosa serve una fede senza opere? - Giacomo 2,14-26
Vi è mai capitato di scendere dalla metro o dall'autobus qui a Roma, mettere la mano in tasca per prendere il telefono o il portafoglio, e il vostro cuore comincia a battere forte? Sentite una sensazione di sprofondamento nello stomaco perché, non c'è. Cosa facciamo? Cominciamo a controllare freneticamente le nostre tasche solo per renderci conto, se siamo fortunati, che l'abbiamo messo in una tasca diversa dal solito e poi tiriamo un sospiro di sollievo. Sapete di cosa sto parlando? Sto parlando di quella sensazione nello stomaco quando hai appena chiuso le chiavi in casa o in macchina. È quella sensazione che si prova quando si perde di vista il proprio figlio al parco giochi o al negozio. È quella sensazione che si prova quando il tuo insegnante ti interroga inaspettatamente e sai che non sei preparato. È un'ansia paurosa. È il panico.
Stiamo continuando la nostra serie nella lettera di Giacomo intitolata, “Come funziona la fede”. Ci siamo fatti strada attraverso il secondo capitolo di Giacomo, dove comincia a spiegare com'è la religione pura. È una fede che lavora per adempiere la Legge Regale quando amiamo Dio e amiamo il nostro prossimo. In breve, quello che abbiamo imparato è che la fede non mostra favoritismi (2,1-7), la fede obbedisce a Dio (8-13). Poi arriviamo alla seconda metà del capitolo due. Se devo essere onesto con voi, quando ho letto questi versetti per la prima volta, mi è venuto il panico, ho sentito lo stomaco sprofondare. Perché? Perché quello che Giacomo dice nella seconda metà del capitolo 2 suona molto diverso da quello che noi crediamo sulla Giustificazione. Quando parliamo di giustificazione, intendiamo il nostro status davanti a Dio, se siamo innocenti o colpevoli davanti a Lui. Stiamo parlando della nostra salvezza, e quindi non è una questione secondaria.
Come chiesa confessionale e riformata, in linea con la chiesa storica, e i riformatori, fondati sulla sola Scrittura, crediamo che la giustificazione è per sola grazia, per mezzo della fede soltanto, a causa di Cristo soltanto e tutto alla sola gloria di Dio. Giusto? E la giustificazione che possediamo non è nostra, appartiene a Cristo. Non possiamo fare nulla per ottenere la salvezza. Questo è ciò che mettiamo su questi braccialetti per la Passeggiata della Riforma. Questo è ciò che condividiamo con gli altri quando proclamiamo il Vangelo. È la verità che usiamo per smascherare il falso Vangelo di altri sistemi religiosi che sono presenti nella nostra città. Giusto? Predichiamo che siamo salvati per mezzo della fede soltanto, non per mezzo delle nostre opere.
È quello che troviamo nella parola di Dio. Paolo scrive ai Romani (Ro 3,28):
poiché riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge." Scrive ai Galati (Ga 2,16): "sappiamo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato.
E questo è solo per citare alcuni esempi. Ma poi iniziamo a leggere Giacomo e arriviamo al capitolo 2 e al versetto 24 dove Giacomo dice: “Voi vedete dunque che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto!” Il tuo cuore comincia a battere più velocemente e hai quella sensazione di sprofondamento nello stomaco. Perché? Perché a prima vista, sembra un grande conflitto tra Paolo e Giacomo, e quindi una potenziale contraddizione nella Bibbia. E noi crediamo che tutta la Bibbia sia ispirata da Dio e senza errori (2 Ti 3,16). Quindi, cosa dobbiamo fare con questa apparente contraddizione? Rimuoverla dalle nostre Bibbie? Tagliamo i nostri braccialetti e li gettiamo nella spazzatura? Non facciamo più le Passeggiate della Riforma? Dichiariamo che la Riforma è conclusa? O saltiamo semplicemente questa sezione di Giacomo, ignoriamo quella sensazione nello stomaco, e ignoriamo il testo? No! Dobbiamo fidarci della parola di Dio, ricordando che Egli non si contraddice. Poi preghiamo e chiediamo allo Spirito di guidarci mentre lo leggiamo con attenzione e responsabilità, nel contesto delle cose che Giacomo ha scritto in precedenza.
Ricordate, Giacomo ha a che fare con una comunità di ebrei cristiani professanti. Sostenevano di conoscere Cristo, conoscevano molto bene la Legge di Dio, ma alcuni di loro mostravano favoritismi ai ricchi, portavano i poveri nei tribunali e ignoravano i bisogni degli orfani e delle vedove nella loro chiesa. All'inizio del capitolo 2 Giacomo ha rimproverato quel tipo di comportamento. Ora, comincia a rispondere ad alcuni che dicevano che non c'era bisogno di fare buone opere. Perché? Perché avevano "fede" in Cristo, e quella "fede" era sufficiente. Così, Giacomo deve sfidare la loro comprensione della fede, e lo fa sottolineando che ci sono due tipi di fede: la vera fede salvifica, e una falsa fede morta... cioè una fede senza opere.
Quindi non fatevi prendere dal panico! Giacomo non contraddice Paolo, che ha detto che siamo giustificati/salvati per mezzo della fede soltanto. Piuttosto, Giacomo descrive come appare una vita che è stata giustificata/salvata per mezzo della fede soltanto. Quando Giacomo parla di opere, è quello che Paolo chiamerebbe il frutto dello Spirito. Giacomo non sta usando la parola giustificato nel senso dichiarativo come faceva Paolo, ma nel senso dimostrativo della parola... in altre parole: tu DICI di avere fede salvifica, ma non c'è nessuna prova esteriore (14). Come posso sapere che è vero? Ecco perché Giacomo dice nel versetto 18, "mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede" (18). Dobbiamo tenerlo a mente mentre leggiamo questa sezione di Giacomo.
Quindi, abbiamo due tipi di fede secondo Giacomo. La fede che non mostra opere e la fede che mostra opere. Quello che Giacomo ci chiede è questo: a cosa serve una fede che non mostra opere? E ci aiuta a considerare la domanda in tre punti. Vale a dire, una fede senza opere...1) è inutile per l'uomo; 2) è disobbediente nei confronti di Dio, e 3) non rende giustizia a nessuno.
1. È inutile per noi
Una fede senza opere è inutile per noi. A cosa serve se qualcuno dice di avere la fede ma non ha opere? Giacomo dice nei versetti 15-16 che è inutile per l'uomo. Perché? Perché non rende alcun servizio al prossimo. Se un fratello o una sorella è affamato e bisognoso, e tutto quello che facciamo è offrirgli una benedizione verbale, a cosa serve? A cosa serve se diciamo ai nostri fratelli e sorelle che soffrono, "andate in pace, scaldatevi e saziatevi", quando in primo luogo non hanno modo di essere riscaldati e saziati? Non è altro che un servizio verbale. Per esempio, sarebbe come se mia moglie dicesse di amarmi ma non mi mostrasse alcun affetto, non avesse alcun desiderio di passare del tempo con me, non offrisse alcun atto di servizio amorevole. Come potrebbe funzionare? Come potrei sapere che mi ama veramente? Non ci sarebbero segni visibili del suo amore.
Fratelli e Sorelle, siamo chiamati a servire questa città in modo regale, profetico e sacerdotale. Ciò significa che viviamo in modo responsabile e cerchiamo la giustizia. Significa che diciamo la verità e predichiamo il Vangelo. Significa che ci prendiamo cura dei bisognosi e di coloro che sono feriti e oppressi. Sì, lo facciamo pregando per gli altri, ma lo facciamo anche servendo coloro che sono nel bisogno. Lo facciamo provvedendo agli affamati, servendo gli emarginati, passando il nostro tempo con coloro che sono soli, dando le nostre risorse per mostrare agli altri l'amore di Dio in Cristo, l’amore che è stato mostrato a noi. Per questo motivo, la nostra chiesa è coinvolta in ministeri di misericordia che coinvolgono i rifugiati e coloro che sono oppressi. Mostriamo loro che, poiché sono creati a immagine di Dio, devono essere trattati con dignità e rispetto; li aiutiamo sinceramente a superare le complessità dell'integrazione in una nuova città e in un'altra cultura: li ascoltiamo e preghiamo per loro mentre condividono la perdita che potrebbero aver sperimentato venendo qui; preghiamo e chiediamo a Dio di mostrare loro che, la speranza che sono venuti a cercare in Italia può essere trovata in Cristo, che li ama e si è dato in sacrificio per salvarli dai loro peccati. Cerchiamo la libertà per gli oppressi e preghiamo che la giustizia sia stabilita nelle strade della nostra città.
Per questo motivo, abbiamo anche il ministero diaconale della chiesa, per aiutare i nostri fratelli e sorelle che lottano in vari modi, aiutando coloro che hanno bisogni legittimi, i bisogni che potrebbero diventare un ostacolo per sperimentare la gioia di conoscere Cristo, e crescere nella loro fede. Facciamo questo perché Dio in Cristo ha soddisfatto i nostri bisogni più profondi, il nostro bisogno spirituale di essere perdonati e liberati dal potere del peccato e riconciliati con Lui.
A cosa serve una fede che dice solo: "Spero che le cose vadano bene, buona giornata". Giacomo dice che quel tipo di fede non può adempiere la Legge Regale dal versetto 8 perché è il tipo di fede che non obbedisce al comandamento di amare il prossimo come noi stessi. Una fede senza opere è inutile per noi, è una fede superficiale, è una fede vuota, e Giacomo dice nel versetto 17 che è una fede morta. Non offre alcun servizio all'umanità.
2. È disubbidiente nei confronti di Dio
Allo stesso modo, una fede senza opere è inutile per Dio perché è disobbediente nei confronti di Dio. Nei versetti 18-19 Giacomo introduce l'argomento critico che dice: "Tu hai la fede e io ho le opere", come se ad alcune persone venisse dato il dono della fede e ad altre il dono di fare buone opere. Come se le due cose non andassero sempre insieme. Ma questo cosa dimostra? Come puoi dimostrarmi la tua fede? Come posso vedere che hai una fede salvifica? Questa è esattamente la domanda di Giacomo mentre mette in discussione questa affermazione. Nei versetti 18-19 dice: "Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». 19 Tu credi che c’è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano”.
In altre parole: Grande! Sei teologicamente informato! Puoi dirmi cose corrette su Dio. Confessi opinioni ortodosse su di Lui! Sai recitare i versetti, i credi e le confessioni a memoria. Hai memorizzato le Cinque Sola e i cinque punti del TULIP, e lo fai accuratamente. Ma anche i demòni possono farlo! Infatti, potrebbero persino essere più ortodossi di te nelle loro credenze su Dio. E sapete una cosa? Almeno la loro conoscenza di Dio crea una reazione, facendoli tremare all’idea del giudizio finale. Tu, invece, non hai alcun desiderio di obbedire ai comandamenti di Dio? Giacomo dice: "Come puoi mostrarmi la tua fede? Come puoi dimostrarmela? Dov'è il frutto?”
Sai una cosa, fratelli e sorelle? Non si può fare. Non c'è frutto. È impossibile dimostrare che una fede senza opere è una fede salvifica solo sulla base di affermazioni teologicamente accurate, mentre allo stesso tempo mostri favoritismi ai ricchi, opprimi i poveri, ti rifiuti di amare il tuo prossimo, ti rifiuti di mortificare il peccato nella tua vita, non passi tempo in preghiera e nella Parola di Dio, cedi volentieri alla tentazione e ti rifiuti di obbedire ai comandamenti di Dio. La parola di Dio ci dice che la fede senza le opere è vuota. È un altro tipo di fede. È una falsa fede. Non lasciatevi ingannare, amici. Proprio come la fede senza le opere è solo superficiale e sentimentale nei confronti dell'uomo, essa è solo mentale e sciocca nei confronti di Dio. Questo tipo di fede è solo un servizio a parole che scaturisce da una testa piena di conoscenza, non da un cuore che è stato rigenerato dallo Spirito di Dio. Si può conoscere il cristianesimo, ma non conoscere Cristo. Come disse Giovanni Calvino:
L'uomo non è giustificato dalla sola fede, cioè da una conoscenza vuota di Dio; è giustificato dalle opere, cioè la sua giustizia è conosciuta e provata dai suoi frutti.
Fratelli e sorelle, come la fede senza opere è inutile per l'umanità, non offrendo alcun servizio all'uomo, così la fede senza opere è inutile per Dio, non offrendoGli alcuna obbedienza. La fede senza opere è disobbediente nei confronti di Dio. Questo tipo di fede è una contraffazione. e non rende giustizia a nessuno.
3. Non rende giustizia a nessuno
Questo è il nostro terzo punto: Una fede senza opere non rende giustizia a nessuno! Paolo scrive in Efesini 2,8-9:
Per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; 10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Amici, siamo salvati per mezzo della fede soltanto, ma la nostra fede non rimane sola. Una fede che non produce alcun frutto non rende alcuna giustizia a Dio. A cosa servirebbe se Dio, scegliendo un popolo per la salvezza e dichiarandolo giusto, non lo liberasse dal peccato e non lo conducesse all'obbedienza a Lui? Una fede che non produce frutto non rende giustizia all'opera di Cristo. Cristo è morto affinché i peccatori fossero liberati dal peccato, e liberi di obbedire a Dio. La fede che non produce frutto non rende giustizia allo Spirito Santo. A cosa serve la nuova vita in Cristo, e che bisogno c'è di santificare i figli di Dio, se il suo frutto è irrilevante? La fede che non produce frutto non rende giustizia ai bisognosi e agli oppressi se il popolo di Dio non promuove la libertà. E infine, la fede che non produce frutto non ti giustificherà quando ti troverai davanti a Dio nel giorno del giudizio (Mt. 25,31-43). Quale prova ci sarà che Dio ti ha dato una nuova vita in Cristo e che stava lavorando in e attraverso di te? "Essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo".
Giacomo vuole farci capire che coloro che hanno ricevuto la fede per grazia e una nuova vita in Cristo, hanno una fede che è visibile. Quel cambiamento interno produce segni esteriori di crescita in santità e di obbedienza a Dio. Nel giorno del giudizio, il loro essere stati giustificati per mezzo della fede soltanto, sarà ritenuto vero. Il fatto che Dio abbia dichiarato qualcuno giusto è reclamato; l'opera di Cristo giustificata; l'opera dello Spirito giustificata e completa perché la loro salvezza sarà ritenuta vera fin dall'inizio. Una fede che non produce frutto è morta e non rende giustizia a nessuno. La fede non funziona così. Nel versetto 20, Giacomo dice che è sciocco pensare il contrario.
Giacomo conclude il suo punto menzionando due personaggi biblici che ci aiutano a vedere come appare la fede salvifica in azione. Il primo esempio è Abraamo, lo stimato padre della fede. Nei versetti 21-23 Giacomo dice:
Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrì suo figlio Isacco sull’altare? 22 TU VEDI che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; 23 così fu adempiuta la Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia
Giacomo cita la storia della fede di Abramo da Genesi 22 come conferma di ciò che era successo in Genesi 15. In Genesi 15,6 Abramo fu dichiarato giusto da Dio perché credette... per mezzo della fede soltanto. Poi in Genesi capitolo 22, la giustificazione di Abramo fu visibilmente confermato attraverso la sua obbedienza. Questo è il motivo per cui Giacomo può dire nel versetto 24, " VOI VEDETE dunque che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto ", non da una semplice professione di fede. L'obbedienza di Abramo non lo ha condotto alla sua giustificazione. Piuttosto, ha dimostrato che era già stato dichiarato giusto e che quella dichiarazione di fede aveva prodotto frutto attraverso la sua volontaria obbedienza a Dio.
Vedete, a differenza della fede senza opere che non obbedisce a Dio, la vera fede offre un’obbedienza costosa a Dio. Abramo ha confidato nelle promesse di Dio, sapendo che Dio avrebbe persino resuscitato suo figlio Isacco, se necessario (Eb. 11,9). Ed era disposto a obbedire ad ogni costo. La sua fede fu ritenuta reale attraverso la sua obbedienza.
Allo stesso modo, a differenza della fede senza opere che non offre alcun servizio all'umanità, la vera fede offre un servizio costoso, impegnativo, e rischioso all'umanità. Il secondo esempio che Giacomo usa è Raab, la prostituta cananea (25). La sua fede fu ritenuta vera quando aiutò a proteggere le spie israelite e le salvò dalla morte. Perché lo ha fatto? Perché aveva sentito parlare delle grandi opere del Signore nel liberare Israele dalla schiavitù egiziana e aveva creduto in Lui (Giosuè 2,4 e 9-11). La sua fede in Dio ha prodotto frutto attraverso un servizio impegnativo nei confronti del prossimo quando ha rischiato la sua vita per aiutare le spie nel momento del bisogno. Siamo salvati per mezzo della fede soltanto, ma la nostra fede non rimane sola.
Per concludere, c'è una contraddizione tra la comprensione di Giacomo e quella di Paolo della giustificazione? No, niente panico! Un peccatore entra in relazione con Dio solo per fede (Paolo) e la convalida finale di questa relazione si vede nelle opere che la vera fede inevitabilmente produce (Giacomo).
Le opere producono la salvezza? No!
La fede più le opere produce la salvezza? No! Questo è ciò che il cattolicesimo romano sostiene falsamente, e come abbiamo visto stasera, la parola di Dio rifiuta.
Una fede professata che non porta frutto produce la salvezza? No! Questo è ciò che Giacomo ci ha appena detto. La fede senza le opere non è buona perché è inutile per noi, è disobbediente nei confronti di Dio e non rende giustizia a nessuno! È una fede morta.
La fede soltanto produce la salvezza che porta frutto nelle buone opere? Sì! La vera fede è operosa sempre in e attraverso suo popolo. Così che funziona la fede.
Negli esempi di Abramo e Raab vediamo che la Legge Regale viene obbedita attraverso la fede. Perché? Perché avevano vera fede. La vera fede si vedeva nel frutto che producevano e Dio riceveva tutta la gloria nell’ averli dichiarati giusti. Obbedivano a Dio e servivano il loro prossimo, a qualunque costo. A cosa serve la fede senza le opere? A niente.
Amici, Cristo è l’esempio perfetto di questo tipo di obbedienza. È venuto sulla terra, ha amato e servito i bisognosi, ha obbedito al Padre ed è morto al posto dei peccatori perché non siamo stati capaci di amare Dio e il prossimo. È per la fede soltanto in Cristo che si trova la salvezza. Forse hai letto questa parte di Giacomo e ti sei reso conto che non sei un cristiano, che hai una fede falsa. Giacomo vuole smascherare la fede falsa perché è molto importante farlo. Abbiamo bisogno di smascherare la fede falsa per godere della vera fede. C'è speranza. Dio ci sta invitando a confessare la nostra fede falsa e a chiedergli la vera fede. E sai cosa? Chiedere a Dio la fede è un segno che Dio te la sta dando! Vuoi guardare a Gesù Cristo, pentirti dei tuoi peccati e confidare nell'opera perfetta e nel sacrificio di Cristo per essere salvato? Per fede soltanto, puoi essere dichiarato giusto e ricevere la giustizia di Cristo e una nuova vita che produce il frutto nell’obbedienza a Dio, e gioia nel servizio amorevole rivolto al tuo prossimo.
Preghiera
Padre celeste, grazie per la tua parola. Prego che possiamo riposare di sapere che la nostra salvezza è un dono della Tua grazia. Che possiamo essere fiduciosi nella tua parola, e sapere che è per la Tua grazia sola che siamo giustificati per mezzo della fede soltanto, nelle opere di Cristo soltanto, e che Tu sarai glorificato nel giorno del giudizio mentre Ti lodiamo per il frutto che il Tuo dono gratuito ha prodotto nelle nostre vite. Aiutaci a non confidare nelle nostre opere, come se contribuissero alla nostra salvezza, ma a confidare nell'opera compiuta di Cristo mentre cerchiamo di obbedire alla Legge Regale con il tuo aiuto, o Spirito Santo. Possa la nostra fede non essere superficiale e fatta di parole vuote. Che possiamo non inorgoglire nell’avere una corretta teologia, ma essere persone con cuori umili che sono state trasformate dalla tua conoscenza. Che possiamo offrire un servizio impegnativo al nostro prossimo, affinché tu possa attirare gli altri a te attraverso il nostro amore. E che possiamo offrirti un'obbedienza costosa, senza scendere a compromessi in nome della comodità o delle passioni, ma confidando nei tuoi comandamenti. Vogliamo vederti glorificato in e attraverso la nostra chiesa Padre Celeste. Nel nome di Gesù, Amen.
Bibliografia
Allberry, Sam. James for You. Ed. Carl Laferton. The Good Book Company, 2015.
Calvino, Giovanni. Calvin’s Commentaries (Complete). Edinburgh: Calvin Translation Society, 1847.
Doriani, Daniel M. et al. Reformed Expository Commentary. Phillipsburg, NJ: P&R Publishing, 2007.
Moo, Douglas J. La lettera di Giacomo. Introduzione e commento. GBU, 2020.