Mantenere una prospettiva eterna - Salmo 84

 
 

Predicatore: Amos Miguel

Hai mai avuto nostalgia di casa – il desiderio forte e doloroso per qualcuno o qualcosa di lontano? La nostalgia di casa può venire per quelli che si sono trasferiti per motivi di studio o lavoro, o durante un viaggio per lavoro, o qualche volta durante le vacanze. Immagino che per tanti di noi, anche con vari background, la nostalgia di casa non è una cosa strana. 

Nel Salmo di oggi, il salmista sta sperimentando un tipo di nostalgia diversa, una nostalgia spirituale. Sta andando verso la casa di Dio, il tempio, ma non è ancora arrivato. Il viaggio non è facile ma Dio lo sostiene. Leggendo il testo di Salmo 84 insieme, vediamo subito dal versetto 2, questa nostalgia per la casa di Dio.

Abitare nella casa di Dio
La casa di Dio era un posto in cui risiedeva la presenza di Dio tra gli israeliti. Era il luogo principale per offrire sacrifici in modo da ricevere il perdono dei peccati, lodare il Signore, pregare o consacrare qualcuno o qualcosa al Signore. Al tempio, abitavano i Leviti, i sacerdoti che servivano il popolo e anche altri.

La casa di Dio era un posto dove si provvedeva ad ogni esigenza. Sul lato fisico, c’era il cibo per il nutrimento. Rispetto alle relazioni, era una comunità spirituale fra tutti coloro che abitavano lì e fra il popolo. Ma soprattutto era un posto spirituale dove si poteva essere in contatto con Dio. Quindi, capiamo subito perché il desiderio più profondo del salmista era quello di tornare al tempio. Per il salmista, solo in Dio si può trovare la propria identità e proposito. Lui riconosceva di essere stato creato per stare alla presenza di Dio. 

Oggi, non c’è più il tempio fisico a cui andare. Però è venuto qualcuno migliore della casa di Dio, cioè Gesù Cristo. Tramite Lui ogni funzione del tempio è compiuta. Nel tempio si riceveva il perdono per i peccati fatti offrendo un sacrificio e pregando. Oggi, non c’è più il bisogno di un altro sacrificio perché Gesù è stato il sacrificio perfetto. In Gesù riceviamo il perdono non solo per i peccati del passato ma anche quelli del futuro. E riceviamo non solo il perdono ma la potenza contro il peccato. E, solo in Gesù troviamo la nostra identità e il proposito della nostra vita. In Cristo, siamo adottati in una famiglia, per sempre. Tutto viene dalla grazia di Dio tramite la fede in Lui. Quindi, abbiamo una chiamata spirituale ad abitare nella casa di Dio. Questo è il primo passo per mantenere una prospettiva eterna sulla terra.

“Beati quelli che abitano nella sua casa e ti lodano per sempre.” 84,5

Trovare le forze in Dio
Ma come il pellegrino di questo salmo, non viviamo ancora la piena realtà di abitare nella casa di Dio. Siamo ancora sulla terra dove non è ancora manifestato completamente il regno di Dio. Viviamo in una situazione di “già ma non ancora”. Non è una situazione facile. Siamo già adottati nella famiglia di Dio ma non viviamo ancora nella sua casa. Siamo già santificati completamente in Cristo ma non viviamo ancora la piena realtà della nostra santificazione. Siamo già risorti spiritualmente con Cristo ma non ancora fisicamente. 

Un altro esempio potrebbe essere un fidanzamento. C’è la promessa di matrimonio, magari c’è una data fissa e un anello, ma non è ufficializzato il matrimonio. Oppure se hai ricevuto un contratto di lavoro, stai lavorando, ma la busta di paga non è ancora arrivata nel conto corrente. Vivere in questo “già ma non ancora” porta una certa frustrazione, un tipo di nostalgia di casa. Quindi, è essenziale durante questo periodo trovare la forza in Dio come fa il salmista.

In questa seconda parte, il salmista riconosce che la strada non è facile, anche se manca poco per arrivare al tempio. Lui è arrivato invece nella valle di Baca. Il nome “Baca” significa un luogo arido. È una terra particolarmente arida, un deserto. Fisicamente, è arida. Non c’è acqua, non c’è vita. Il nome “Baca” è anche un luogo di pianto. In questo contesto di desolazione, il viaggio è particolarmente difficile. C’è la sofferenza. E con quello c’è la tentazione di rinunciare al cammino e tornare indietro. Ma è molto bello come Dio provvede. Nel versetto 6, leggiamo che Dio trasforma questa valle arida in un luogo di fonti. Nonostante le circostanze, Dio interviene. E invece della difficoltà, il pellegrino riceve forza. Invece di sofferenza, riceve conforto sulla strada per continuare.

In un certo senso, Dio ha portato una parte della casa di Dio a Lui. Quando vedo le fontanelle a Roma, mi ricorda un'immagine del genere. Andare in città, specialmente nel caldo dell’estate, può sembrare come attraversare un deserto. C’è il desiderio dell’acqua -- ma non acqua tiepida, stagna, non potabile -- magari un’acqua dalle fonti delle montagne – fresca, pura, fredda! Ma senza andare in montagna, sembra impossibile. Grazie però al nasone, in quel momento l’acqua delle montagne viene a te. E l’acqua è abbondante.

Noi abitiamo in una terra spiritualmente arida, ma Dio ha mandato il suo Spirito. E come le fontanelle, lo Spirito è venuto a noi. Lui non è lontano; è tra di noi. Lo Spirito rimane con noi, negli alti e nei bassi della vita. Com’è scritto nel versetto 7, ci porta alla fine.

Quindi con lo Spirito, in questa valle, c’è l’opportunità di crescere. Sapendo che la nostra forza viene da Dio, qualsiasi difficoltà è temporanea. Certo c’è la sofferenza, certo non è facile ma per noi come credenti, non è la nostra realtà per sempre. Come il dolore del travaglio che passa dopo l’incontro del neonato, c’è una fine della sofferenza sulla terra. Mantenere questa prospettiva eterna nella difficoltà quando troviamo la forza in Dio.

“Beati quelli che trovano in te la loro forza…” 84,5 

Confidare in Dio
Dio non solo provvede durante il cammino verso la casa di Dio, Lui protegge anche dalle tentazioni sulla strada quando confidiamo in Lui. Raggiungendo questa terza sezione del Salmo, il salmista ci esorta a confidare in Dio. L’autore chiama Dio lo scudo e il sole. Dio è lo scudo che ci protegge dalla tentazione. Nel versetto 10, il salmista disse:

“Un giorno nei tuoi cortili val più che mille altrove.
Io preferirei stare sulla soglia della casa del mio Dio,
che abitare nelle tende degli empi.”

Durante il cammino verso la casa di Dio, le tende degli empi sembrano il posto bello in cui abitare. Ma la loro bellezza rimane temporanea. Queste tende sembrano un posto sicuro dove alloggiarsi, ma rimane anche temporanea. Dio è il sole, più bello di qualsiasi altra cosa - che concede grazia e gloria. Per la nostra confidenza in Lui, abbiamo l’opportunità sacerdotale e profetica. Adesso, non c’è bisogno dei sacerdoti nel tempio, seguiamo il nostro Sommo Sacerdote, Cristo. Cerchiamo il modo di servire la chiesa ricordandoci della grazia che abbiamo in Cristo. Cerchiamo il modo di essere vicini al prossimo, ascoltando, pregando affinché potessero conoscere Cristo. E nello spirito di questo Salmo anche noi annunciamo la gloria di Dio agli altri, in modo profetico. Proclamiamo al prossimo che solo in Cristo possiamo abitare nella Sua casa.

Amici, se non avete ancora incontrato il Sommo Sacerdote, se non abitate ancora nella casa di Dio, c’è l’opportunità di farlo anche oggi. E fratelli e sorelle nella chiesa, abbiamo l’opportunità di incoraggiarci gli uni gli altri a confidare nel Signore. Questa vita non è facile però… Dio sta trasformando la terra arida in un luogo di fonti. Durante questo cammino, dobbiamo confidare nel Signore.

“O Signore degli eserciti, beato l’uomo che confida in te!” 84,12

Per mantenere una prospettiva eterna sulla terra mentre camminiamo verso il Paradiso, abitare nella casa di Dio, trovare le forze in Dio, e confidare in Dio.