Un’estate per esaltare la Parola di Dio I - Salmo 119,1-24
Predicatore: Gioele Di Bartolomeo
1. La parola per essere integri (1-8)
2. La parola per essere puri (8-16)
3. La parola per essere vigili (17-24)
Oggi siamo alla prima delle sei predicazioni che ci accompagneranno per più di un mese e mezzo lungo il Salmo 119. Se il 117, che abbiamo visto qualche settimana fa era il più corto, questo di oggi è il capitolo più lungo della Parola di Dio. In questi 176 versetti il salmista addensa e condensa la Parola di Dio esaltando in ogni paragrafo la sua legge, le sue testimonianze, i suoi precetti, i suoi statuti, i suoi comandamenti e le sue parole. Il testo trasmette l’importanza della Parola di Dio, ed il salmista ci dice che personalmente la esalta, la ama e la medita tutto il giorno (97). Sarà un viaggio lungo e vogliamo iniziarlo oggi con i primi 3 paragrafi del salmo, dal versetto 1 al 24.
Quando qualcosa è veramente importante va memorizzato. Deve rimanere qui (fronte), stampato e vivido nelle nostre menti. Ma, a prescindere dalla sua importanza, non è sempre così semplice ricordare ciò che vogliamo vero? Per farlo allora c’è bisogno di mettere in atto delle strategie mnemoniche. Infatti, chi ha il dono della musica e del canto, come mia moglie, compone una canzone o un inno per ricordare i salmi. Altri invece, meno dotati come me, per memorizzare qualcosa imparano delle filastrocche. Quando, molti anni fa ero al primo anno della facoltà di fisioterapia, per preparare il difficile esame di anatomia il metodo delle filastrocche diventò fondamentale per ricordare i nomi delle ossa e dei muscoli. Ad esempio, per memorizzare le tante piccole ossa del carpo della mano si imparava la filastrocca “Se Sei Peter Pan Trova Tu Capitan Uncino”. Sebbene sembri quasi ridicolo, ad ogni prima lettera di ogni parola di questa filastrocca corrisponde il nome di un osso del carpo, “Scafoide Semilunare Piramidale Pisiforme Trapezio Trapezoide Capitato Uncinato”. Utile. Ma non solo nella medicina, anche in cucina, per fare un buon CLUB sandwich è necessario ricordare che CLUB sta per Chicken Lettuce (Leh-tuhs) Under Bacon. Oppure chi ha studiato in Italia da bambino ricorderà i nomi delle alpi con la filastrocca “Ma Con Gran Pena Le ReCa Giù”. Ricordate? Certo, i nomi di ciò che è importante vanno studiati a fondo, ma per ricordarli e stamparli nella propria mente spesso è necessario usare degli stratagemmi linguistici.
In qualche modo il salmo 119 fa proprio questo. Esercitando la poesia ebraica, come in una filastrocca della memoria per noi, l’autore scrive il salmo seguendo una forma ed una struttura particolari. Per lasciare una profonda impronta nella mente di noi lettori, sotto la guida dallo Spirito Santo, il testo è stato composto in 22 sezioni da 8 versetti, una sezione per ogni lettera dell’alfabeto ebraico (A-ALEPH, B- BETH, G-GIMEL, D-DALET ecc). Nel suo testo originale ogni prima parola di ogni sezione iniziava con la stessa lettera di quel paragrafo. Questo esercizio di composizione della scrittura e di esaltazione della Parola rende in maniera inequivocabile il Salmo 119 una perla della scrittura. Ma allo stesso tempo la ricerca della sua struttura è la dimostrazione tangibile del desiderio di Dio di dimorare con le Sue Parole nei nostri cuori e nelle nostre menti. Questo desiderio si è compiuto attraverso l’incarnazione, vita, sacrificio e resurrezione del Signore Gesù Cristo e l’invio dello Spirito Santo nei cuori di chi ha creduto in Lui (Galati 4,6). Perciò capiamo che questo testo non si riferisce solo alla Parola scritta, ma il salmista profeticamente mira alla Parola Incarnata nel Salvatore Gesù Cristo (Giovanni 1,14).
Sebbene oggi leggendo il Salmo in italiano perdiamo i dettagli stilistici, vogliamo comunque fare uno sforzo per entrare nel testo e, come dice l’Apostolo Paolo, lasciare che la Parola ci istruisca, ci convinca, ci corregga, ci educhi alla giustizia, ci completi e ci prepari per ogni opera buona (2 Timoteo 3,16-17).
Come il Salmista vogliamo insieme esaltare la Parola di Dio vedendo insieme tre punti attraverso i primi tre paragrafi del testo: La parola per essere integri (1-8); La parola per essere puri (8-16); La parola per essere vigili (17-24).
1. La Parola per essere integri (1-8)
Chi cammina in modo integro nelle sue vie e segue la legge del Signore è beato (1). Sono beati quelli che seguono gli insegnamenti della Parola, chi non commette il male e cammina nelle vie del Signore (2-3). Dio ha dato la sua legge perché l’uomo la segua con cura e dedizione (4-5). Non ci sarà vergogna per chi segue con fede i Suoi statuti (6) ed il Signore è celebrato dal cuore retto e dall’osservanza dei suoi precetti (7-8).
Il beato è colui che è felice nel Signore. Nel nostro contesto è necessario spiegare che i beati non sono coloro che ricevono un titolo post mortem o persone con una particolare aureola sopra la testa. Il beato è colui che ha conosciuto e sperimentato la benedizione della Salvezza in Gesù Cristo. “Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Beato l'uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato” dirà Paolo in Romani 4,7- 8 citando il Re Davide. Gesù Cristo è Colui che rende beati attraverso la fede nella Sua Persona e nella Sua opera di Salvezza per il peccatore. Alla luce di questa realtà lo Spirito Santo agisce nel cuore di chi ha creduto in Lui, agisce nel cuore di chi è beato e produce il volere e l’agire per essere figli di Dio integri ed irreprensibili (Filippesi 2,13-15). Gesù Cristo è quella Parola incarnata che permette di vivere nell’integrità. La Parola ci rende integri e lontani dalla doppiezza d’animo. Sebbene non ci consideriamo mai persone doppie, Gesù è lo standard di Dio attraverso il quale saremo giudicati. Il Salvatore, vero Dio e vero uomo ha vissuto una vita perfettamente integra affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in Lui (2 Corinzi 5,21). Solo attraverso il sangue del Signore possiamo essere integri anche noi. Siamo stati resi beati ed integri in Gesù Cristo affinché nelle vocazioni ricevute, nelle vie in cui siamo stati chiamati, possiamo camminare nella Sua Via. Senza Gesù non può esserci alcuna integrità, senza Gesù, anche se ci sentiamo onesti e scrupolosi saremo destinati alla vergogna (6) ed alla condanna. Non c’è modo di essere integri senza Cristo.
Essere integri in un mondo corrotto è una sfida enorme. Siamo tutti tentati di cambiare Via davanti alle sfide alle ingiustizie che incontriamo ogni giorno nelle nostre vocazioni. Ogni giorno o quasi sei sfidato dalla tentazione della doppiezza, ogni giorno la tua integrità è a rischio. Ma, quando a lavoro ti chiedono di chiudere un occhio sull’irregolarità, quando vogliono costringerti a mentire o a stare al loro giogo, puoi non cedere, perché il Signore è lì con te. Quando un giudice iniquo condanna ingiustamente, come sta succedendo per i nostri locali qui a Roma, non cediamo, perché il Signore è con noi (Matteo 28,20). Nella via in cui Lui ti ha chiamato puoi camminare in modo integro e fedele per la Sua Gloria. E per farlo Dio ci ha lasciato la Sua Parola scritta tra le nostre mani, da seguire con cura e dedizione (4-5) e la sua Parola incarnata attraverso lo Spirito Santo nei nostri cuori. Gesù simpatizza con noi nelle nostre sfide per l’avanzamento del Suo Regno. Il Salvatore ha provato l’ingiustizia, l’abbandono, il tradimento, il dolore, la fame, la sete e la morte ma è rimasto integro perché noi potessimo beneficiare della Sua integrità. Fratelli e Sorelle, non importa quante volte siamo caduti, non importano quante volte ci siamo delusi ed abbiamo deluso. Ciò che conta è tornare alla croce del Salvatore. Se dimoriamo nella Sua Parola, se facciamo della Parola incarnata la nostra vita, potremmo vivere vite, chiamate e vocazioni integre per la Sua Gloria. Chiesa, in Gesù Cristo possiamo vivere la nostra chiamata sacerdotale lontano dalla doppiezza. In Gesù possiamo vivere come chiesa non solo tra queste mura ma in mezzo alla città e dove il Signore ci ha chiamato. Non cercare di essere integro con le tue forze, solo la Parola incarnata può renderti tale.
2. La Parola per essere puri (9-16)
Come può un giovane vivere una vita pura, senza corruzione, senza cedere al peccato? Badando ad essa mediante la Parola (9). È il Signore che ci tiene al Lui (10) e la sua Parola nel cuore è l’arma contro il peccato (11). È il Signore che insegna ed è sempre Lui che giudica (12-13). La Sua parola ed i suoi sentieri donano una gioia più preziosa di tutte le ricchezze (14-16)
La domanda del Salmista appare come una domanda disperata. Come può un giovane essere puro? Come può un giovane senza saggezza, senza esperienza, senza la conoscenza del pericolo essere puro? La richiesta di purezza di Dio è alta. Dirà Paolo in 1 Tessalonicesi 4 ,4-7 “la volontà di Dio […] che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, 4 che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, 5 senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio; […] 7 Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione”. Ma non solo, in Matteo 5,27-29 il Signore Gesù insegna ai suoi discepoli che il peccato parte dal cuore e dagli occhi della concupiscenza. La purezza, perciò, è una speranza vana per l’uomo senza Dio. Potresti dire di non sentirti poi così sbagliato, di essere una persona giusta, di non cedere alle tentazioni. Tuttavia, lo standard di Dio per la nostra purezza, lo standard attraverso il quale la nostra purezza sarà giudicata è, ancora, Gesù Cristo. Il Dio Uomo, è l’unico che ha vissuto una vita perfettamente pura. Ed il salmista lo sa quando dice che l’unico modo per badare alla propria via è la Parola incarnata. Credendo nel sacrificio del Signore Gesù, morto per pagare il nostro peccato, siamo purificati dal Suo Sangue (1 Giovanni 1,7). In Lui possiamo vivere nella purezza mantenuta dalla fedeltà Suo Patto con il Suo popolo. Siamo già puri in Cristo ma combattiamo perché viviamo ancora nella tentazione del peccato. Tuttavia, in questo già e non ancora, non saranno i nostri sforzi a renderci puri, non sarà andare in spiaggia con un sacchetto di carta davanti agli occhi che ci permetterà di non scadere da questo impegno, ma sarà la fedeltà di Dio con noi. Nella parola di Dio scritta troviamo le armi per riconoscere il peccato e come abbiamo letto prima è attraverso di essa saremo corretti e guidati, vivendo la gioia del Signore.
Qual è il tuo standard di purezza? Come si può essere puri con la propria mente e con il proprio cuore in un mondo pieno di tentazioni? Come possiamo essere una chiesa che vive la purezza? Molti hanno provato la strada del legalismo. Altri si sono chiusi alla tecnologia, si sono privati dei sistemi di informazione per fuggire alle tentazioni. Molte chiese evangeliche negli anni nel tentativo di preservare la purezza si sono chiuse in sé stesse. Ma hanno così perso la loro vocazione profetica trascorrendo le loro vite in bolle evangeliche. La nostra città, Roma che di notte cala nell’oscurità della perversione, della prostituzione e delle nefandezze più profonde, di giorno la troviamo in fila alla scala santa o ai confessionali in cerca di una purezza che non troverà. Tutti tentativi inutili. Lo standard di purezza è Gesù Cristo ed è troppo alto per essere raggiunto. Per questo è venuto Lui da noi. Solo confidando nella Parola incarnata possiamo essere resi finalmente puri. Confessa il tuo peccato a Gesù Cristo, inginocchiati alla croce e ravvediti e “anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana” (Isaia 1,18). La Parola di Dio allora, quella che abbiamo tra le nostre mani sarà il deterrente contro le tentazioni e gli inganni del nemico. Lasciatemi condividere qualcosa di cui sono orgoglioso. Mia nonna Gemma, che ora è con il Signore, ha imparato a leggere da adulta leggendo la Bibbia. Ad 80 anni sapeva ancora a memoria tutto il Salmo 119 e mi diceva “io non ho studiato, ma nella Parola trovo la saggezza di Dio per fuggire il peccato”. Cara chiesa in Gesù Cristo possiamo vivere la nostra chiamata profetica in un mondo corrotto rimanendo puri e nella Sua Parola scritta troviamo le armi per combattere il peccato. Non cercare di essere puro con le tue forze, solo la Parola incarnata può renderti tale.
3. La parola per essere vigili (17-24)
Le benedizioni di Dio portano a vivere vite che osservano la Parola (17). E’ il Signore stesso che apre gli occhi per comprenderla e desiderarla (18).Chi ama il Signore vive quindi nel desiderio della Sua Parola e nella comprensione di appartenere a Lui (19-20). Il Signore giudicherà chi non bada ai suoi comandamenti, toglierà via il disprezzo e la condanna dai suoi figli (21-22). Quando i potenti sono corrotti, i figli di Dio dimorano nella Sua Parola e li trovano conforto e consiglio (23-24).
La Parola di Dio apre gli occhi. Apre gli occhi sulle nostre vite. Ci mostra la condizione di peccato in cui siamo nati e la necessità di essere purificati dal Sangue di Gesù Cristo. Attraverso il Vangelo Egli ci ha rigenerato e ci ha aperto gli occhi (Efesini 2,1). Con la sua Parola, Dio ci ha mostrato la necessità di essere riconciliati con Lui attraverso l’opera del Salvatore. Con gli occhi aperti possiamo osservare la Parola, possiamo desiderarla, possiamo dimorare in essa e possiamo trovarne conforto. Tutto questo, come dice l’apostolo Paolo in 2 Corinzi 5,18 viene da Dio che ci ha riconciliati per renderci ambasciatori di Cristo. Infatti, la Parola non apre gli occhi solo sulla nostra condizione ma sulla condizione del mondo intero. La Parola rende vigili verso il prossimo, verso l’ingiustizia, verso la sofferenza degli altri e la perdizione di chi rifiuta Cristo. La chiesa grazie alla Parola vive la chiamata regale di essere una luce in questo mondo, vive la chiamata di essere il sale della terra che mostra Cristo affermando che Lui è il Re. Dio attraverso la Parola incarnata ci ha aperto gli occhi per essere vigili sulle nostre vite e su questa città, su questa nazione e sul mondo intero. Senza la Parola non si può esercitare una vigilanza completa. Anche se nel mondo osserviamo la manifestazione di una grazia comune attraverso organizzazioni di aiuto, attraverso persone che Dio usa per il bene del Suo Popolo, solo attraverso la Parola si può essere vigili verso il proprio cuore e verso il mondo. Con gli occhi aperti dalla Parola incarnata i figli Dio sono guidati dallo Spirito Santo attraverso la Parola scritta per imparare a riconoscere le distorsioni del proprio cuore e del mondo che ci circonda.
Siamo una chiesa vigile? Sei una persona vigile? Fratelli e Sorelle, il salmista ci mostra la chiave per poter osservare il nostro cuore. Ci mostra la chiave per poter considerare le distorsioni che si annidano nei lati più nascosti di esso. La Parola di Dio svela tutto questo. Mette fuori i nostri idoli, le nostre contraddizioni, il nostro egoismo e quindi il nostro peccato. Come il salmista, dimoriamo nella Parola, meditiamola nelle nostre giornate, permettiamo che essa ci trasformi e produca in noi un profondo senso di sottomissione a Cristo. Attraverso la fede del Salvatore Gesù Cristo i nostri occhi sono stati aperti ed ora possiamo vedere il frutto del peccato che affliggeva il nostro cuore ed affligge oggi il mondo intero. Prima eravamo ciechi, potevamo chiudere gli occhi verso il nostro peccato, ma ora lo Spirito che dimora in noi ci attanaglia e ci porta in ginocchio alla confessione. Senza Cristo potevamo chiudere gli occhi sulla sofferenza dei rifugiati, sulla drammaticità delle guerre, sulla sofferenza di chi ci è lontano, ma ora lo Spirito Santo ci guida a prenderci cura di chi soffre. Se il Signore non fosse stato il nostro baluardo avremmo potuto chiudere gli occhi sull’ingiustizia che stanno compiendo verso la nostra chiesa, accusandoci di non essere un luogo di culto. Avremmo potuto limitarci a cercare fondi per chiudere il debito e sottostare alle loro regole ingiuste. Ma Dio ci ha aperto gli occhi e, come dice il Salmista, toglierà via il disprezzo e la condanna dai suoi figli perciò possiamo combattere per la giustizia. La Parola chi chiama a vigilare sul nostro cuore e sul mondo intero per la Gloria di Dio.
Per concludere
Solo attraverso la Parola incarnata, Gesù Cristo il Salvatore, Il Figlio di Dio possiamo essere un popolo integro, puro e vigile. Se non hai conosciuto Cristo potrai anche imparare tutto il Salmo 119 a memoria, ma sarà solo un piacere letterario. Nella tua vita non cambierà nulla. Vai al Signore, vai alla Croce, pentiti del tuo peccato ed i tuoi occhi saranno aperti per godere, finalmente, guidato dallo Spirito Santo della Parola scritta per essere integro, puro e vigile per la Gloria di Dio.