Le promesse del Regno - Luca 12,4-34
Predicatore: Leonardo De Chirico
Sono due le parole chiave di questa sezione del vangelo. Entrambe iniziano col la lettera T. Sono le chiavi di ingresso per entrare in questi insegnamenti di Gesù. Le parole sono timore e tesoro. Sono parole che il Signore usa per cambiare la nostra prospettiva liberandoci da un modo di vivere pieno di paure e permettendoci di scoprire di cosa la nostra vita deve essere piena se vuole fiorire.
1. Col timore di Dio, nessuna paura
La prima parola chiave del discorso di Gesù è timore. Siamo onesti: nessuno di noi deve essere convinto che abbiamo delle preoccupazioni che ci gravano addosso. Sia che siamo giovani o anziani, sia che abbiamo un lavoro stabile o in movimento, la gestione della paura è il nostro pane quotidiano. Viviamo non sapendo se e come ce la faremo ad andare avanti; se e come la vita si disporrà davanti a noi. Tutto intorno a noi è incerto e la precarietà della vita genera ansia.
Gesù qui parla della preoccupazione riguardo al cibo o ai vestiti (v.22). Notate che non si tratta dello stress derivante dal dover scegliere cosa mangiare davanti ad un menù di un ristorante o cosa indossare davanti ad un armadio pieno di vestiti. Si tratta di sapere se ci sarà qualcosa da mangiare domani e se ci sarà un altro vestito dopo che quello che abbiamo si è rovinato. Forse, nel nostro contesto, nessuno ha mai avuto questo tipo di preoccupazione. Forse la nostra preoccupazione non è così immediata e radicale: eppure, pur in presenza di benessere diffuso e di risorse disponibili, il nostro è un mondo preoccupato. Basta parlare con qualcuno che subito affiorano le paure. Basta ascoltare il proprio cuore che immediatamente si avverte paura per qualcosa. Le persone hanno paura della guerra, della malattia, della crisi, ecc. Anche con i frigoriferi pieni e gli armadi e i cassetti stracolmi, abbiamo paura. Di cosa hai paura tu?
Gesù parla anche della paura di chi può toglierci la vita (v.4). Anche qui: forse noi non abbiamo nessuna persona che voglia letteralmente ucciderci e non viviamo sotto minaccia di morte. Ma che dire delle malattie, dei tumori, dei mali incurabili, dei disastri, dei terremoti? Abbiamo avuto paura del covid, ora della guerra nucleare, dei cambiamenti climatici, insomma di tutto ciò che può mettere a rischio la vita. Il mondo ha paura, noi abbiamo paura. Di cosa hai paura? Gesù dice che tutti abbiamo delle paure e che esse generano ansia. Solo che l’ansia non risolve niente, anzi le peggiora. Con la nostra ansia, infatti, non possiamo aggiungere un solo istante alla nostra vita (v.25). Siamo in balia delle preoccupazioni che sviluppano preoccupazioni e non fanno altro che aumentare la paura generale. E’ una spirale da cui non si esce.
Qual è la soluzione? C’è una soluzione? Sì. Gesù la offre e dice che l’unico rimedio alla preoccupazione che paralizza è il timore di Dio che libera (v.5). La paura cattiva può essere scacciata col timore buono. Solo il timore di Dio scaccia la paura. Solo il timore di Dio è la medicina per non cedere alla preoccupazione. Il nostro cuore è fatto per temere Dio, riconoscerlo come Creatore del mondo e credere in Lui come nostro Salvatore. Se non lo facciamo, ecco che nel cuore entra la paura della morte, del futuro, di tutto! La medicina divina del timore di Dio è composta da tre principi attivi che coinvolgono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
- Primo principio attivo: è Dio Padre il nostro creatore e il nostro giudice (v.5): temiamo Lui e questo avrà un effetto liberante sulle paure. Il nostro peccato ha avuto come conseguenza la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna. Nessuno potrà toglierci la vita che Dio ci ha dato, ora e per sempre.
- Secondo principio attivo: riconosciamo Dio Figlio nella nostra vita (v. 8) ogni giorno e in ogni circostanza, senza vergogna: saremo da Lui riconosciuti per sempre, in vita e in morte. Se Gesù ti considera suo amico, è il migliore amico che uno possa avere. Non sarai mai sola. Se Gesù è con te, non avere paura di niente.
- Terzo principio attivo: onoriamo lo Spirito Santo (v.10) senza bestemmiarlo cioè senza rinnegarlo: lo Spirito Santo ci sosterrà sempre anche nelle situazioni difficili della vita (v.12).
Ecco la medicina contro la paura: l’amore di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo scaccia la paura (1 Gv 4,18). Il timore di Dio genera l’amore per Dio che guarisce dalla paura. Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi (Romani 8,31)? Non cercare di risolvere la paura con metodi controproducenti, ma temi il Signore perché Lui ha in mano la tua vita, riconoscilo in tutte le tue vie e non rinnegare la fede che hai ricevuto. Questo avrà un effetto disintossicante ed energizzante, più che mille altri rimedi. Oggi, deponi i tuoi timori davanti a Dio e lasciali lì: impara a temere Dio soltanto e le tue paure si rimpiccioliranno.
2. Col tesoro di Dio, vera ricchezza
La seconda parola chiave del discorso di Gesù è tesoro. Gesù racconta la storia di un uomo che pensava che il suo tesoro coincidesse con i suoi beni materiali (vv.13-21). La sua logica era: più soldi, più felicità. Il suo tesoro era nell’accumulare ricchezze materiali. L’uomo della storia è in buona compagnia. Tutti noi siamo sedotti dall’idea che più abbiamo più staremo meglio, più accumuliamo più saremo al sicuro. “Stupido”, dice Gesù. Non ti rendi conto che, prima o poi, la vita passa e tutti i beni saranno lasciati qui? E’ possibile che tu stia accumulando beni solo per un tempo limitatissimo della vita e per te soltanto e stai tralasciando di investire nella vita eterna?
Gesù suggerisce che esiste un’altra economia che non quella del mio benessere e dell’accumulo. E’ l’economia del regno di Dio (v.31). La nostra economia è fondata sulle leggi del benessere personale, dell’accumulo e della ricerca di pace e tranquillità nel possedere tante cose. E’ l’economia del nostro regno, quella di chi vuole coinvolgere Gesù nella soluzione di infiniti problemi che sorgono nel voler inseguire i suoi obbiettivi (vv. 13-15). La nostra economia genera ansia, crea ingiustizie, si conclude con la morte. Gesù non vuole entrare in essa e dice: non metto pezze ad un sistema malato. Ci propone un’alternativa: l’economia del regno di Dio.
L’economia del regno di Dio ha un’altra moneta e altre leggi che la regolano. Il suo tesoro è diverso dal nostro. Infatti, essa lavora per una ricchezza divina (v.21), cerca l’espansione e l’onore del regno di Dio prima di tutto (v.31), è basata sulla promessa di Dio che si prenderà cura di noi sempre (vv.30-31). L’economia del regno di Dio genera condivisione piuttosto che accumulo, investe nel lungo periodo e non nel guadagno immediato, apre gli orizzonti ai bisogni degli altri e non rende ossessionati sui propri, permette di vivere “leggeri” (v.33), essendo contenti con poco e vivendo in modo semplice. La regola fondamentale dell’economia è la gloria, l’onore, la fama di Dio, non la nostra. Bisogna entrare nel regno di Dio per iniziare a capire tutto ciò e a viverlo. Se rimaniamo nel nostro regno, non capiremo niente e l’economia del regno ci sembrerà pazza. Invece, se siamo nel regno di Dio, ecco che l’insegnamento di Gesù sarà una vera liberazione da un mondo malato e l’ingresso in un mondo nuovo.
Ora Gesù è uscito dal suo regno divino e perfetto per entrare nel nostro regno morto. Per stabilire il suo regno Gesù ha dovuto pagare un prezzo altissimo: quello della sua vita per i peccatori. Se ci invita nel suo regno, è perché Lui è venuto da noi per liberarci dalle nostre paure e dai nostri sistemi di vita che le generano. La sua morte ha acquistato la nostra vita. Il suo sacrificio ha acquisito la nostra benedizione. Noi siamo esperti della nostra economia malata e generatrice di ansia, ma spesso ignoranti o disinteressati all’economia del regno di Dio che dona vera ricchezza e pace. Gesù conclude il suo discorso dicendo che “dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore” (v.34). Dov’è il tuo tesoro? In quale economia stai investendo? In quale regno ti trovi? Sei ancora preda della paura che paralizza o riempita del timore di Dio che libera? Oggi, adesso, chiedi a Gesù di donarti il timore di Dio e farti entrare nel suo regno.