I segni di una regalità fuori controllo - 1 Samuele 19
Predicatore: Gioele Di Bartolomeo
Per riconoscere una malattia non bastano le analisi del sangue, non basta fare una buona risonanza magnetica. Un buon medico è in grado di diagnosticare una malattia quando osserva i suoi segni e Sintomi.
Osservare i segni che una persona mostra è la chiave che apre le porte alla comprensione della malattia e può finalmente inserirla in un percorso di cura e spesso di guarigione.
Due domeniche fa abbiamo visto come la regalità di Saul era ormai finita in una spirale decadente ed oggi abbiamo davanti a noi i segni drammatici che questo processo ha prodotto. Osservando il testo riusciamo a scorgere i segni di una regalità fuori controllo. Con un cuore tremante e riconoscendo anche noi il rischio di scadere in regalità fallite, vogliamo vedere insieme tre segni che compaiono nelle regalità fuori controllo.
Pronta a far promesse, ma incapace di mantenerle (1-10)
A questo punto della narrazione di 1 Samuele, Saul non nascondeva più i suoi malvagi propositi nei confronti di Davide, tutt'altro li condivideva con i suoi servitori e con suo figlio Gionatan (1). Il Saul che incontriamo nel nostro testo era ormai senza alcuna inibizione verso il male. Ma Gionatan suo figlio voleva molto bene a Davide (2) e con molta saggezza mostrò a Saul l'ingiustizia dei suoi propositi malvagi verso un uomo che era stato di così grande utilità al Popolo ed al Re (4,5). Saul, ascoltò le parole di Gionatan e giurò davanti al Signore di non uccidere Davide (6). Saul promise di non compiere i suoi propositi omicidi e Davide venne riabilitato al suo ruolo (7). Davide torno a combattere i Filistei e torno a vincere su di loro (8), ma Saul, invece di gioire per la vittoria, fù impossessato da uno spirito cattivo e ruppe la sua promessa tentando ancora di uccidere Davide, scagliando una lancia (9,10). Il colpo mancò il suo bersaglio e Davide si ritrovò a fuggire ancora una volta.
Il primo segno di una regalità fuori controllo è quello di essere pronta a far promesse, ma di essere incapace di mantenerle. Nonostante il buio della spirale di malvagità in cui Saul era caduto, le Parole di Gionatan lo portano ad uno spiraglio di lucidità. Messo davanti alla condizione di peccato, Saul comprende e decide di dare una svolta a quelle che sono le sue intenzioni. Gionatan aveva accompagnato Saul in una riflessione profonda che lo portava a riflettere non sul proprio sentimento nei confronti di Davide ma sulla conseguenza dei suoi atti davanti a Dio. Ciò che il Re voleva fare non era solo un'ingiusta nei confronti di Davide ma un vero e proprio peccato. Saul promise di cambiare. Saul promise di non uccidere più Davide. Quando però la sua vita torna alla normalità, quando Davide torna a vincere sui Filistei e la mano del Signore si manifesta grandemente nel suo unto, Saul non regge. Il cuore del Re torna ad abbandonarsi all'invidia, all' ira. Le parole profetiche di Gionatan non valevano più ormai e Saul rompe la sua promessa tentando di uccidere Davide.
Quante volte nello sconforto e nel peccato abbiamo ascoltato una parola profetica ed essa ci ha dato il coraggio di uscire dalla condizione in cui ci trovavamo? Quante volte dopo una predicazione potente mentre eravamo nello sconforto, abbiamo promesso davanti al Signore, "da ora sarà diverso, ora non lo farò più". Ottimi propositi, opportune promesse che devono caratterizzare la vita del cristiano e che attraverso lo Spirito Santo in noi possono essere mantenute. Paolo in Galati 5:16-26 ci ricorda che chi cammina nello Spirito compie le opere dello Spirito, ma chi cammina nella carne anche se ha fatto promesse onorevoli, è destinato a compiere le opere malvagie della carne. Se i tuoi buoni propositi, se le tue promesse a Dio che ogni domenica si accumulano nella tua coscienza si ritrovano ad infrangersi il lunedì successivo alla prima prova, nel traffico di Roma, a lavoro, in casa con i figli, a scuola o nel tuo servizio, sta bene attento. Questo è un chiaro segno di una regalità fuori controllo.
Pronta alla malvagità, ma ceca alla menzogna (11-17)
Il testo del capitolo 19 continua esponendoci un altro segno della regalità fuori controllo. Dopo la fuga di Davide, Saul si organizzò rapidamente per mandare degli uomini davanti alla sua casa pronti ad ucciderlo la mattina successiva (11).Ma Mical,la figlia di Saul e moglie di Davide, informò suo marito del rischio incombente e lo fece fuggire calandolo da una finestra (12,13).Saul allora mandò degli uomini in casa di Davide per prenderlo, ma Mical aveva messo un idolo a forma di uomo nel letto, e mentì agli uomini di suo padre sostenendo che sotto le coperte ci fosse il marito malato (14,15).Questo non frenò Saul ed i suoi uomini, il Re era disposto anche ad uccidere un uomo malato e così scoprì il tranello di Mical (16). La figlia del Re aveva mentito dando al nemico di suo padre la possibilità di fuggire, ma Mical si difese sostenendo di essere stata minacciata da Davide. Mical si difese mentendo di nuovo a suo Padre (17,18).
Il secondo segno di una regalità fuori controllo e quella di essere pronta alla malvagità, ma ceca davanti la menzogna. Saul si dimostra un Re risoluto nel voler eliminare Davide. Prima lo aspetta fuori casa, poi lo cerca in casa e alla fine lo va a prendere addirittura dentro al suo letto mentre è malato. Saul non è passivo ma usa una strategia nel fare il male, è attento e dispende uomini ed energie per raggiungere il suo scopo malvagio. Saul è capace e determinato, tuttavia i suoi piani furono fermati dalla sua stessa figlia. La figlia del Re, la principessa non aveva più alcun rispetto per suo padre neanche da considerarlo degno della verità. Saul era un uomo raggirabile e degno di menzogna anche da parte delle persone più vicine a Lui. Per Mical non ci furono conseguenze, il Re era immerso nella menzogna e non avrebbe potuto riconoscere quella degli altri.
Il cuore dell'uomo è pronto a compiere il peccato. In Romani 7, Paolo ci ricorda che il cuore dell'uomo è preparatissimo alla malvagità. Non abbiamo bisogno che qualcuno ci insegni le strategie per compiere il male, sono li nel nostro cuore pronte per essere usate. Senza una liberazione da parte dello Spirito Santo, il nostro cuore è una fucina di malvagità. Non ti spaventa o non vedi la naturalezza con cui sei capace di fare del male? Le vite di Re fuori controllo sono pronte all'azione malvagia ma non riescono a vedere la menzogna che hanno intorno. Come Saul accecato dall'odio per Davide non riusciva a cogliere le menzogne di sua figlia, così regalità fuori controllo perse nel loro egoismo non riconoscono la menzogna che viene dal nemico. Quando la tua mente è concentrata su come avere una riscossa nella tua vita, se non riesci a vedere i bisogni di chi ti è accanto, se cadi nel credere nella menzogna che tutti stanno meglio di te o che non Dio si cura solo degli altri, sta bene attento. Questo è un chiaro segno di regalità fuori controllo.
Pronta a dar la caccia, ma destinata alla sconfitta (18-24)
Dal versetto 18 del capitolo 19 ci viene raccontato l'inseguimento di Davide da parte di Saul ed i suoi uomini. Davide si andò a rifugiare da Samuele a Rama ed insieme si spostavano a Naiot (18,19). Saul mandò dei suoi uomini per catturare Davide, per tre volte, ma ogni volta arrivati davanti Samuele ed alla presenza dello Spirito di Dio essi si mettevano a profetizzare (20,21). Saul allora andò di persona, ma anche lui, una volta giunto alla presenza di Samuele, venne investito dallo Spirito di Dio e fini steso a terra nudo tutto il giorno e tutta la notte profetizzando (22,23,24).
Il terzo segno è quello di una regalità pronta a dar la caccia ai suoi nemici, ma che è destinata alla sconfitta. Saul insegue Davide in prima persona non si accontenta delle risposte dei suoi uomini ma si spinge fino in fondo. Saul è talmente attivo, coinvolto e spietato da spostarsi personalmente per inseguire il Suo problema, Davide. L'odio di Saul non ha limite ed è pronto ad investire tutto sé stesso nella persecuzione dell'unto del Signore. Ma davanti allo Spirito di Dio anche un Re mastino e determinato è destinato alla sconfitta. Nel capitolo 10, all'inizio del suo mandato, Saul aveva profetizzato dopo che Dio gli aveva cambiato il cuore, ora dopo la sua ribellione, da nemico di Dio, davanti al Suo Spirito, non può far altro che profetizzare la Gloria del Dio onnipotente. La regalità fuori controllo di Saul passa da cacciatore a uomo nudo a terra.
La regalità fuori controllo è pronta a dar la caccia, ma è destinata alla sconfitta. Come Davide, Gesù Cristo venne cacciato ingiustamente fino alla Croce. Come Saul, il peccatore non fa altro che desiderare costantemente di distruggere Cristo. Lo vediamo nei nostri cuori, pronti a rinnegare la necessità della dipendenza da Lui, lo vediamo nella nostra città, nelle opposizioni al vangelo e lo vediamo nel mondo con le persecuzioni e le sofferenze dei nostri fratelli in Cristo. Gesù Cristo però ha compiuto l’opera di vittoria sulla Croce. Nella sua resurrezione una regalità fuori controllo è destinata a finire nuda a terra profetizzando la Gloria del Dio onnipotente. L’opera di Gesù Cristo è quella che ci permette di essere Re che imitano il Re perfetto, in Lui la nostra regalità può essere lontana dal caos e dall’abuso. Solo in Cristo potrai fuggire una regalità confusa che può solo portarti ad una Eternità di sofferenza lontano dal Dio vivente. Vai A Gesù pentiti per ciò che sei ed imparerai la regalità del Re perfetto per una Gioia Eterna alla presenza del Salvatore.