La fede educa le Passioni - Giacomo 4:1-5
Predicatore: Gioele Di Bartolomeo
Giacomo 4:1 Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi? Non derivano forse dalle passioni che si agitano nelle vostre membra? 2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.
4 O gente adultera, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio. 5 Oppure pensate che la Scrittura dichiari invano che: «Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia»?
La scorsa domenica, il 18 aprile qualche ora dopo il nostro incontro, sulle testate giornalistiche di tutta Europa è apparso il titolo “è nata la Superlega”. Si tratta di un campionato di calcio europeo a inviti, formato e governato da 12 squadre a cui se ne sarebbero aggiunte altre tre prima dell’avvio. Un campionato creato sulla base economica di ogni squadra e che avrebbe visto i forti andare avanti e guadagnare sempre più, mentre le squadre più deboli sarebbero rimaste fuori, per partecipare in competizioni decisamente minori. Tutto ciò, secondo politici, associazioni, giocatori e tifosi, avrebbe distrutto e denaturato il calcio così come lo conosciamo oggi. Questo progetto toccava la loro passione per questo sport. La passione per il calcio ha portato uomini a manifestare pubblicamente la loro indignazione, li ha spinti a circondare gli stadi al grido di “vergogna”. La passione per il calcio ha guidato tifosi a mettere da parte per un po’ i 900 morti di COVID19 di quei due giorni per concentrarsi su qualcosa che davvero premeva dentro. La Superlega, alla fine, è durata solo 48h, ma ha messo alla luce una passione che muove milioni di persone.
Come per la Superlega, nel passo che abbiamo appena letto Giacomo smaschera le passioni dentro di noi. Passioni più profonde di quella per il calcio, più radicate e più pericolose. Le Passioni di cui parla il testo di oggi sono quelle che, come dice l’apostolo Paolo in Romani 7,5, “si agitano nelle membra allo scopo di portare frutto per la morte”. Passioni peccaminose, passioni figlie del peccato che abbiamo ereditato dal nostro progenitore Adamo. In Gesù Cristo e per la grazia della fede nella Sua opera di redenzione, possiamo individuare e sconfiggere queste passioni. La fede in Gesù Cristo educa le passioni, combatte ed elimina quelle peccaminose, rimpiazzandole con passioni sante e fruttuose. In questi cinque versetti Giacomo ci dice che il pericolo delle passioni è dentro ognuno di noi, ci mostra come le passioni egoistiche impediscono la preghiera, ci chiama a non essere neutrali e ci guida ad agire per far fronte a queste sue osservazioni. Andiamo nel testo:
1. Il pericolo è nascosto dentro di te, riconoscilo
Nel versetto 1 Giacomo esordisce con una domanda, “da dove vengono le guerre e le contese tra i figli di Dio, nella chiesa?” e ci risponde che esse vengono dalle passioni che si agitano dentro di noi. Le passioni, come la bramosia per qualcosa che non abbiamo produce invidia e omicidio nei confronti di chi invece le possiede, ed ancora, il desiderare e non poter avere, è ciò che crea il litigio e le guerre (v2). Le passioni partono da dentro di noi. Non originano da degli eventi o da dei torti subiti, sono già dentro noi. Esse sono parte del corredo peccaminoso che, come uomini caduti, ci appartiene. Giacomo ci mostra come le delusioni, le aspettative insoddisfatte ed il senso di ingiustizia le esalti e le spinga a venire fuori sotto forma di bramosia, litigio ed omicidio, tuttavia le passioni erano già li presenti dentro ognuno di noi, riconoscilo. Come Caino uccise Abele senza aver subito da lui nessun torto (Gen 4), le passioni peccaminose si agitano dentro di noi ingannandoci (Efesini 4,22) e pretendendo di essere soddisfatte. Il mondo attorno a noi è costantemente in balia di passioni malvagie ed egoistiche, finalizzate al compiacimento di sé stessi. Pensiamo ai delitti passionali, alle violenze domestiche frutto dell’insoddisfazione, pensiamo ai litigi per una precedenza ad un incrocio, ai continui screzi per un’ideale politico o per una squadra di calcio. Il mondo è schiavo di ogni sorta di passione (Tito 3,3) e solo la provvidenza di Dio sta impedendo la sua distruzione totale. Tuttavia, in questo testo Giacomo parla a noi, ai figli di Dio, parla a quelli che hanno conosciuto Gesù come Salvatore della propria vita, a quelli che hanno ricevuto una nuova natura in Cristo; Giacomo parla alla Chiesa. Il rischio per la chiesa è quello di vivere queste passioni in maniera subdola, nascoste da un sorriso o da un “prego per te”. Quando siamo delusi, quando cominciamo a guardare con bramosia alle vite nei nostri fratelli, iniziamo anche ad invidiarne la condizione economica, le capacità intellettive, il tempo a disposizione, la condizione famigliare, le dimensioni della casa, il lavoro, la bellezza, le dinamiche semplificate ecc. In poco ci ritroveremo ad odiare i nostri fratelli spinti dalla nostra passione peccaminosa e ad uccidere, senza armi, ma con il cuore e con la mente (Matteo 5,21-22). In una chiesa di frontiera come la nostra, in mezzo alle sfide romane, nella solitudine, appesantiti da un contesto di lavoro corrotto, da una realtà difficile ed oppositiva, il rischio è grande, riconoscilo. Che Dio ci scampi dall’abbandonarci a queste passioni peccaminose. La fede in Gesù Cristo ci insegna che nella Sua opera di salvezza chi ha creduto in Lui è morto al peccato ed è un uomo nuovo che aspira alle cose di lassù pronto a far morire le passioni terrene in lui (Col 3,1-5). In Gesù Cristo siamo pronti a fuggire le passioni ed a ricercare la giustizia, la fede, l’amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro (2 Timoteo 2:22).
2. L’egoismo impedisce la tua preghiera, affrontalo
Nella seconda parte del versetto 2 Giacomo ci dice che non riceviamo da Dio ciò che desideriamo perché non lo chiediamo in preghiera. Ma quando preghiamo per chiedere (v3) non riceviamo comunque perché chiediamo per spendere nei nostri piaceri. La risposta alla preghiera è lo strumento che Dio ha scelto per benedirci con ciò di cui abbiamo bisogno (Matt 7,11). Tuttavia, essa è impedita dal nostro egoismo, ovvero dalla passione verso il nostro piacere personale. Giacomo ci mostra due modi in cui questo corrompe ed impedisce la preghiera: il primo è che l’egoismo ci porta a chiuderci in noi stessi, ci impedisce di andare a Dio in preghiera. Fuggiamo la preghiera perché essa presuppone una confessione di ciò che siamo e di ciò che crediamo e svelerebbe il disegno malvagio del nostro cuore. Il secondo è che l’egoismo ci porta ad una preghiera falsa e concentrata sui nostri desideri, sul nostro senso di giustizia e su ciò che esaudirebbe le nostre passioni peccaminose. Dio non risponde a questo genere di preghiere. Dio ascolta ed esaudisce le preghiere dei cuori affranti, pentiti del loro peccato, che sanno di non meritare nulla e che chiedono la giustizia di Dio e l’avanzamento del Suo regno. Il mondo intorno a noi vede la preghiera come un atto di meditazione spirituale o come un modo scaramantico per cercare di ottenere delle cose. Per il cristiano invece, la preghiera è lo strumento attraverso il quale Dio perdona i nostri peccati, ci dà forza (Gd 20), ci dà saggezza (Giac 1,5), ci benedice (Matt 7,7-11), ci tiene lontani dal peccato (Matt 26,41) e ci dona per l’avanzamento del suo regno. La preghiera è troppo importante per la vita dei cristiani. Dio vuole che chiediamo per i nostri bisogni, ma ci dice di cercare prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le altre cose saranno date in aggiunta (Mat 6,33). Quale giustizia stai cercando di soddisfare? Se stai pregando per un lavoro migliore, per una casa più grande, per una salute migliore, se stai pregando di trovare una moglie o un marito con cui condividere la vita, o se non stai pregando affatto perché le tue richieste ti sembrano troppo assurde, assicurati di aver affrontato l’egoismo. Assicurati di non essere spinto da questa passione peccaminosa che impedisce la vera preghiera. Se siamo qui a Roma a lottare per il vangelo con la speranza che un vento di riforma renda la nostra società un posto migliore per noi, stiamo sbagliando tutto. Dio non ci ha chiamati qui per lavorare perché Roma possa donarci le stesse comodità di Ginevra, Dio ci ha chiamati a Roma per essere la sua chiesa e per lottare per il vangelo, per lottare per la salvezza delle anime ed essere uno strumento di benedizione per chi abbiamo attorno. Fratelli e sorelle, chiediamo in preghiera per il regno di Dio e tutto il resto sarà sopraggiunto. Non chiudiamoci in noi stessi. La fede in Gesù Cristo ci insegna a togliere ogni egoismo dal nostro cuore. Nel Getsemani, prima di essere arrestato Gesù mostrò la preghiera contrita e profonda ma priva di ogni passione peccaminosa. “non la mia, ma la tua volontà sia fatta” Gesù non ha guardato a sé stesso, ma ha obbedito alla volontà del Padre fino alla croce. E grazie a questo che anche noi che abbiamo creduto in lui siamo liberi di rinunciare alle passioni egoistiche, ora affrontale.
3. Non puoi essere neutrale, dichiaralo
Giacomo nel versetto 4 continua, definendo i credenti che si abbandonano alle passioni del mondo degli adulteri, che tradiscono Dio scegliendo di seguire i propri desideri peccaminosi, infatti chi è amico del peccato è nemico di Dio. Tutta la Bibbia dichiara (v5) che lo Spirito Santo che è in noi non accetta cuori doppi. Attraverso l’opera di salvezza in Gesù Cristo Dio si è acquistato un popolo, la chiesa e lo ha inserito in una dimensione pattizia. La Chiesa è la sposa di Cristo, legata da un patto di fede nel Suo sangue (Atti 20,28). Egli ci ha donato lo Spirito Santo che dimora in noi e ci “ci insegna a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo” (Tito 2,12-13). Abbandonarsi alle passioni che si agitano in noi, significa tradire il patto di Dio rendendosi nemico di Dio. Nella società che abbiamo attorno, Dio è visto come un essere distante che ha poco a che fare con le vite delle persone ed ognuno si sente libero di essere doppio nel proprio agire o di sentirsi neutrale davanti a Dio. I figli di Dio invece, sanno benissimo di essere parte della promessa del ritorno di Gesù Cristo e della Salvezza eterna per chi ha creduto il Lui. Attraverso l’opera di Gesù Cristo, da morti siamo stati resi vivi, da nemici siamo stati resi figli, da sconosciuti siamo stati resi la sposa del Signore. In questo non può esserci neutralità, o sei con Dio o sei contro Dio, dichiaralo. Fratelli e sorelle lo Spirito Santo che è in noi non permetterà che viviamo con cuori doppi, se Dio ci ha resi parte del suo Patto in Cristo, lasciare spazio alle passioni passate non farà altro che creare in noi un senso di sofferenza e di amarezza profonda. Andiamo a Cristo, chiediamo perdono per il nostro peccato, confessiamo le nostre invidie, le nostre difficoltà ai nostri fratelli ed alle nostre sorelle. Combattiamo insieme il peccato come chiesa unita nel sangue di Gesù Cristo, riconoscendo che Lui ci ha donato ciò che è più giusto per le nostre vite e che provvederà ai nostri bisogni nel momento più opportuno. La fede in Gesù Cristo ci insegna che non possiamo essere neutrali, “se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui” (1 Giovanni 2,15). Dichiariamo la nostra appartenenza al Padre e togliamo da noi ogni passione della carne. “Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri“(Galati 5,24). La Passione di Gesù Cristo è stata quella di farsi uomo, di vivere una vita santa, di soffrire ingiustamente e di morire sulla Croce per il nostro peccato e risorgere dopo tre giorni assicurando la vita eterna a tutti quelli che hanno creduto ed appartengono a Lui. Oggi 25 aprile, nel giorno in cui ricordiamo la liberazione dal nazifascismo, prego che Dio possa liberare le vite di ognuno di noi dalle passioni peccaminose sostituendole con frutti degni della Sua opera per la chiesa e per l’avanzamento della Sua opera in questa città. E se ancora non hai preso posizione rispetto a Dio nella tua vita sappi che non c’è neutralità, sei un nemico di Dio ed hai bisogno di essere salvato. Corri a Cristo, ravvediti dal tuo peccato e sarai liberato dalle passioni che ti ingabbiano e rendendoti pronto per ogni opera buona nell’attesa del ritorno del nostro Salvatore Gesù Cristo.