Un’estate per gioire nel Signore - Salmo 96
Predicatore: Raffaele Costagliola
Non ho mai visto una persona esultare e gioire così come un tifoso esulta dopo la vittoria della sua squadra di calcio. Anche quest’anno dopo la vittoria degli Europei c’è stata una grande esultazione e una grande festa nonostante le restrizioni dovute alla pandemia. Il modo di esultare e di gioire di alcuni dopo una partita vinta o semplicemente dopo un goal mi ha sempre fatto riflettere profondamente. Durante una partita è come se magicamente si allentasse lo stress e si sciogliessero tutti i freni inibitori. Inoltre, non importa nient’altro se non la partita di calcio. In tanti sono pronti a rinunciare a tutto pur di non perdere quel momento.
Esiste qualcosa per cui noi esultiamo di gioia così come un tifoso di calcio? Esiste qualcosa per cui siamo disposti a rinunciare a tutto perché ci rende così felici? Se sì, cosa?
Il salmo di oggi ci invita a una profonda riflessione e ci spinge a gioire nel Signore. Nel farlo ci dà almeno tre buoni motivi. Possiamo/dobbiamo gioire nel Signore perché:
1. il Signore regna (vv. 1-2);
2. il Signore giudica con equità (vv. 3-10);
3. il Signore ha cura dei suoi fedeli (vv. 11-12).
1. Il Signore regna
Il salmista, senza introduzione o troppi giri di parole, inizia con un’affermazione forte e decisa “il Signore regna” (v.1). Inoltre, per il salmista, il fatto che il Signore regna implica necessariamente un’esultazione di gioia, nello specifico un esaltazione di gioia globale di tutta la terra, isole incluse, e più generalmente di tutta la creazione. Colui che ha fatto il mondo lo governa. La sola cosa che Dio regna dovrebbe farci esultare di gioia più di ogni altra cosa, anche più della vittoria dell’Italia agli europei di calcio o ai mondiali del 2006.
Il Signore regna! (v.1) Il salmista lo grida come per annunciarlo ai 4 venti, come se non fosse chiaro ai suoi uditori. Per noi, invece, lo è? Siamo davvero consapevoli che il Signore regna? Siamo pronti ad esultare di gioia al grido di “il Signore regna”?! Forse nei momenti in cui va tutto bene, siamo pronti ad annuire ed accennare un amen. Nei periodi difficili invece? Il Signore regna davvero nelle nostre vite? Qui non stiamo dicendo “se sei felice allora batti le mani”, ma piuttosto il Signore regna, allora “batti le mani”, esulta di gioia.
Le nostre vite possono essere provate da numerose difficoltà, possiamo sperimentare tantissime ingiustizie; ne ascoltiamo tante tutti i giorni in televisione, per radio e ne leggiamo sui giornali. Talvolta tutto quello che sperimentiamo in questo mondo può appesantirci in modo tale da farci perdere di vista il fatto che Dio, creatore e provveditore, regna su tutto il creato.
Il salmo ci descrive la figura del Signore come se fosse coperta da nuvole e oscurità (v.2). Di fatto non sempre saremo in grado di capire o quanto meno accettare quello che vediamo. Non ci è dato sapere e non dobbiamo pretendere di capire i piani di Dio. Ma, nonostante tutto, Dio regna su tutta la creazione e quindi “il mondo è saldo e non potrà vacillare” (Sl. 96,10). Dio ha dato vita alla creazione con la sua parola e ha tutto sotto controllo. Nulla gli sfugge di mano e, anche se difficile da comprendere, Dio si può servire perfino di eventi tragici o peccaminosi per fare del bene. Pensiamo per esempio alla storia di Giuseppe che fu venduto dai suoi stessi fratelli, ma Dio si è servito di quello per salvare il suo popolo. La stessa morte di Gesù è servita per la redenzione di chi crede in lui. “Tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio” (Rm.8,28)
Non solo “il Signore regna”, ma regna su un trono di giustizia ed equità (v.2) e presto tornerà a giudicare il mondo una volta e per sempre. Questo ci porta al secondo punto.
2. Il Signore giudica con equità
Il Signore tornerà per fare giustizia, per giudicarci, e lo farà perché l’ha annunciato Egli stesso. Nessuna ingiustizia resterà ancora a lungo impunita per la gloria di Dio.
La sua venuta sarà grandiosa e spettacolare, più di qualsiasi entrata in scena di un eroe in un film Marvel: lampi di luce illumineranno il mondo, tutti vedranno il Signore, anche chi non crede, e tremeranno di paura per la sua presenza (v.4); i cieli annunceranno la sua giustizia e tutti i popoli, credenti e non credenti, vedranno la sua gloria (v.6).
I suoi giudizi riguarderanno tutti in maniera equa, nessuno potrà contestarli o evitarli, nessuno potrà scamparne le conseguenze, tutta la terra tremerà alla sua presenza. Questo riguarda (1) i “nemici” del Signore (v.3), coloro che erano contro il popolo di Israele, ma che oggi possiamo identificare nei non credenti, in coloro che dopo aver ascoltato la parola di Dio la rifiutano, si oppongono a essa e ne ostacolano la diffusione o persino perseguitano i credenti cristiani; questi verranno uccisi e consumati dal fuoco del Signore, ovvero dalla sua ira. (2) Anche i più potenti di questo mondo che per il loro potere, forza e inamovibilità sembrano più stabili delle montagne, dovranno scontare la loro pena e, alla presenza del Signore, i loro “regni” costruiti con ingiustizia e sofferenza altrui verranno sciolti come cera (v.5). (3) Tutti gli idolatri, gli adoratori di immagini e statue, saranno sconvolti. Sconvolti perché il Signore è così grande e maestoso, che tutti gli altri dèi sì prostrano a lui (v.7) e non saranno più in grado di offrire niente, nessuna garanzia, nessuna protezione. (4) Ma i giudizi non riguardano solo queste categorie, ma riguardano anche noi credenti. Anche tutti coloro che dicono di amare il Signore, devono stare attenti e “odiare il male”! (v.10) Infatti, lo stesso Signore Gesù afferma che: “non chiunque mi dice: Signore, Signore! Entrerà nel regno dei cieli, ma chi compie la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt. 7,21).
Non basta l’apparenza, non bastano le parole. La giustizia di Dio è giusta perché guarda al nostro cuore, alla nostra totalità. Come viviamo, quindi, le nostre vite? È davvero il Signore a regnare nelle nostre vite? Oppure ci rifugiamo in altri idoli? O si adora Dio o si adora qualcun altro.
Qual è il regno in cui ci piacerebbe vivere? o meglio qual è il regno in cui ci rifugiamo e viviamo? Testimoniamo attraverso le nostre vite del Signore o spesso, rifugiandoci nel silenzio, rinneghiamo Dio così come Pietro rinnegò Gesù per ben tre volte? Amiamo davvero il Signore? Oppure in certe circostanze preferiamo agire diversamente dalla sua legge compiendo il male?
Il giudizio di Dio riguarderà tutti e nessuno potrà evitarlo, ma non vi è solo disperazione in questo. Al v.8 leggiamo che il popolo di Dio, Sion e le figlie di Giuda, esultano per i giusti giudizi di Dio. Nonostante le nostre vite sono corrotte dal peccato esiste un motivo di gioia per i giudizi e le condanne del Signore e questo ci porta al terzo e ultimo punto.
3. Il Signore ha cura dei suoi fedeli
Tutti saremo giudicati e condannati giustamente a causa del nostro peccato, ma le anime dei fedeli saranno preservate e custodite dal Signore (v. 10).
C’è una speranza di salvezza per coloro che sono chiamati giusti e retti di cuore.
Nell’AT Dio ha liberato Israele dall’Egitto e ha protetto molte volte Israele nel suo cammino verso la terra promessa liberandolo dagli oppressori e combattendo battaglie al loro fianco. Successivamente, il Signore ha provveduto anche a un piano (IL Piano) di salvezza per noi tutti. Cristo Gesù, nostro Signore, è venuto per liberarci dal peccato una volta e per sempre. Cristo alla croce ha combattuto IL nemico al posto nostro e ha vinto una battaglia che non avremmo mai potuto vincere, quella contro il peccato. Morendo si è sacrificato subendo il giusto giudizio di Dio che spettava a noi in modo che potessimo essere giusti davanti a Dio. Siamo giusti, non per nostri meriti, ma per la sola grazia di Cristo nei nostri confronti.
Dopo la sua morte e resurrezione è spuntata una luce per il giusto (v.11). Alla croce, Cristo ha trionfato affermando il regno di Dio sul male.
In Cristo possiamo davvero esultare di gioia e lodare il suo santo nome (v.12). La Sua resurrezione è molto più di un goal ai mondiali di calcio, è il goal della vittoria che stabilisce la resa dei conti. Grazie a Cristo, il peccato non ha più alcun potere e chi crede in lui non dovrà temere il giudizio di Dio. Il Signore si prende cura di chi ha fede il lui e, attraverso il suo sacrificio, ci rende giusti.
Cosa dobbiamo desiderare di più per esultare di gioia?! Di fronte all’altezza del nostro Signore Gesù Cristo, al suo dono della vita eterna, tutte le altre cose si ridimensionano talmente tanto da diventare insignificanti. Cosa aspettiamo quindi? Esultiamo di gioia nel Signore! Esultiamo in modo che tutti in questa città possono saperlo! Il Signore regna! Venite, ascoltate, prendete parte al regno di Dio, esultiamo insieme e lodiamolo degnamente! Amen