L'ultimatum del Regno - Luca 11,14-36
"Dio Padre, ti preghiamo nel nome di Dio Figlio e ti chiediamo che, con la forza di Dio Spirito, le tue parole portino frutto nei nostri cuori. Amen".
Un ultimatum è una richiesta finale fatta da una persona verso un’altra persona, o uno stato nei confronti di un altro stato, che se rifiutata, porterà alla fine delle trattative. Ti è mai capitato di ricevere un ultimatum? "Se non cambi questo, allora…”. "Se non fai questo, allora....". Gli ultimatum ci chiedono di considerare la realtà di una situazione e di decidere come rispondere alle richieste che ci vengono presentate. Non ci offrono una scelta binaria in cui entrambe le opzioni sono valide. Non ci sono vie di mezzo, non si può rimanere neutrali. Bisogna prendere una decisione. L'arrivo del regno di Dio porta con sé un ultimatum. Nel testo che abbiamo appena letto, Gesù dimostrò ancora una volta la sua potenza scacciando un demone che aveva reso muto un uomo. Ancora una volta, la gente si meravigliò di ciò che era appena accaduto (14). E Luca non si concentra tanto sul miracolo in sé, quanto piuttosto sulla reazione che ha suscitato. Alcuni accusarono Gesù di aver usato la potenza di Satana per scacciare i demoni (15). Altri, incuriositi da Gesù ma non convinti, volevano vederlo compiere un segno più grande (16). Conoscendo i loro pensieri, le parole di Gesù offrivano loro un ultimatum, e lo offrono anche a noi stasera. L'ultimatum del regno pone tre domande alle quali dobbiamo rispondere: 1) Chi è il nostro padrone? 2) Cosa ci serve per convincerci? 3) Che cosa, e come, cambieremo?
1. Un solo padrone da servire (23)
Il primo gruppo a cui Gesù risponde è quello che lo aveva accusato di aver scacciato un demone con l’aiuto di Belzebù, cioè Satana. Gesù sottolineò l'accusa ridicola, la cui logica era difettosa. Nei versetti 17-18 Gesù disse che ogni regno diviso contro sé stesso crollerà. In altre parole, perché mai Satana dovrebbe usare la sua stessa potenza contro il suo stesso regno? Sarebbe stato autodistruttivo. Oggi, se un esercito cominciasse a combattere contro se stesso, non avrebbe alcuna possibilità contro il vero nemico. Se durante una partita i migliori calciatori di Roma iniziassero a competere l'uno contro l'altro, perderebbero sicuramente. Se i membri della nostra chiesa si limitassero a criticare e a litigare tra loro, la nostra missione come chiesa non avrebbe mai successo. Capito? L'accusa contro Gesù era assurda. Inoltre, anche i leader religiosi di Israele scacciavano i demoni. Questo era sempre considerato un segno che Dio aveva operato attraverso uno di loro. Perché ora dovrebbero pensare diversamente di Gesù (19)?
Nel versetto 20 Gesù mette in evidenza il vero problema: "Se è per mezzo del dito di Dio che io scaccio i demoni, allora il regno di Dio è venuto su di voi". Se per mezzo del dito di Dio (Es. 8,16-20; Deut. 9,10; Sa. 8,3) ... cioè, se per mezzo dello Spirito Santo, Gesù scacciava i demoni, allora c'era una realtà presente da affrontare, e una decisione da prendere. Si trattava in realtà di riconoscere l'autorità di Gesù. Quest’era la realtà, l'uomo forte di verso 21, Satana, aveva custodito il suo regno per troppo tempo. Aveva tenuto prigioniero il popolo di Dio, armato dei suoi demoni e rivendicando ciò che pensava fosse suo. Finché non arrivò qualcuno più forte nella potenza dello Spirito e sconfisse l'uomo forte con la stessa Parola di Dio. Gesù aveva già tolto il potere da Satana quando fu condotto dallo Spirito di Dio nel deserto per essere tentato. Gesù aveva già rovesciato l'uomo forte, con un semplice colpo di dito. Quindi, Gesù cambia la domanda da, "Con quale aiuto lo ha fatto questo?" a "Riconoscerai la mia autorità e me servirai?".
Gesù disse, “Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde” (23). I capi d'Israele erano chiamati a essere una testimonianza per il mondo, a raccogliere le persone come un pastore raccoglie le sue pecore, affinché vedessero la gloria di Dio, si pentissero dei loro peccati e adorassero l'unico vero Dio. Non ci erano riusciti e ora si opponevano al servo di Dio che era venuto a liberare il popolo di Dio dalle tenebre e a raccoglierlo a sé. O avrebbero riconosciuto Gesù per quello che era, e si sarebbero uniti alla sua opera, o lo avrebbero rifiutato per operare contro lo stesso Dio che sostenevano di servire.
Gesù disse, c'è solo un padrone da servire. Gesù vittorioso, o Satana sconfitto; sei "con" Lui, o sei "contro" Lui. Non c'è una terza opzione. Non puoi rispondere: "Nessuna delle due! Io servo solo me stesso, o la mia famiglia, o qualsiasi altra cosa". È l'ultimatum del Regno e dobbiamo fare una scelta. Non esiste un terreno neutrale. Non c'è una Svizzera in questo conflitto. O siamo con Cristo, o contro l'opera stessa di Dio. Chi vuoi servire? Da che parte stai? Il regno delle tenebre che mantiene le persone schiave dei loro peccati? O il Regno di Cristo che le libera? Il regno delle tenebre che lavora per accecare le persone di vedere il loro bisogno di Dio? O il Regno di Cristo che restituisce loro la vista? Il regno delle tenebre che lavora per ammutolire le persone dall'invocare Dio? O il Regno di Cristo che riempie le loro bocche con parole di lode a Dio? Il regno delle tenebre che produce morte? O il Regno di Cristo che dà gratuitamente la vita eterna.
Fratelli e sorelle, dobbiamo anche considerare che, pur affermando di servire un unico padrone, Gesù nostro Signore, in realtà potremmo ancora partecipare, in qualche modo, al regno del suo nemico che lui ha sconfitto, e da cui ci ha liberato. Quindi, riflettiamo sulle nostre decisioni; le cose che guardiamo e che ci divertono; le cose che diciamo e facciamo; il modo in cui usiamo il nostro tempo come individui e come chiesa. Mostrano una casa unita sotto la Signoria di Cristo e la parola di Dio, o una casa divisa e incapace di raccogliere? L'ultimatum del regno dice che c'è solo un padrone da servire. Un padrone allontana le persone dalla conoscenza di Dio e rifiuta il cambiamento. L'altro maestro, quello più forte, raccoglie le persone a sé.
2. Un solo segno che conta (29-30)
Il secondo gruppo di persone era un gruppo scettico che chiedeva un altro segno da Gesù. Guarire le persone, scacciare i demoni e rivelare i pensieri delle persone non era abbastanza per loro. Volevano qualcosa di più grandioso, un segno celeste (16). Ma Gesù non aveva intenzione di dare loro un altro segno. Dio Figlio in carne e ossa non era un giullare regale. Gesù non era quello sotto processo. Infatti, la sua risposta dimostra che era proprio il contrario.
Non è forse lo stesso per la nostra generazione? L'opera di Dio è evidente attraverso la creazione. Abbiamo la sua Parola. Vediamo l'opera di Dio nella vita delle persone che conosciamo. Tutti noi sappiamo nel profondo che Dio esiste. Ma come dice San Paolo, soffochiamo la verità con l’ingiustizia (Rm 1,18). Cerchiamo di spiegare l'evidenza escludendo Dio, o chiedendo altre evidenze di quelle che ha già dato. Lo scetticismo nei confronti di Dio è una risposta normale ancora oggi. Questo perché la nostra natura, se non cambiata, si oppone al messaggio di Dio e alle sue implicazioni per la nostra vita.
Nel versetto 29 Gesù chiama la generazione scettica una generazione malvagia. Invece di credere nel messaggio e nel messaggero che il Padre aveva mandato, si opponevano e dubitavano delle sue parole e dei suoi segni. Di conseguenza, l'unico segno che sarebbe stato dato loro è quello del profeta Giona. Giona era un profeta che Dio aveva mandato per andare dal popolo più malvagio del suo tempo e proclamare un messaggio di pentimento. All'inizio Giona si rifiutò di andare e di conseguenza finì nel ventre di un grosso pesce per tre giorni prima che Dio lo liberasse. Infine, andò a proclamare un messaggio di pentimento nel modo peggiore possibile. Le sue parole furono semplicemente: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta" (Giona 3,4). A questo messaggio il popolo più malvagio del tempo rispose con il pentimento e ricevette la grazia di Dio.
Poi Gesù menzionò la regina pagana che viaggiò molto per ascoltare la saggezza di Salomone, e ne fu convinta (I Re 10,1). Gesù disse: "Sarete condannati da questa gente perché è arrivato qualcosa di più grande del profeta Giona! Io sono il vero profeta! È venuto qualcosa di più grande di Salomone! Io sono l'incarnazione di tutta la saggezza! Io sono il re al di sopra di ogni re!". Tutto ciò che avevano visto e sentito fino a quel momento era più che sufficiente per credere in Gesù. Ma non fu così. Verrà dato un solo segno. Il segno di Giona che indicava la morte, sepoltura e resurrezione di Gesù. Come Giona trascorse tre giorni nel ventre del pesce, così Gesù avrebbe trascorso tre giorni nel ventre della terra. Come Giona fu liberato dal pesce, così il Figlio di Dio sarebbe stato liberato dalla morte, sconfiggendola.
Amici, quando si tratta di Gesù, forse sei uno scettico. Stai chiedendo a Dio di provare sé stesso a te? L’ha già fatto: Gesù Cristo venuto, Gesù Cristo crocifisso per i peccatori, e Gesù Cristo risorto! Centinaia di persone lo videro con i loro occhi (1 Cor. 15,16). Gesù si rivelò a loro e continua a rivelarsi a noi oggi. Di quale altro segno hai bisogno? Questo è l'ultimatum del Regno. Crederai nel segno che ti è stato dato? C'è un solo segno che conta. Non abbiamo bisogno di altri segni. Invece, ciò di cui abbiamo bisogno è un vero cambiamento, e la capacità spirituale di vedere il segno che Dio ha già dato.
3. Un solo modo per cambiare (24-26)
L'ultimo ultimatum del Regno che vediamo in questo testo dice che c'è solo un modo di cambiare. Nei versetti 24-26, Gesù racconta la storia di uno spirito immondo che è stato scacciato da una persona. Dopo aver vagato senza sosta, lo spirito decide di tornare dal suo precedente ospite, e lì trova una casa ordinata, ma vuota. Questa volta porta con sé sette dei suoi amici che fanno un pasticcio ancora più grande di prima. Qual era il senso di Gesù in questa storia e come si collega all'episodio precedente? Gesù sta dicendo che la sua presenza portò un cambiamento perché un cambiamento era necessario, e che c'è un solo modo per cambiare veramente.
Qualcuno ti ha mai detto: "Devi cambiare"? Il cambiamento può essere positivo. Gesù è venuto perché abbiamo bisogno di un cambiamento. Quindi la domanda da porsi è come cerchiamo di cambiare e qual è la nostra motivazione per farlo. Quante volte sentiamo il mondo dire: "Tu hai la forza di cambiare!"? Oppure: "Il cambiamento inizia da te!" o "Credi in te stesso!"? Pensiamo a tutte le offerte che esistono per aiutarci a cambiare. Gli oroscopi e le stelle. Gli infiniti consigli per l'auto-miglioramento. Possiamo cambiare i nostri comportamenti. Possiamo sviluppare nuove abitudini. Possiamo metterci in forma e cambiare la nostra dieta. Possiamo trovare una nuova relazione. Possiamo andare da uno psicologo o un coach. Possiamo trovare nuovi hobby. E quando una cosa non funziona? Possiamo provare qualcos'altro. Ci sono molte opzioni, compresa la chiesa.
I capi religiosi erano in grado di scacciare i demoni dalle persone come Gesù (19), ma questo non significa che fossero in grado di portare un cambiamento radicale e duraturo nella vita di quella persona. Spesso sentiamo dire che la religione è la risposta al cambiamento. Roma è una città che lo testimonia, no? Puoi andare a messa la domenica. Puoi pregare e digiunare. Puoi confessarti, fare atti di carità e salire una scala santa in ginocchio per cambiare. Sebbene queste cose sembrino buone,, nessuna di esse è in grado di fornire un vero cambiamento, una gioia duratura o una speranza nelle situazioni più disperate. Secondo le parole di Gesù, puoi spazzare la tua casa e mettere in ordine la tua vita, ma questo non significa che tu sia veramente cambiato. Gesù dice che è possibile comportarsi come se si fosse "per" Dio, ma essere ancora contro di lui, con un cuore duro, vuoto dentro, e più vulnerabile al male. Il predicatore puritano Thomas Watson una volta disse:
Il malvagio può avere qualcosa che assomiglia alla pace, ma non è così. Può essere impavido e stupido, ma c'è una grande differenza tra una coscienza stupefatta e una coscienza pacificata. Questa è la pace del diavolo. Fa cullare gli uomini nella culla della sicurezza; grida: "Pace! Pace!" quando gli uomini sono alle porte dell'inferno. L'apparente pace di un peccatore non deriva dalla conoscenza della sua felicità, ma dall'ignoranza del suo pericolo.
Ecco il punto: se non sei stato toccato dal dito di Dio se ancora in pericolo, non potrai mai sperimentare un vero cambiamento. Tutto risale ad Adamo nell'Eden. Egli disobbedì a Dio credendo di poter cambiare. L'uomo ha disobbedito a Dio ed è contro di lui. I nostri cuori hanno bisogno di cambiamento a causa del peccato. Il peccato rende la nostra vita difficile e quindi speriamo che siano altre cose a cambiarci. Ma la speranza nel denaro, nello status, nei metodi di auto-miglioramento, nelle persone, o nella religione non porterà il cambiamento che ci serve. Solo la speranza in Cristo lo porta.
Gesù si è lasciato legare e crocifiggere per portarci al cambiamento, per portarci al pentimento e alla fede in Lui, per liberarci dalla morsa di Satana e, con lo Spirito Santo, riempire il vuoto che il peccato ha lasciato in noi. Per il dito misericordioso di Dio e fede in Cristo, il vero cambiamento è possibile... dall'essere orfani e nemici di Dio, all'essere i suoi figli amati; dall'essere schiavi del peccato, all'essere perdonati e servi gioiosi di Cristo che ascoltano e obbediscono alla Sua parola…quindi, veramente benedetti (28). Non siamo benedetti per la nostra condizione materiale o per le nostre relazioni naturali, ma per la nostra relazione spirituale con Cristo, che porta l’unico cambiamento significativo. Quindi ti chiedo: qual è il tuo rapporto con Cristo? Qual è la condizione del tuo cuore? Hai capito che hai bisogno di un cambiamento?
Qui c'è un ultimatum del Regno. Cristo sta dicendo: "Guarda, il tempo della benedizione del Regno si è avvicinato a te. Non perderlo! C'è solo un modo per cambiare veramente.” Dobbiamo cambiare. È bene cambiare. Ma è solo dopo i nostri cuori sono stati cambiati dall’evangelo di Cristo che il vero cambiamento è possibile. Pulito dentro, pulito fuori. Quindi, dobbiamo fare una "dichiarazione di dipendenza" da Cristo per sperimentare la sua grazia redentrice che cambia la vita. Solo dopo possiamo fare dei cambiamenti secondo la parola di Dio, attraverso la potenza dello Spirito e in comunione con i suoi santi, la chiesa. C'è solo un modo per cambiare veramente, una completa dipendenza dalla potenza di Dio in Cristo che ha legato e sconfitto l'uomo forte di questo mondo.
In conclusione. Gesù è stato mandato in un mondo di tenebre per far risplendere la luce della verità di Dio e della sua grazia. Egli è la lampada di cui si parla nel versetto 33 e il suo insegnamento è la luce che tutti possono vedere. Ma una lampada non deve solo essere accesa; la sua luce deve essere ricevuta dagli occhi. Gesù dice che ciò che l'occhio lascia entrare nella mente costituisce la persona. Gli occhi buoni lasciano entrare la luce, quelli cattivi la bloccano o la distorcono. Potresti anche pensare di aver visto la luce, ma la luce che sta entrando potrebbe essere in realtà oscurità (35). Le idee, gli insegnamenti, lo stile di vita che pensi siano illuminanti, potrebbero essere la causa della tua cecità. Questo vale per tutti coloro che rifiutano l'autorità e il messaggio di Cristo, per invece accontentarsi dei consigli del mondo.
Fratelli e sorelle, la luce che lasciamo entrare nei nostri occhi riflette la condizione del nostro cuore. Gesù, quindi, chiede che il suo popolo sia pieno di luce e non abbia alcuna parte di tenebra. Lo facciamo rispondendo alla luce della Parola di Dio, ricevendola e obbedendo ad essa come ci è stato permesso dallo Spirito Santo. Quindi, le nostre vite rivelano un popolo i cui occhi sono stati guariti per vedere la luce di Cristo, e che riflettono la sua verità e la sua grazia?
Amici, potete vedere la luce splendente di Cristo solo se il dito di Dio si è avvicinato a voi per restituirvi la vista. Non hai bisogno di un altro segno. Vuoi vedere Gesù? Lui ha promesso che Dio Padre darà il dono del suo Spirito Santo a chiunque lo chieda. Lo Spirito rivela la luce di Gesù Cristo agli occhi della nostra fede. Questa è la gloriosa promessa di Dio: quando lo Spirito aprirà i nostri occhi per vedere la piena luminosità della sua salvezza, la luce di Gesù illuminerà tutti gli angoli bui della nostra vita.
L'avvento del regno di Cristo porta con sé gli ultimatum. C'è un solo padrone da servire: o il Signore Cristo Gesù, o l’ingannatore Satana. Dobbiamo scegliere. C'è solo un segno che conta. La resurrezione di Cristo e la luce della sua parola. Chiederai a Dio di darti gli occhi per vederlo? C'è un solo modo per cambiare: la grazia di Dio e una completa dipendenza da Cristo. Vuoi dichiarare il tuo bisogno di Lui? Se sei pronto a decidere, vieni a trovarmi dopo il culto. Mi piacerebbe parlare e pregare con te. Possiamo scendere in biblioteca per farlo. Preghiamo.
Padre Santo, grazie per la tua parola e grazie per averci inviato tuo Figlio Gesù con un messaggio di giudizio e speranza. È un messaggio che illumina le menti per vederti per quello che sei, e per vedere il nostro bisogno di te. È un messaggio che trasforma i cuori e ci permette di amarti e servirti. Oh, che tu possa convincere tutti i presenti questa sera della tua santità, della tua bontà, e della tua misericordia. Spirito Santo, preghiamo che tu possa toccare gli occhi di tutti noi qui presenti, restituirci la vista per vedere Cristo come Signore e Salvatore delle nostre vite, colui che è morto affinché noi potessimo sfuggire alla morte; colui che è risorto affinché noi potessimo avere la vita eterna e un nuovo padrone che ci ama. Ti prego di darci la potenza di vivere come un popolo benedetto che ascolta e obbedisce alla tua parola. Vogliamo rispondere all'ultimatum del Regno chiamandoti padrone della nostra vita, sperimentando la tua grazia che ha cambiato la nostra vita, e gioendo della tua presenza che ci guarisce e ci riempie con la luce di Cristo. Ti chiediamo queste cose nel nome di Gesù, Amen.