Non un regno qualunque - Luca 1,1-4 e 4,16-21
Predicatore: Clay Kannard
Quello che sto per dire in questa introduzione probabilmente è stato detto tante volte in modi simili nelle nostre introduzioni da un paio d'anni ormai. Viviamo in tempi incerti. Tempi altamente incerti. Proprio quando cominciamo ad uscire da 2 anni di pandemia globale, ci troviamo sull'orlo della terza guerra mondiale. Speriamo e preghiamo di non arrivarci. Ma anche se non dovesse succedere, non c'è dubbio che queste ultime settimane hanno cambiato la vita sulla terra per i nostri figli, e per i figli dei loro figli. Abbiamo visto gli atti disumani che un capo di stato è disposto a compiere contro i cittadini di un'altra nazione sovrana per raggiungere suo proprio obiettivo. L'Europa sta ancora sentendo l'onda d'urto mentre vediamo la vicina distruzione di un paese, delle sue infrastrutture e di un popolo, compresi gli anziani, le donne incinte e i bambini. Ancora una volta, ci troviamo faccia a faccia con l'inquietante realtà che il nostro mondo è pieno di governanti e regni oppressivi. Non leggendo un libro di storia, ma guardando la televisione in diretta, leggendo i giornali di oggi, scorrendo sui social media, o anche conoscendo persone che stanno soffrendo personalmente per questo conflitto. Ancora una volta, siamo faccia a faccia con le realtà del peccato su larga scala.
Come chiesa abbiamo appena concluso un viaggio di due anni attraverso l'Antico Testamento. Dopo aver finito 1 e 2 Samuele abbiamo imparato cosa significa essere una comunità regale che vive le tensioni del regno di Dio "già ma non ancora". Ci sono state ricordate le promesse di Dio al suo popolo e a Davide, il re imperfetto. Era una promessa di fornire il re perfetto, il cui regno perfetto avrebbe regnato per sempre, perfettamente governato con giustizia perfetta e grazia perfetta. Ancora e ancora, abbiamo parlato di come Dio ha mantenuto la sua promessa fornendo un re perfetto in Gesù Cristo. Ancora e ancora, abbiamo visto che mentre Davide aspettava... sperando, confidando, forse anche a volte dubitando, ricevette la certezza della fedeltà di Dio.
Credo che in questo momento, più che mai, abbiamo bisogno della stessa cosa. La certezza che ciò che abbiamo visto, che ciò che abbiamo imparato, che ciò che crediamo, o a volte dubitiamo, sia vero. Mentre siamo testimoni in prima persona di pandemie, segni di guerra e delle sue vittime, abbiamo bisogno di sicurezza, di certezza sulla nostra fede e cosa significa per noi come popolo di Dio. Questo è ciò che la Parola di Dio vuole darci mentre iniziamo una nuova serie nel Vangelo di Luca. La certezza che il re e il regno che il popolo di Dio desidera, è arrivato. Una certezza che Dio è giusto e che la sua giustizia prevarrà. Una certezza della misericordia di Dio e della sua grazia verso di noi. Una certezza che Dio è ancora al lavoro per salvare i peccatori. Garanzia della nostra fede in mezzo ai nostri dubbi. Una certezza che Dio sta ancora costruendo la sua chiesa. Una certezza della nostra chiamata, che, come sua chiesa, siamo stati scelti e potenziati a vivere secondo le norme del regno di Cristo, crescendo come suo popolo regale proprio qui nella città di Roma. Quale modo migliore per ottenere questa certezza se non attraverso un incontro faccia a faccia e un viaggio con il Re perfetto stesso, Gesù Cristo?
Luca è qui per dare certezza al lettore che il regno di cui sta scrivendo non è un regno qualunque. Sta dando un racconto di cui i suoi lettori possono fidarsi, riguardo al re che il popolo di Dio stava aspettando, e un regno di cui avevano bisogno in quel preciso momento della storia. Quindi, apriamo le nostre Bibbie al Vangelo secondo Luca, capitolo uno, e cominciamo a leggere l'introduzione nei versetti 1-4, seguita da una lettura da Luca capitolo 4, versetti 16-21.
“Luca 1.1 Poiché molti hanno intrapreso a ordinare una narrazione dei fatti che hanno avuto compimento in mezzo a noi, 2 come ce li hanno tramandati quelli che da principio ne furono testimoni oculari e che divennero ministri della Parola, 3 è parso bene anche a me, dopo essermi accuratamente informato di ogni cosa dall’origine, di scrivertene per ordine, eccellentissimo Teofilo, 4 perché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.” (Luca 1.1–4 NR06)
“Luca 4.16 Si recò a Nazaret, dov’era stato allevato e, com’era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga e si alzò per leggere. 17 Gli fu dato il libro del profeta Isaia e, aperto il libro, trovò quel passo dov’era scritto:
18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha inviato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, 19 per proclamare l’anno accettevole del Signore».
20 Poi, chiuso il libro e resolo all’inserviente, si mise a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. 21 Egli prese a dire loro: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura, che voi avete udito».” (Luca 4.16–21 NR06)
1. Il racconto di cui possiamo fidarci
L'inizio del Vangelo di Luca è unico in quanto inizia la sua lettera con una dedica ad un individuo specifico, l'illustre Teofilo, che significa amante di Dio, o amato da Dio. Non sappiamo molto su Teofilo, se non che era probabilmente un alto membro della società, da cui il titolo "illustre", e che era già un seguace di Gesù, o almeno aveva familiarità con le storie di Gesù e gli insegnamenti della fede cristiana.
Sappiamo di più su Luca. Era un medico e un amico intimo dell'apostolo Paolo, con cui aveva condiviso il ministero. Fin dall'inizio della sua opera, Luca rende noto al lettore il suo obiettivo, cioè fornire un resoconto affidabile di ciò che era stato compiuto. Luca scrive nel versetto uno che molti altri avevano tentato di fare la stessa cosa, cioè mettere insieme una narrazione di Gesù e degli eventi che avevano avuto luogo tra di loro. Quindi, quello che abbiamo qui è il tentativo di Luca di fare lo stesso. I versetti 1-4 ci dicono che Luca ha fornito un resoconto basato su ciò che ha visto con i propri occhi (compiuto tra noi), ma anche su ciò che ha ricevuto in prima persona da testimoni oculari degli eventi che saranno descritti. Questi testimoni oculari erano discepoli che avevano seguito Gesù, ascoltato il suo insegnamento, visto le sue opere miracolose. Tra i testimoni oculari che hanno informato il racconto di Luca c'erano anche i ministri della Parola. Sta parlando degli apostoli che hanno seguito, conosciuto e camminato con Gesù Cristo, e che sono stati testimoni della sua vita, morte e resurrezione. E la Parola di cui sono ministri non è altro che il piano di salvezza di Dio per il mondo. La buona notizia dell’evangelo: che il Figlio dell'Uomo, Gesù Cristo, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto (Luca 19,10).
Luca assicura il suo lettore nel versetto 3 che ciò che aveva scritto era stato accuratamente seguito e confermato in modo da poter fornire un resoconto ordinato di ciò che era stato compiuto. Perché? Perché il suo lettore fosse convinto che ciò che era stato scritto fosse vero e degno di essere creduto. Che il lettore potesse essere certo di ciò che veniva descritto. Affinché il lettore che aveva già creduto nel piano di salvezza di Dio potesse avere la certezza, che potesse conoscere a fondo la verità su ciò che gli era stato insegnato su Gesù Cristo e il suo Regno. Il Vangelo di Luca era un racconto di cui potevano fidarsi. Questo è vero anche per noi. Possiamo fidarci del Vangelo secondo Luca, non solo perché è un resoconto storico della vita di Gesù, correttamente ordinato e accuratamente investigato, ma anche perché è la parola divina di Dio. 2 Timoteo 3,16 ci ricorda che tutte le Scritture sono state ispirate e imanati da Dio e sono preziose per l'insegnamento, per la riprensione, per la correzione e per la educazione alla giustizia (2 Tim 3,16). Poiché il Vangelo di Luca è la scrittura, è un racconto di cui possiamo fidarci.
Amici, in questo momento è in corso una guerra d'informazione. Ai cittadini russi viene impedito di vedere la verità su ciò che sta accadendo intorno a loro. Vengono date loro false narrazioni. Viviamo in un giorno e in un'epoca in cui la verità è considerata soggettiva, dove le teorie complottiste si diffondono a macchia d'olio, dove puoi etichettare qualcosa come Fake News se non soddisfa i tuoi standard di verità, nonostante le prove del contrario. È facile diventare sospettosi di ciò che sentiamo. Viviamo in una cultura altamente scettica e questo sta diventando sempre più vero. Ma quando si tratta di questioni spirituali, c'è stata una guerra d'informazione in corso sin dalla caduta di Adamo. Luca ci sta dicendo in questi versetti di apertura che possiamo fidarci di ciò che è stato scritto. E non c'è arma migliore contro le fake news e la propaganda malvagia che la stessa Parola di Dio. Come troviamo nella lettura agli Ebrei (Ebrei 4,12),
“la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.”
A meno che la Parola di Dio non ci venga consegnata, siamo tutti come cittadini isolati che credono solo alle bugie che gli sono state dette, le bugie di Satana, le bugie della nostra carne, le bugie della cultura, le bugie del peccato. Ma quando il ministero della Parola ci viene consegnato, lo Spirito Santo sfonda le bugie che ci sono state dette, abbatte le false narrazioni a cui abbiamo creduto e ci dà certezza e speranza in un mondo di incertezza e disperazione.
Quindi, che tu sia un fedele seguace di Gesù Cristo, o un seguace in difficoltà di Gesù Cristo, o solo un ascoltatore curioso, Luca ti invita a seguirlo mentre inizia a descrivere l'arrivo del Regno di Dio. È Il racconto di cui possiamo fidarci. Vuoi ascoltare? Chiederai a Dio di darti delle certezze mentre impariamo a conoscere il suo regno. Non è un regno qualunque.
2. Il re che stavamo aspettando
Infatti, è il regno del re che stavamo aspettando. Luca scrisse suo Vangelo come un resoconto di ciò che era stato compiuto tra di loro. Cosa era stato compiuto? E da chi era stato compiuto? La salvezza di Dio è stata compiuta. Abbiamo guardato avanti di qualche capitolo fino al capitolo 4 di Luca questa sera. Abbiamo sentito le parole del profeta Isaia, scritte 700 anni prima, pronunciate per bocca di Gesù Cristo. Torneremo su questo più tardi nella nostra serie, ma è importante per noi leggerlo stasera mentre lanciamo questa nuova serie. Di nuovo, ecco cosa disse Gesù:
"Lo Spirito del Signore è su di me, perché mi ha consacrato con l'unzione per annunciare ai poveri una buona notizia. Mi ha mandato a proclamare ai prigionieri la libertà e ai ciechi la vista, a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore." -Luca 4,18-19
Mentre Gesù finiva di leggere, ogni occhio era fisso su di lui. Ogni singolo occhio. E disse,
"Oggi si è adempiuta questa Scrittura nel vostro udito". -Luca 4,21
In altre parole: "Oggi, proprio ora, in questo momento preciso...l'unto è venuto. Il promesso è arrivato. Il re che tutti stavate aspettando, il re scelto da Dio è qui... in mezzo a voi. Sono stato potenziato dallo Spirito di Dio e vengo a portare buone notizie. È una notizia di libertà per coloro che sono prigionieri del peccato. È una buona notizia di vista per coloro che sono accecati dalle tenebre. È una buona notizia di libertà da ogni forma di oppressione”.
Il popolo di Dio sapeva bene cosa significasse essere oppresso. La loro storia è una storia in cui più e più volte sono stati vittime di oppressioni, e persino colpevoli di oppressione. Ma ciò che Luca descriverà per i suoi lettori non è necessariamente la libertà dall'oppressione che il popolo di Dio si aspettava. Volevano la libertà dall’Impero Romano, dai poteri terreni. Ma ciò che Luca mostrerà loro, e anche a noi, è che il regno di Cristo non è come qualsiasi regno a cui siamo abituati. È un regno celeste. È un regno capovolto, dove i deboli sono resi forti, dove gli umili sono esaltati, dove ai peccatori viene mostrata misericordia e i religiosi vengono condannati, dove gli esclusi e gli emarginati sono cercati e amati. Non è come nessun altro regno che questo mondo abbia mai conosciuto, e questo perché non c'è nessun altro re come Gesù. L'unico modo per capire questo è attraverso un incontro faccia a faccia con lui, e viaggiare con lui nella sua missione.
Amici, siete pronti ad incontrare questo re? A viaggiare insieme a lui nella sua missione? Il resoconto ordinato di Luca ci invita ad incontrare l'unico sovrano giusto che abbia mai governato, e che governerà sempre, con perfetta giustizia. Guardando il caos che si sta verificando nel nostro mondo, desideriamo più che mai dei governanti giusti. I nostri cuori soffrono e i nostri stomaci si rivoltano nel vedere cosa possono fare gli uomini, di cosa siamo capaci, a meno che qualcuno non intervenga e cambi il cuore dell'uomo. La realtà dei fatti è che ognuno di noi è nato sotto il regno oppressivo e distruttivo del peccato. E tutti noi siamo colpevoli in un modo o nell'altro di peccare contro Dio. Il Vangelo secondo Luca ci mostrerà questo. Ma nel farlo, ci mostrerà anche che il re di cui abbiamo bisogno, il re che desideriamo, il re di cui stavamo aspettando, è venuto. Gesù, il re che porta la vera libertà. Il suo regno non è un regno qualunque.
3. Il regno di cui abbiamo bisogno proprio ora
Il nostro mondo desidera la guarigione. Il nostro mondo desidera la libertà. Il nostro mondo desidera la giustizia. Il nostro mondo desidera la gioia e la pace. Questo perché sappiamo che aspetto ha un mondo malato. Vediamo che aspetto ha l'oppressione. Siamo tutti testimoni e sperimentiamo a vari livelli le ingiustizie e le conseguenze del peccato. Queste ultime settimane sono state un promemoria per noi. La fonte ultima della distruzione che vediamo intorno a noi è il peccato contro Dio. E ne siamo tutti colpevoli.
L'amico di Luca, l'apostolo Paolo, ci ricorda che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3,23). La conseguenza del nostro peccato è la morte. Ma gloria a Dio, il re è venuto a portare una buona notizia, che tutti coloro che si pentiranno dei loro peccati e guarderanno a lui con fede saranno liberati dalla morsa opprimente del peccato. Perché? Perché Gesù ha pagato il prezzo per i peccatori sulla croce, così che per fede, essi possano ricevere la sua giustizia. Ha schiacciato la morte con la morte; è stato risuscitato alla vita. E poiché ora vive, i figli di Dio sono passati dal regno della morte ad un nuovo regno di vita.
Luca vuole farci sapere che nonostante ciò che vediamo in televisione o ciò che sperimentiamo in prima persona, Dio è fedele alle sue promesse di salvare il suo popolo. Con l'arrivo di Cristo è arrivato l'arrivo del suo regno... ed è il regno di cui abbiamo bisogno proprio ora. Solo nel regno dove Cristo è re si può trovare la guarigione e la libertà che il tuo cuore desidera. Lui è la fonte ultima di gioia. Solo il suo regno fornisce la vera pace, la pace tra Dio e l'uomo; senza la quale la pace tra gli uomini non è possibile.
Fratelli e sorelle, i regni di questo mondo stanno svanendo insieme a tutti i suoi desideri peccaminosi (1 Giovanni 2,17). La loro fine è la distruzione. Ma il regno di Dio sta avanzando e noi siamo parte dell'opera che Dio sta facendo, per esaltare il suo re, e per espandere il regno di Cristo sulla terra. Non è un regno qualunque. Il suo racconto è uno di quelli di cui possiamo fidarci. È governato dal re che tutti stiamo aspettando, un re gentile e giusto. Ed è il regno di cui il mondo ha bisogno proprio ora. Che noi, più che mai, possiamo avere la certezza di queste cose che ci sono state insegnate.
Conclusione
Quindi, in conclusione, mentre rivolgiamo la nostra attenzione al Vangelo secondo Luca. Abbiamo intitolato questa serie "Il manifesto della comunità regale". Un "manifesto" è un programma politico o culturale che vuole avere un impatto sulla storia. Tutti abbiamo ricordato il "Manifesto del Partito Comunista" (1848) o il "Manifesto del Futurismo" (1909). Il vangelo di Luca può essere pensato come il "manifesto della comunità regale" chiamata e inviata da Gesù. Noi diciamo ogni domenica che siamo una chiesa evangelica chiamata a servire la città di Roma in modo regale, profetico e sacerdotale affinché la Parola di Dio possa fare breccia per trasformarla. Questo è il nostro "programma" culturale: diffondere la speranza del vangelo che ci ha raggiunto nell'inaugurazione del regno di Dio Figlio, confermato e sostenuto attraverso la potenza di Dio Spirito, e che continua ad espandersi per la gloria di Dio Padre.
Luca descriverà l'amore di Cristo verso coloro che erano considerati deboli, indegni, impuri: donne, bambini, stranieri e peccatori. L'interazione di Gesù con gli emarginati creerà tensione con le persone religiose del suo tempo ed è ciò che alla fine porterà alla sua morte. Molte delle storie in Luca si svolgeranno a tavola con Gesù o sulla sua strada verso o da un pasto condiviso con altri. Ci serverà come un bellissimo promemoria del cuore che dovremmo avere per le persone intorno a noi, della nostra chiamata all'evangelizzazione (il nostro servizio profetico) che cerca intenzionalmente di coinvolgere i perduti, attraverso la nostra ospitalità, generosità e i nostri atti di misericordia (il nostro servizio sacerdotale).
Il Vangelo secondo Luca ci invita tutti a camminare con Cristo, che ha inaugurato il suo regno e dà al suo popolo un nuovo "manifesto" per essere la sua comunità regale a Roma. Camminiamo insieme a Gesù e vediamo come il suo manifesto della comunità regale ha portato ad un movimento. Preghiamo insieme, che il re potenziato dallo Spirito continui a potenziare il suo popolo, e che attraverso di noi porti avanti un movimento dell’evangelo qui a Roma.
Quindi, Voglio lasciarvi tutti con una sfida. Chi conosci che ha bisogno di conoscere Gesù che potresti invitare in chiesa mentre continuiamo questa serie? Prega per quella persona questa settimana, che Dio ti permetta di invitarla, e che risponda positivamente
Preghiamo.
Padre Celeste, per il potere del Tuo Spirito, che potremmo avere la certezza delle cose che abbiamo imparato e sentito, fa che le parole che abbiamo ascoltato stasera portino frutto nei nostri cuori, e che sembrano per la gloria di Cristo Gesù e del suo Regno, nel cui nome preghiamo, Amen