Equipaggiamento di cui hai bisogno - Luca 9,1-17

Predicatore: Gioele Di Bartolomeo
Il testo che abbiamo appena letto è probabilmente tra i più noti del vangelo di Luca. Nei primi versetti, il Signore Gesù Cristo manda i suoi apostoli ad annunziare il vangelo e guarire i malati senza che portassero con sé risorse di sostentamento. Letto nell’impeto dell’ardore, questo testo ha incoraggiato nella storia della chiesa uomini e donne fedeli a partire per predicare il vangelo nonostante la precarietà di ogni tipo. Poi, dal versetto 10, Luca racconta l’unico miracolo ripetuto in tutti i quattro i vangeli ed anche probabilmente il più conosciuto, quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Tra questi due eventi straordinari, il filo conduttore che colpisce il lettore è la capacità di Gesù di provvedere ai suoi nonostante le privazioni (vers. 3) e nonostante la scarsità di cibo iniziale (i cinque pani e due pesci) per sfamare migliaia di persone (vers. 13). Ma non è tutto qui. Il Signore Gesù Cristo in questo passo primariamente non priva i suoi fedeli delle risorse utili alla sopravvivenza ma tutt’altro li sta equipaggiando di ciò che è veramente necessario per la loro chiamata ad avanzare con il vangelo: l’autorità del Signore, la potenza della Parola e la fede nel Salvatore. Vogliamo vederli insieme e riconoscere anche in noi il bisogno di essere equipaggiati dal Signore.

1. L’autorità del Signore
Nel versetto 1, convocati i dodici apostoli il Signore Gesù Cristo diede loro l’autorità su tutti i demoni ed il potere di guarire le malattie. Muniti di queste risorse, il Figlio di Dio li manda ad evangelizzare e guarire, privi di risorse di scorta (v3) e con l’autorità di rigettare coloro che si sarebbero opposti al loro servizio (v5). Mentre il potere è l’abilità di fare qualcosa, l’autorità invece è il diritto di poterla fare. Il Signore Gesù Cristo, il Figlio dell’uomo annunciò di sé stesso di avere l’autorità di perdonare i peccati (Mt9,6). Solo Gesù ha questo ruolo divino e nella sua autorità ha scelto i suoi discepoli, coloro che hanno creduto in lui, perché diventino portatori di salvezza. La chiesa è il popolo dei discepoli che Dio si è scelto perché questa autorità venga esercitata. L’autorità ha lo scopo di rendere capaci i cristiani di proclamare il vangelo, di edificare i fratelli, e di crescere il popolo (2 Cor 10,8). L’autorità che è stata donata ai figli di Dio è quella di essere portatori della luce di Cristo attraverso l’opera dello Spirito Santo in ognuno di noi. L’autorità di annunziare il vangelo non dipende dalle risorse, dal tempo o dall’accoglienza che riceviamo da chi ci ascolta, ma da Cristo stesso che opera attraverso di noi. Ciò vale anche per le nostre chiese qui a Roma. Siamo probabilmente la chiesa evangelica più vicina alle autorità. Siamo circondati dalle istituzioni che operano in questa nazione ed in questa città. Autorità che non conoscono il Signore Gesù Cristo, che non cercano la Sua Gloria e che decidono spesso in maniera iniqua sulle nostre vite. Autorità che non potranno mai farsi portatrici della Vera Gioia e della Vera Giustizia. A noi invece, a chi ha creduto in Lui, Gesù ci ha rivestiti dell’autorità della sua presenza. Come chiesa di frontiera siamo stati muniti dell’autorità del Signore per proclamare il Suo Vangelo in questa città. Siamo una “stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiamo le virtù di colui che ci ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (1 Pt 2,9). Qui in una città piena di oscurità e di disperazione, senza tunica di scorta, senza sacca, ne pane, ne denaro, ne tempo, ne casa, ne lavoro stabile, ne famiglia, ne marito, ne moglie, ne figli, ne sicurezze, siamo stati equipaggiati dell’autorità del Signore Gesù Cristo avendo così a sufficienza per compiere la chiamata del vangelo.

2. La Potenza della Parola
La potenza di ciò che accadeva attraverso le opere di Gesù e degli apostoli era arrivata fino all’apice delle istituzioni del tempo. Erode il tetrarca, l’assassino di Giovanni il Battista(v8), era perplesso (v7). Le voci su Gesù si sovrapponevano, alcuni pensavano fosse Elia, altri Giovanni stesso risorto ed altri ancora un antico profeta. Erode non ne veniva a capo e cercava di vederlo. Il tetrarca Erode, la più alta autorità locale, si trovava davanti ad una potenza che non aveva mai visto e che non poteva neanche immaginare. Gesù aveva affidato ai suoi il Potere di fare miracoli e di guarire i malati (v1, v6). Dopo averli riuniti li aveva mandati a proclamare il vangelo attraverso l’autorità del Signore ed a mostrarlo attraverso il potere della Parola. Nel nome di Gesù, insieme alla proclamazione della salvezza dal peccato, gli apostoli avevano scacciato demoni, guarito ossa rotte, avevano dato la vista ai ciechi, avevano compiuto ogni tipo di miracolo attraverso la Potenza donata dal Signore. Quale potenza avevano ricevuto!!! Gli apostoli non erano improvvisamente diventati dotti, non avevano acquisito una potenza economica, sociale o morale, ma erano stati autorizzati a servire come la rappresentativa personale del Signore Gesù Cristo mostrando la Sua Potenza. Oggi come chiesa anche noi siamo la rappresentativa di Gesù Cristo nel mondo, ma sebbene il Signore sia ancora oggi capace di compiere atti soprannaturali, ha lasciato alla sua chiesa un potere diverso da quello lasciato agli Apostoli. Il Potere della Parola. Abbiamo il vangelo di Gesù Cristo. La buona notizia che, attraverso la sua morte e resurrezione, Gesù ha aperto la strada per la vita eterna. Infatti, il vangelo “è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede” (Romani 1,16). Con la Sua Parola, Gesù ci ha lasciato lo Spirito Santo che trasforma i cuori e che ci dona il potere di continuare a servire Dio anche attraverso le prove e le sfide. In Gesù Cristo dirà l’apostolo Paolo in Efesini 3,16, siamo potentemente fortificati mediante il Suo Spirito. Nella vita di tutti i giorni vorremmo spesso essere portatori di una Potenza più simile a quella degli apostoli. Vorremmo con una Parola, guarire i malati, vorremmo ripulire i nostri luoghi di lavoro dalla corruzione e dalla perversità, vorremmo far cessare la sofferenza di chi ci è attorno e spesso la nostra. Ma questa potenza è qui, è nelle nostre mani ed è la Parola di Dio. Siamo stati equipaggiati della Potenza della Parola di Dio, ed essa è divinamente inspirata ed è utile ad insegnare, dirà Paolo a convincere, a correggere ed a educare alla giustizia. È la Potenza della Parola che stravolge le vite, è la Parola che convince di peccato. Questa è la potenza di cui il Signore ci ha equipaggiato. Quale potenza stai aspettando per compiere la chiamata del Vangelo?

3. La fede nel Salvatore
Gli Apostoli tornati da Gesù per raccontare le cose che avevano fatto si ritrovarono presso Betsaida (v10). Qui le folle, saputo di loro li seguirono e Gesù proclamò il vangelo e guarì i malati (v11). Al sopraggiungere della sera e trovandosi in luogo isolato, gli apostoli suggerirono a Gesù di lasciare la folla in modo che potessero procurarsi del cibo (v12). Gesù disse ai suoi di provvedere loro per la folla ma essi obiettarono vedendo che non avevano abbastanza cibo. Così comando di farli accomodare tutti. Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, alzò lo sguardo al cielo e li benedisse, li spezzò e li diede ai suoi discepoli perché li distribuissero alla gente. Tutti mangiarono a sazietà e dei pezzi avanzati si portarono via dodici ceste (v17). La fama delle opere di Gesù e degli apostoli aveva portato migliaia di persone a seguirli e le necessità logistiche vennero presto fuori. Bisognava provvedere a sfamare circa 20000 persone tra uomini donne e bambini. Un compito impossibile da fare con 5 pani e 2 pesci. Se anche avessero dovuto dare un micro-pezzo di pane ed un pezzettino di pesce, ad ognuno di loro sarebbe stato impossibile. Solo un atto sovrannaturale poteva rendere quelle risorse sufficienti alla moltitudine di persone. Gli apostoli erano stati equipaggiati dell’autorità e del potere per farlo ma comunque non lo fecero. Anche se avevano visto grandi cose, anche se ne erano capaci attraverso il mandato di Gesù i loro occhi ancora non vedevano con la prospettiva del Signore. Si, avevano potuto guarire e probabilmente anche riportare persone dalla morte alla vita. Avevano visto la potenza di Dio agire attraverso di loro, ma davanti a questa nuova situazione tornarono a ragionare come persone impotenti. E così fratelli e sorelle capita ad ognuno di noi. Abbiamo visto ciò che Dio ha fatto attraverso la sua chiesa. Abbiamo visto Dio operare nella storia, abbiamo celebrato la riforma ed il coraggio di uomini e donne di essere guidati dalla Parola di Dio. Abbiamo visto Dio prendere le nostre vite morte nei falli e nei peccati e miracolosamente portarle alla vita. Abbiamo visto i nostri cuori trasformati dal miracolo del Vangelo, abbiamo visto la provvidenza di Dio nelle necessità. Perché continuiamo a dubitare davanti alle sfide che ci vengono davanti? Il Signore Gesù attraverso le parole del profeta Malachia (3,10) ci chiama a porre la nostra fede in Lui con la promessa di benedizioni per noi inimmaginabili. Equipaggiati della Fede nel Salvatore i nostri occhi potranno guardare il mondo con gli occhi dell’amore di Cristo. Equipaggiati dalla Fede nel Salvatore puoi vedere l’opera di Cristo per la tua vita. Puoi vedere la sua autorità divina nel decidere di morire sulla croce per pagare per il tuo peccato, puoi vedere la Sua Potenza espressa sulla croce, morendo come agnello sacrificale per coprire le tue e le mie colpe. Equipaggiato dalla Fede nel Salvatore, vedrai che Gesù è risorto e regna sovrano nelle nostre vite, per equipaggiarti dell’autorità per la predicazione del Vangelo, della potenza della Sua Parola, per l’avanzamento del Suo regno, alla gloria di Dio.

Amen


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.