Celebrare la fedeltà di Dio - Salmo 78
Predicatore: Nazario Manduzio
Come sono le tue relazioni? Sei fedele ai tuoi patti? Su quali virtù si fondano? Che siano di amicizia, familiari, matrimoniali, lavorative e civiche, noterai che la fedeltà è una virtù essenziale perché ci sia fiducia. Dove non c’è fedeltà le relazioni e i patti si rompono e la fiducia decade. La pandemia che abbiamo vissuto, ha messo a dura prova ogni relazione, molti patti, impegni presi, non sono stati rispettati e tante relazioni si sono incrinate. Nelle nostre relazioni ci aspettiamo sempre che dall’altro lato ci sia questa fedeltà, eppure molte volte la nostra fiducia viene tradita. Nei giorni scorsi abbiamo letto di un fatto increscioso che ha coinvolto una caserma dei carabinieri a Piacenza, il titolo era: “carabinieri infedeli”, degli agenti che avevano giurato fedeltà e di servire i cittadini, hanno invece abusato della loro posizione e tradito ogni aspettativa invece di combattere la criminalità, la perpetravano.
Vicende come queste minano la nostra fiducia, in quanto la fedeltà sembra essere una virtù sempre più rara. Se questo rischio riguarda ognuno di noi, ciò non riguarda Dio. La sua fedeltà è perfetta e il Salmo 78 ce la mostra. La fedeltà di Dio è infrangibile e non cambia in base alle circostanze e nemmeno in base alle nostre azioni.
Prima di tutto Dio è fedele e lo dimostra nel suo patto con noi, il nostro primo punto. Abbiamo letto che Dio, testimonio di sé in Giacobbe e istituì una legge in Israele, affinché loro e le generazioni future ponessero in Dio la speranza e avrebbero cosi osservato i suoi comandamenti. Israele era erede di un patto che Dio aveva da prima stabilito con Adamo e che attraverso Giacobbe e i padri prima di lui, aveva esteso a loro. Il salmista ricorda questo: di come Dio era stato fedele, portando avanti i suoi propositi, fu lui a liberarli dalla schiavitù degli egiziani e fu lui a istituire un patto con loro.
Mostro la sua fedeltà adempiendo alle sue promesse: Li guidò fuori dal paese: “aprì le acque del mar Rosso, facendoli passare incolumi mentre i loro nemici venivano inghiottiti dal mare. Nel deserto li guidò: provvedendo a tutti i loro bisogni, portandoli con fedeltà fino alla terra promessa che rappresentava la salvezza del popolo, La loro parte di eredità. L’Esodo è un evento storico in cui Dio ha mostrato la sua fedeltà, mantenendo quella promessa di salvezza. Una salvezza di cui Israele aveva bisogno più che mai. In quanto erano schiavi di quel popolo e senza alcuna umana possibilità di liberarsi, ma Dio che è fedele alle sue promesse, li chiamo dalla schiavitù alla salvezza, dalla miseria alla libertà nella sua presenza.
Lo stesso Dio ha fatto con noi, “la chiesa”, manifestandosi e stringendo il suo patto fedele. C’è scritto alla lettera agli ebrei capitolo 1v 1 e 2 che: “Dio dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni si è rivelato a noi per mezzo del Figlio che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi”. Dio si è rivelato anche a noi, ci ha chiamato per nome e ci ha salvati dalla schiavitù del peccato, per mezzo di suo figlio Gesù Cristo. Noi non lo conoscevamo, ma Dio si è fatto conoscere e Ci ha fatti partecipi di un patto mostrando cosi la sua fedeltà.
Lui, ci ha mostrato la nostra condizione di schiavi del peccato, ed è stato lui a donarci la salvezza, affinché potessimo riporre la nostra fede in lui. La sua fedeltà si mostra in questo patto infrangibile che solo lui può suggellare in quanto in lui risiede la salvezza. Per questo possiamo confidare in lui, perché si è rivelato, ha stabilito una testimonianza e ci ha fatti partecipi del suo patto allo scopo di Salvarci e glorificare il suo nome. Per questo Dio è fedele, perché stabilisce un patto dal quale una volta chiamati non possiamo essere esclusi proprio a motivo della sua fedeltà.
Inoltre grazie all’ esempio della sua fedeltà nello stabilire questo patto con noi, possiamo perciò vivere relazioni fedeli, che siano con i membri delle nostre famiglie, con i nostri coinquilini, colleghi di lavoro o verso le istituzioni e le forze dell’ ordine, possiamo essere fedeli non a motivo della loro fedeltà che è fallace, ma a motivo della fedeltà di Dio che si è mostrata nel farci parte del suo patto, dal quale non siamo esclusi una volta chiamati e nel quale la fedeltà di Dio non decade per nessun motivo.
Quando Dio parlò con il suo patto istituì una legge con lo scopo di farci riconoscere la giustizia e avere una mutua fedeltà al patto. Eppure, leggiamo che il popolo non la rispetto, il loro cuore non era sincero. Israele non aveva creduto in Dio e non aveva posto la sua fiducia in lui, non avevano rispettato i suoi comandamenti e vivevano nella disubbidienza. Dio aveva istituito questa legge che aveva lo scopo di dare vita, sapienza e intelligenza, una benedizione del Signore verso il suo popolo, che mostrava la sua vicinanza e donava gioia.
Ma il popolo l’aveva pervertita e invece di gioire delle benedizioni di Dio, il loro cuore malvagio ricercava l’iniquità, non rispettarono il patto di Dio, cosi accesero la sua ira.
1. Dio è fedele nel giudicare chi non rispetta il patto. Dio si adirò contro Israele, li abbandono e così caddero di nuovo in schiavitù e Il fuoco consumo i suoi giovani. Sono immagini forti di un giudizio duro, ma quando noi non poniamo la nostra fiducia in Dio e il peccato possiede i nostri cuori, Dio attua il suo giudizio, perché è fedele al suo patto.
Quando serviamo il peccato e non ci curiamo affatto del patto con Dio, siamo sotto la sua ira e non godiamo delle benedizioni della sua presenza, ma delle angosce e tribolazioni che ci attiriamo addosso peccando. Quando siamo sotto il suo patto, siamo alla sua presenza, Dio è in mezzo a noi come nel tabernacolo di Silo, ma quando il peccato viene servito al posto suo, Dio ci priva della sua presenza.
Dove Dio non è presente allora è presente la schiavitù, infatti il peccato rende schiavi coloro che lo commettono, Il suo frutto è la morte Spirituale e quando sarà il tempo, Dio a motivo della sua fedeltà attuerà il suo giusto giudizio su tutti coloro che non sono sotto il suo patto. Ora personalmente se le nostre relazioni non mirano alla fedeltà o non lo sono affatto, forse è perché non siamo in relazione con Dio e non ci curiamo affatto del suo patto, allora dobbiamo sapere che se questa è la nostra situazione. Dio ci giudicherà, come ha giudicato Israele. E anche se pensiamo che le nostre relazioni sono fedeli se non ci curiamo del patto di Dio e non lo rispettiamo, siamo sotto la sua ira, Dio è fedele e ci giudicherà per questo, perché non poniamo la nostra fiducia in Lui.
Coloro che non conoscono Dio e o non rispettano il suo patto portano afflizione al prossimo vivendo e perpetrando patti malati, caratterizzati dall’infedeltà, che contribuiscono all’ ingiustizia che vediamo in questa città. Ma anche noi come chiesa dobbiamo vigilare nell’essergli fedeli, e a non contribuire all’ ingiustizia che è intorno a noi, anzi mostrando in ogni nostra relazione la fedeltà che abbiamo vista, perché,…
2. Dio mostrerà la sua fedeltà quando giudicherà chi non rispetta il patto, anche verso di noi.
Questa è una prova della sua fedeltà per coloro che rispettano il patto e per coloro che sono afflitti e oppressi. Dio non lascerà impunita nessuna ingiustizia e farà vendetta di ogni persecuzione e oltraggio infedele alla nostra dignità. 2 Tessalonicesi 1 v 5 a 9 disse:
Questa è una prova del giusto giudizio di Dio, perché siate riconosciuti degni del regno di Dio, per il quale anche soffrite.
Poiché è giusto da parte di Dio rendere a quelli che vi affliggono, afflizione; e a voi che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù (Cristo) essi saranno puniti di eterna rovina , respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza.
Ora alla luce della fedeltà di Dio nel giudicare chi non rispetta il patto, quale speranza abbiamo? Perché se esaminiamo i nostri cuori vedremo che ognuno di noi è sotto la legge del peccato e siamo tutti meritevoli del santo giudizio di Dio, Romani 3v10: non c’è nessun giusto neppure uno. La legge di Dio, ci ha dato conoscenza del peccato, ma non ci salva. Romani 3v20 disse, perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui, infatti la legge da conoscenza del peccato, ma non ci salverà dal giudizio.
3. Dio è fedele perché perdona e continua ad aver cura del suo popolo
Siamo arrivati al nostro terzo e ultimo punto perché c’è una speranza. Dio è fedele perché perdona e continua ad aver cura del suo popolo. La fedeltà di Dio si mostra anche in questo e soprattutto in questo, nel perdonare il nostro peccato e provvedere a un salvatore a qualcuno che si prenda cura di noi. Abbiamo letto che Dio ha usato misericordia verso Israele, Si risveglio come dal sonno, simile a un prode guerriero. Dio torno alla loro presenza e li liberò dai nemici, poi prese Davide un pastore con un cuore integro per pascere il suo popolo.
Davide divenne Re e fu lui a guidarli nel patto che Dio aveva stabilito. Prosperarono sotto il regno di Davide, e Dio li fece vittoriosi contro i nemici. lo stesso ha fatto Dio con Noi, la sua chiesa, il suo popolo oggi. Dio ha mostrato la sua fedeltà in Gesù Cristo il buon pastore. In Giovanni 10 v 14 e 15 Gesù disse,
“Io sono il buon pastore e conosco le mie, e le mie conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il padre, e do la mia vita per le pecore.”
Il Signore Gesù ha dato la sua vita per noi, liberandoci dalla schiavitù del peccato. Lui ha pagato al posto nostro il prezzo del mio e del tuo peccato, come un prode guerriero è venuto sulla terra per liberarci dalle catene del peccato, che ci tenevano schiavi. E lo ha fatto sulla croce, prendendo su di sei l’ira del padre e risuscitando in gloria.
Nella sua immensa grazia ci perdona delle nostre colpe, e ci chiama a salvezza perché ci ama, in un patto di grazia. Se non sei parte di questo patto di grazia allora, riponi la tua fede in Cristo perché lui è il buon pastore e in lui solo c’è il perdono. Solo Gesù può guidarti come fa un buon pastore con il suo gregge, in mezzo alle fatiche e le afflizioni della vita. Lui non ci abbandona, ma ci accompagna ogni giorno con fedeltà, non permettendo che veniamo sopraffatti. Infatti, è per la sua grazia che possiamo vivere rettamente il patto con lui e ogni relazione nella nostra vita in modo fedele, riflettendo questa fedeltà verso il nostro prossimo, colleghi di lavoro, coniugi, i nostri figli o genitori e cosi via. E’ per la sua fedeltà e cura che, come chiesa, possiamo vivere una chiamata fedele in questa città, servendolo in modo regale sacerdotale e profetico. Dio che ci accompagna fedelmente in ogni servizio e si prende cura di noi.