Vecchie tentazioni, nuove risposte - Luca 4,1-14

 
 

Predicatore: Leonardo De Chirico

Per chi gioca a dama, una delle soddisfazioni più grandi è di fare una mossa a zig-zag che elimina più pezzi allineati: tac tac tac. In un certo senso, al cap. 3 Luca ha fatto una mossa straordinaria in tre movimenti (tac tac tac). Primo, ha mostrato che la vita di Gesù avviene nel vivo della storia romana e giudaica del tempo (3,1-2). Gesù non è stato un fantasma, ma un vero uomo vissuto nella storia. Tac. Secondo, Gesù è venuto per adempiere le profezie annunciate nell’AT (3,4-6). La sua non è stata una vita a caso, ma il compimento di una promessa fatta dai profeti. Tac. Terzo, Gesù è collegato a ritroso alla storia di Adamo, il primo uomo (3,38). Nella vita di Gesù c’è qualcosa di più di una vita individuale: Paolo avrebbe detto che Gesù è l’“ultimo Adamo” (1 Corinzi 15,45). Adamo è stato il primo rappresentante dell’umanità, Gesù è il secondo o l’ultimo Adamo e in quanto tale rappresenta una nuova umanità. Con Gesù siamo di fronte a una persona veramente esistita, preannunciata e dal significato universale. Con lui dobbiamo fare i conti, tutti.

Il quarto capitolo si apre con la storia della tentazione che richiama la tentazione di Adamo, ora rivissuta da Gesù il secondo Adamo. Il primo Adamo fu tentato dal serpente e questa sezione racconta la tentazione di Gesù il secondo Adamo. La leggeremo quindi in parallelo a quella del primo Adamo raccontata nella Genesi. Ci sono infatti tre tentazioni a cui il primo Adamo cedette peccando e che Gesù, il secondo Adamo, respinse rimanendo giusto. La domanda per noi è: nelle tentazioni della vita a cui tutti siamo soggetti, quale dei due Adami vogliamo seguire?

1. Vuoi emanciparti da Dio?
La tentazione di Gesù non avviene per caso. E’ parte della vita. Tutti siamo tentati e prima o poi la tentazione arriva. Nel suo caso arriva dopo 40 giorni di digiuno, quando si sperimenta una comprensibile debolezza. La tentazione arriva prima o poi e arriva quando siamo vulnerabili cercando di approfittare della nostra vulnerabilità. Gesù tuttavia la affronta ripieno di Spirito Santo (4,1). Ha la pancia vuota, è debole, ma è ripieno di Spirito ed è pronto alla sfida. Le nostre debolezze, qualunque esse siano, non sono mai una scusa per peccare se Dio lo Spirito Santo abita in noi.

La tentazione avviene nel deserto. Il primo Adamo era in un giardino rigoglioso, ma dopo il suo peccato, il mondo è diventato un deserto. Qui Gesù è tentato non nel giardino, ma nel giardino diventato deserto. Il peccato ha trasformato il mondo in un deserto ed è dal deserto che riparte la storia del nuovo Adamo.

Adamo fu tentato con un frutto invitante ma già pronto e maturo. Gesù fu tentato con l’idea del pane, un prodotto culturale che richiede sia il grano maturo sia anche la tecnologia e l’agenzia umana per ridurlo in farina, mischiarlo col lievito e cuocerlo in un forno. Da Adamo a Gesù la cultura si è sviluppata e la tentazione quindi si è adattata alla cultura del tempo. La tentazione assume forme culturali adattate al nostro tempo, ma nella sostanza è sempre la stessa. Il suo rivestimento cambia, il suo scopo (che è quello di farci peccare) no.

Adamo fu tentato da Satana nella forma di un serpente, Gesù fu tentato da Satana in persona. In una veste o nell’altra, è sempre il diavolo che tenta. E’ lui che vuole distruggerci, è lui che vuole farci cadere. E’ lui che a volte a volte come serpente, a volte come leone ruggente (1 Pt 5,8), a volte come lupo travestito da agnello (Mt 7,15-20) vuole farci allontanare da Dio.

La tentazione inizia con un “dubbio” suggerito da satana: “se” sei Figlio di Dio (v. 3). A ben vedere tutte e tre le tentazioni iniziano con un “se”. Satana è maestro delle insinuazioni, è il padre della menzogna (Gv 8,44). E’ come se il diavolo dicesse: “sì, sì il Padre dice che tu sei suo Figlio, ma non è sicuro che tu lo sia: ‘se’ lo sei, staccati da Dio, non fartelo dire da Lui, non fidarti solo di quello che dice, non è sufficiente che sia Lui a dirtelo, dimostralo prendendo una iniziativa indipendente, sganciata dal Padre”. Il punto non è la fame e il pane, ma l’identità di Gesù e la credibilità della Parola di Dio. Anche con Adamo, il punto non era il frutto, ma la credibilità della Parola di Dio che satana mise in discussione. Satana voleva che Adamo si emancipasse da Dio e Adamo cedette, con conseguenze catastrofiche per lui e per tutti noi (vergogna, conflitti, malattie, morte). Gesù, il secondo Adamo, non cedette e rispose dicendo: “sta scritto” (v. 4). Gesù rimane dentro la realtà definita da Dio, non quella ri-definita da satana. Gesù rimane sotto l’autorità della Parola di Dio scritta, non quella fake e sviante di satana. Gesù si fida di quello che Dio Padre ha detto, non delle chiacchiere attraenti ma devastanti di satana. Di chi ti fidi tu? A quale parola agganci la tua vita? Chi definisce la realtà per te? Il “se” dubitativo della menzogna oppure lo “sta scritto” della verità di Dio? Chi sei tu lo stabilisce Dio nella sua Parola. Chi sei non è una nuvola fluida alle mercè del vento. Se sei un/a figlio/a di Dio, questa non è più un’identità incerta. Rimani ancorato alla Parola di Dio. Se non lo sei ancora, sappi che sei esposta a una descrizione di te menzognera e fallace, da qualunque altra fonte provenga.

2. Vuoi prendere il posto di Dio?
Dopo il primo rigetto da parte di Gesù, satana non demorde. Non si dà per vinto e insiste. Dopo aver provato a mettere in discussione la sua relazione col Padre definita nel suo essere Figlio, prova a solleticare la volontà di potenza, di supremazia, di affermazione (vv. 6-7). E’ un lato sensibile e fragile di tutti noi: il voler essere “dio” di noi stessi e degli altri, non riconoscendo che c’è un solo Dio (Padre, Figlio e Spirito Santo), ma volendo prendere noi il posto di Dio. Ad Adamo, satana aveva detto: “se farete quello che vi dico, sarete come Dio”. Al nuovo Adamo (Gesù) dice: “se mi riconosci sarà tutto tuo”.  

Ancora una volta, Gesù riaggancia la vita allo “sta scritto”. Dobbiamo farlo anche noi ogni giorno, sempre: tornare alla realtà di Dio senza permettere che altre definizioni della realtà prendano il sopravvento. Gesù è come se dicesse: “Tu, satana, puoi dire quello che vuoi, millantando poteri che non hai e promettendo cose di cui non disponi. Io mi attengo alla Parola di Dio che mi dice che esiste un solo Dio e che bisogna adorare Lui e Lui soltanto”. Satana colpisce quando siamo vulnerabili e tocca corde sensibili: vuole provare a ridefinirci lontano da Dio solleticando la nostre volontà di potenza. Non farti ingannare dalle sirene del peccato. Sono menzognere e devastanti. Rimani attaccato alla Parola di Dio per non trovarti sottosopra e fuori gioco. Lì è e sarà la tua salvezza.

3. Vuoi prenderti gioco di Dio?
Respinto una seconda volta, satana non cede e rilancia. Vedendo che Gesù rimaneva ancorato allo “sta scritto” della Parola, prova lui stesso a citare la Parola (vv.10-11). E’ la tentazione che prova a manipolare la Parola di Dio per spingere Gesù a peccare. Satana prova a usare la Parola di Dio contro Dio. Lo fa spesso e in modo costante. Quante volte la Parola di Dio è usata ed abusata in ogni modo. In passato si diceva: “Dio è santo” e questa citazione veniva usata per chiedere allo stato di punire le persone di altre religioni. Che manipolazione: non è compito dello stato contrastare la libertà di religione. Oggi, si dice “Dio è amore” e questa citazione viene usata per legittimare ogni forma di sedicente amore, anche quello corrotto che la Parola condanna. La manipolazione della Parola è la strategia continua di satana. Così facendo vuole prendersi gioco di Dio, usando le sue parole per promuovere progetti di vita contrari alla volontà di Dio. Satana scimmiotta Dio, abusa della sua Parola, per sviare dalla volontà di Dio. Anche in questo caso, mentre il primo Adamo aveva ceduto, Gesù resiste e si oppone a questo progetto degradante. “Non prenderti gioco di Dio”, gli dice. Tu sei una creatura, Dio è il Creatore. Tu sei finito, Dio è infinito. Tu sei dipendente, Dio è a Sé, indipendente. Tu sei peccatore, Dio è santo.

Non prenderti gioco di Dio. Seguilo e vivrai. Ubbidisci a Lui e sarai libero. Credi in Lui e sarai salvato. Cibati della sua Parola e sarai sazio. Cerca la sua volontà e sarai realizzato. Muori a te stesso e troverai la vita. Non seguire più il vecchio Adamo. Segui il nuovo Adamo, il Signore Gesù, il tuo Signore e Salvatore.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.