Regalità sull’orlo della…grazia - 1 Samuele 30
Predicatore: Clay Kannard
Questo è il penultimo sermone della nostra serie Cercasi Re in un mondo incerto. È anche l’ultima domenica dell’anno e wow che anno è stato il 2020! Che mondo incerto in cui abbiamo vissuto questo 2020! Chi si sarebbe mai immaginato quello che avremmo passato quest’anno? Io sicuramente no. È proprio un tempo storico. Quante volte abbiamo pensato “ma può andare peggio di così?” e poi succede proprio questo! Più casi, più lockdown, classi chiuse, aziende chiuse, confini chiusi, viaggi mancati, versioni ancora più contagiose del COVID. E ora? Notizie che un meteorite enorme si sta avvicinando alla Terra? O che ogni pizzeria in Italia ha aggiunto la pizza all’ananas al menu?
A parte gli scherzi, stiamo vivendo in mezzo a una pandemia globale che ha portato via milioni di vite. Milioni di persone intorno al mondo sono state scosse dagli eventi di quest’anno. Alcuni hanno perso i propri cari. Altri pensavano di avere una vita stabile e tutte le cose che gli procuravano gioia e pace, ma ora si trovano in rovina, stanchi e deboli, con niente da dire o da dare, soli a guardare un mondo che sembra essere sull’orlo del precipizio.
All’inizio di 1 Samuele 30 vediamo una regalità che sembra essere sull’orlo del precipizio. Ricordatevi che negli ultimi 3 capitoli abbiamo visto come sia Davide che Saul non riuscirono a risolvere la situazione lasciata aperta fra loro due. Davide fece quello che gli sembrò più facile e fuggì nella terra dei filistei. Anche se Davide aveva con sé il profeta e il sacerdote, non lo vediamo cercare Dio. Invece, cercò di servire Dio secondo i propri termini e finì per ingannare gli altri, e ciò lo portò alla situazione compromettente di dover persino andare in battaglia contro il proprio popolo. Se vi ricordate bene, alla fine del capitolo 29, Dio liberò Davide nella Sua grazia dal dover combattere contro il proprio popolo. Anche se aveva ingannato uno dei re filistei, gli altri non si fidavano dell’uomo che una volta aveva ucciso il loro gigante, Golia, insieme a migliaia di altri uomini. Quindi, Davide e i suoi 600 uomini tornarono indietro e iniziarono la lunga strada di ritorno a Siclag.
Possiamo solo immaginare quello che dicevano gli uomini di Davide in quel momento. “Menomale!” “Ce la siamo cavataper un pelo!” “Pensavo che ci avrebbero scoperti!” “Pensavo che avremmo dovuto combattere i nostri parenti!” Immagino che si sentivano sollevati in quel momento mentre tornavano per vedere le loro mogli e figli che avevano lasciato a casa. Ma riesco solo ad immaginare la velocità con cui i loro cuori siano sprofondati alla vista del fumo sollevarsi nel cielo in lontananza, proprio dove le loro case dovevano essere.
1. Una grazia rivelata nella rovina (4-6a)
Come abbiamo sentito nei primi 3 versetti del capitolo 30, quando Davide e i suoi uomini tornarono a Siclag non c’erano bambini che correvano fuori dalle mura della città per incontrare i loro padri. Non c’erano mogli da salutare con un bacio dopo che pensavano che non sarebbero tornati dalla battaglia. Non c’erano case in cui trovare un pasto caldo e il riposo. Il loro incubo peggiore si era appena realizzato. Mentre erano via, gli amalechiti avevano saccheggiato la loro città e avevano preso tutte le persone che amavano. Le loro mogli, i loro figli e figlie, ora erano tutti schiavi. Non avevano idea di come stessero trattando le loro famiglie, e non sapevano neanche se erano vive! La città di Siclag era stata completamente incendiata. Il rifugio che Davide e i suoi uomini avevano lavorato così tanto per costruire nei loro mesi d’inganno, in uno stato di rovina TOTALE. Il versetto 4 dice che Davide e i suoi uomini piansero, e piansero, e piansero, fino a quando non riuscirono più a piangere.
Le conseguenze della regalità instabile di Davide erano devastanti, non solo per Davide, ma per tutti coloro che lo seguivano. Riesci ad immaginare la loro delusione? Questi uomini avevano lasciato le loro case e avevano portato le loro famiglie insieme a loro per seguire il re promesso, il Davide fedele, il Davide onesto… il Davide scoraggiato? Il Davide irrisolto? Il Davide in fuga? Il Davide ingannevole? Il Davide compromettente? Mentre stavano lì con cuori rotti, in lutto per la loro perdita totale, il nuovo vuoto nei loro cuori si riempì di amarezza nei confronti di Davide, fino al punto di volerlo uccidere. La situazione poteva andare peggio di così? La regalità di Davide era sull’orlo del precipizio. Tutto il suo impegno per costruire per sé il proprio regno a Siclag era stato completamente smantellato, e stava lì in mezzo alle rovine di tutto con la minaccia della morte presente. Il versetto 6 ci dice che Davide fu grandemente angosciato.
Cosa si deve fare in una situazione del genere? Quando i tuoi tentativi di costruire un regno personale ti crollano intorno? Quando le macerie cadenti causate dai tuoi peccati e dai tuoi fallimenti hanno ferito gli altri, inasprito gli altri, e creato rancore profondo nei tuoi confronti o nei confronti della chiesa? Cosa si deve fare? L’unica cosa che puoi fare è quello che Davide fa nel versetto 6. Finalmente consultò il Signore nel suo bisogno disperato della grazia di Dio, e in mezzo alle rovine, Davide la trovò. Non trovò un Dio che era disposto ad ascoltare solo dopo che aveva risolto tutti i suoi problemi e mostrato le sue capacità di guidare il suo popolo. Non trovò un Dio che lo vergognava per la sua stoltezza e i suoi fallimenti. Non trovò un Dio distante dopo tutta la corsa che aveva fatto. Trovò un Dio grazioso, che era lì in mezzo alle rovine insieme a lui. Un Dio che c’era sempre stato.
Vedete, fratelli e sorelle, Davide trovò un Dio che stava lavorando sovranamente in mezzo alla sua indipendenza egoista, per portarlo al punto di dipendere completamente da Dio. Il regno che Davide aveva costruito andava smantellato prima che potesse servire lo scopo di Dio per la sua vita, quello di essere il re secondo il cuore di Dio, per cui Dio lo stava formando. Dio doveva portare Davide alla fine di sé stesso, cosicché potesse guardare fuori da sé stesso. Era l’unica soluzione! Quando sembrava che la regalità di Davide fosse sull’orlo del precipizio, la fedeltà di Dio alle Sue promesse ci mostra come Davide si trovasse, in verità, sull’orlo della grazia---la grazia di Dio, una grazia che viene rivelata nelle rovine.
2. Una grazia che rafforza i deboli (6b-8)
Quindi Davide si fortificò nel Signore suo Dio (6b). Dopo una stagione di autonomia fallita Davide finalmente tornò alla fonte della sua forza, il SIGNORE Dio. Come lo ha fatto? Nei capitoli precedenti abbiamo imparato come Davide si fortificava nel Signore; veniva fortificato nel SIGNORE quando si avvicinava a Dio nella sua debolezza e sofferenza, quando meditava sulle promesse di Dio, quando dichiarava la fedeltà di Dio, quando rifletteva sulla grazia di Dio nei confronti dei suoi figli, e quando si fidava della parola di Dio per guidarlo. E indovinate un po’, la parola del SIGNORE era ancora presso Davide per fortificarlo e portarlo avanti.
I versetti 7-8 ci dicono che Davide tornò ad affidarsi all’ufficio del sacerdote e alla parola del SIGNORE. Leggiamo che invocò il SIGNORE, chiedendo se dovesse perseguire coloro che avevano distrutto le loro famiglie e case. Leggiamo che il SIGNORE rispose di si, e Davide credette nuovamente nelle parole del SIGNORE. Che altro doveva fare Davide in questa situazione difficile? Davide aveva già cercato di creare la propria strada, aveva già ascoltato la propria voce, e questo lo aveva portato alla rovina. Ma Dio… Dio era sempre stato fedele!
Fratelli e sorelle, nei vostri fallimenti, nelle vostre debolezze… in un anno pazzesco in cui sentite che il mondo sia sull’orlo del precipizio, quando tutto sembra crollarvi intorno… dove troverete la vostra forza? L’aiuto di quale voce ascolterete? A chi chiederemo consiglio, chi ci guiderà? Come Davide, non ci meritavamo quella parola di Dio, troppo spesso l’abbiamo ignorato e minato. Ma Dio, nella Sua grazia amorevole, ce lo da lo stesso. Quando i nostri fallimenti, peccati, e situazioni ci hanno portati all’orlo del precipizio, siamo in verità sull’orlo della grazia che ci rafforza nella nostra debolezza; la parola graziosa di Dio che ci ricorda che siamo chiamati, perdonati ed amati, riempiti con lo Spirito della grazia che ci guida in avanti e che ci rafforza nella battaglia contro i nostri peccati e ci dà pace nelle nostre sfide, affinché possiamo portare avanti la volontà di Dio per la nostra chiesa in questa città.
3. Una grazia che ripristina ciò che era perduto (18-19, 26)
Il resto del capitolo è una testimonianza della grazia rivelata nella rovina di Davide, e che quella grazia che fortificò Davide nella sua debolezza, è una grazia che ripristina ciò che era perduto. Per primo, Dio ripristinò il senso della chiamata di Davide. Poi, gli uomini che stavano per lapidare Davide si unirono sotto la sua guida per andare a salvare le loro famiglie (9). Poi, la loro fede in Dio fu ripristinata dall’abilità di Dio di guidarli e provvedere per loro attraverso uno schiavo egiziano che li guidò dalle loro famiglie (15). Dio ripristinò la loro confidenza nella Sua parola perché, proprio come Dio aveva detto a Davide, trovarono e sconfissero gli amalechiti, e riuscirono a salvare coloro che amavano (17). Infine, il versetto 19 dice che Dio ridiede tutto ciò che era stato perso a tutti, e ancora di più! Sull’orlo del precipizio, Davide e i suoi uomini sperimentarono la grazia di Dio, una grazia che era capace di ripristinare tutto quello che era stato perso.
Questa settimana abbiamo celebrato la nascita del Figlio di Dio, il nostro re, Gesù, il figlio promesso di Davide. Vediamo qui che la storia di Gesù passò per Siclag molto tempo prima della Sua nascita. Dal tempo della sua nascita, Gesù si trovava sulla strada verso un’altra città, la città di Gerusalemme. Lì fu confrontato da uomini amareggiati e irati nei loro cuori che desideravano ucciderlo. Al contrario di Davide, Gesù non aveva fatto nulla per causare l’amarezza e l’ira nei loro cuori. Venne per annunciare l’arrivo del regno di Dio, un regno che rinnegarono. Lo accusarono falsamente, lo picchiarono, e lo inchiodarono ad una croce. Mentre pendeva lì sopra, morendo, sembrava che il suo viaggio a Gerusalemme sarebbe finito con la sua rovina, ma noi sappiamo che ha portato ad una benedizione eterna perché portava su di sé i peccati di innumerevoli uomini, donne, e bambini. Quando gli osservatori lo deridevano, credendo che la regalità affermata da Gesù stesse sull’orlo del precipizio, noi sappiamo che stava sull’orlo di compiere la redenzione per il popolo immeritevole di Dio, ripristinando la sua creazione spezzata. Che grazia che porta il potere di dare conforto a chi ha il cuore spezzato, che provvede il perdono totale ai peccatori! Che grazia che dà forza ai deboli e ripristina un popolo che si era perso, alle mani amorevoli di un Padre Celeste.
Fratelli e sorelle, la strada per la ristorazione di Davide passa per Siclag. Dio permise a Davide di imparare queste lezioni importanti affinché potesse crescere per essere il re di cui Dio aveva bisogno. Dio doveva smantellare il regno personale di Davide prima che fosse pronto per servire in quello di Dio. Leonardo disse che questo passo ci aiuta a vedere che la divina pedagogia di Dio è molto diversa dalla nostra. Ci ricorda le conseguenze di quando cerchiamo di costruire i nostri piccoli regni. Possiamo cercare di servire Dio solo secondo i nostri requisiti, ma vogliamo veramente farlo quando finiamo per dover scambiare verità bellissime per bugie inutili? Quando vuol dire che continueremo a cercare tesori che non potranno adempiere i desideri dei nostri cuori? Quando finiremo per sguazzare nel fango a causa del nostro orgoglio? Quella strada verso la rovina è così estenuante! Ma nonostante dove ci troviamo, la grazia di Dio ci troverà sempre. Niente può toglierci dalle sue mani, nemmeno la nostra stoltezza. Ricordatevi che Dio è un padre amorevole che disciplina i suoi figli, PER FAR SI CHE possiamo sperimentare interamente la sua grazia nelle nostre vite.
Amici, il Signore Gesù disse che sono benedetti i poveri di spirito, perché saranno loro ad ereditare il Regno di Dio (Mat. 5,1). Davide era giunto alla fine di sé stesso quel giorno a Siclag. Era povero di spirito, spezzato a causa dei suoi fallimenti e delle conseguenze dei suoi peccati. In quel momento Davide cercò Dio, e in quel momento sperimentò la grazia di Dio. LA STRADA PER LA RIPRISTINAZIONE PASSA PER SICLAG. Forse ti trovi su quella strada ora. Sei consapevole dei tuoi fallimenti e peccati contro Dio. Stai vedendo il tuo piccolo regno cadere a pezzi. Che la grazia di Dio ti possa essere rivelata nella tua rovina. È la grazia di Dio che ti permette di sentire i tuoi fallimenti e vedere le debolezze del tuo regno personale. È la grazia di Dio a chiamarti a cercarlo. Lo faresti? Chiedi a Dio di perdonarti, fidati del nome di Gesù per la salvezza, e sperimenta la grazia di Dio nella tua vita. Gesù ci incontra nelle rovine.
Infine, questo capitolo ci ricorda che coloro che hanno ricevuto la grazia di Dio, sono a loro volta graziosi. Davide e i suoi uomini avevano grazia nei confronti del loro prossimo, l’egiziano. Quando lo trovarono in mezzo al deserto si presero cura di lui e lo nutrirono (12). Alla fine, Dio usò quell’egiziano per aiutarli a salvare le loro famiglie. Dopo la vittoria, Davide ebbe grazia nei confronti di coloro che erano stati assenti nella battaglia. Era grazioso nel mandare regali alle città che avevano sofferto a causa degli amalechiti, anche se non erano coinvolti nella vittoria di Davide. C’erano alcuni che volevano distribuire quello che avevano guadagnato solo a coloro che se lo erano meritati (22)! Che tipo di grazia è questa?! Sfortunatamente, è la grazia che troppi romani conoscono troppo bene. Una grazia che viene distribuita in base ai tuoi sforzi, alla tua partecipazione, alle tue buone azioni. È una grazia falsa.
Il versetto 23 ci dice che Davide rifiutò questo modo falso di capire la grazia. Non era il compito di Davide distribuire la grazia secondo i meriti del proprio popolo. Riconosceva che OGNI persona del popolo di Dio aveva ricevuto la grazia di Dio in base a quello che Dio gli aveva dato, e grazie al lavoro che Dio aveva compiuto per loro (23). Davide non aveva salvato il suo popolo! Dio lo ha fatto! Sapendo ciò, Davide aveva una regalità generosa, una regalità che inondava coloro che non se lo meritavano con la grazia. Davide in quel momento era una riflessione del nostro Re Gesù; il nostro re generoso e grazioso. …Sono graziosi coloro che hanno sperimentato la grazia di Dio in rovine, che sono stati rafforzati nelle loro debolezze dalla Parola graziosa di Dio, e che sono stati ripristinati dalla grazia di Cristo alle mani amorevoli di Dio.
Preghiamo: Signore, grazie per la Tua parola e per la tua grazia che vediamo tramite tutta la storia dell’umanità. Signore, prego per le nostre chiese, Breccia di Roma e Breccia di Roma San Paolo. Signore, a conclusione del 2020, prego che possiamo riflettere sulla grazia abbiamo sperimentato sin qui, e in questo nuovo anno 2021, prego che possiamo essere una testimonianza in questa città di cosa significa aver sperimentato la tua vera grazia in Cristo. Che possiamo vivere nella tua grazia ed essere un popolo regale che testimonia la grazia che abbiamo sperimentato nei nostri fallimenti. Signore, che tu possa portarci alle persone di questa città che si sentono sull’orlo del precipizio, e che tu possa aiutarli a vedere che si trovano, in verità, sull’orlo della grazia---la tua grazia di Dio rivelata nella loro rovina, la grazia di Dio che rafforza nella debolezza, e la grazia di Dio che può ripristinare e ristorare le loro anime perse attraverso le opere del Tuo Figlio e nostro re, Gesù Cristo. Amen