Cos’è una fede viva? - Luca 7,1-35
Predicatore: Leonardo De Chirico
Qualche mese fa mia moglie mi fece un discorso molto sensato: “caro, cominci ad avere una certa età ed è da tempo che non ti sottoponi ad analisi mediche. Perché non fai un giro di esami?” Io risposi: “cara, mi sembra di stare bene, però, come sempre (!) farò come dici”. Fatto il giro di esami, la situazione era generalmente buona (grazie a Dio), ma con alcune aree cui prestare attenzione. Alcuni valori non erano dentro i parametri e richiedevano qualche cambiamento nell’alimentazione e qualche integrazione. Oggi questo testo ci propone un piccolo check-up della fede. E’ come se il Signore ci dicesse: “come sta la tua fede? Gode di buona salute?”. E’ viva, sgangherata, a rischio infarto, scompensata? Noi potremmo dire: “va tutto bene!” e scrollare le spalle rifiutando di sottoporci al test. Oppure, come spero che tutti noi facciamo, possiamo dire: “Signore, sono pronto ad essere vagliato, aumenta la mia fede”. Se non hai fede, potrai sempre dire: “Non ho la fede ancora; Signore donamela oggi”. Come rispondi? Il testo è diviso in tre parti e ognuna di esse contiene un esame per la nostra fede.
1. Fiducia anche senza vedere (vv. 1-10)
Nel prima sezione, il protagonista, oltre a Gesù, è un centurione romano: un pagano estraneo alla storia d’Israele e alla sua fede. Eppure, dai discorsi uditi e dalle cose vistegli fare, il centurione aveva capito di trovarsi di fronte ad una persona eccezionale di cui fidarsi e a cui affidarsi. Avendo un servo malato, chiede a Gesù di venire a guarirlo. Vista l’insistenza, Gesù s’incammina e quasi arriva alla casa, quando il centurione manda a dire: “no, non sono degno che tu venga sin qui; anzi, scusami se ti ho importunato. Piuttosto, di’ una parola e il mio servo sarà guarito. So che la tua parola sarà sufficiente per operare il miracolo”. Gesù dice quella parola e il servo è guarito. Poi Gesù dice di non aver trovato in tutto Israele una fede simile a quella del centurione. Cosa c’era di speciale in quella fede? Cosa ci dice della nostra fede?
Per capire cosa è accaduto, dobbiamo aprire il discorso a come funziona la magia e a come si differenzia dalla fede. In tutte le sue forme diverse, la magia funziona per contatto tra il medium e la persona che si rivolge a lui o tramite oggetti o intrugli trattati dal primo. La magia ha bisogno di una presenza fisica diretta o mediata da un oggetto fisico. Se ci pensate, ci sono tracce di questo pensiero in tutta la dottrina dei sacramenti della chiesa cattolica. E’ l’acqua del battesimo che rigenera, è il pane che diventa il corpo di Cristo da mangiare, è il contatto fisico o visivo con le reliquie, le statue dei santi, della Madonna, ecc. che fa la differenza. Per questo le chiese sono piene di statue e tutta la religiosità cattolica è basata sulla vista, sull’olfatto, sul gusto, sul tocco, più che sull’udito.
La fede opera in modo diverso. Intanto è basata sulla parola di Cristo che promette e realizza quello che promette. La fede si fida e si affida alla parola di Cristo, anche se non “vede” immediatamente o non “tocca” subito la realtà creduta. Non è mediata da un oggetto né dalla presenza fisica di Gesù Cristo, ma dalla Parola di Cristo sempre resa viva dallo Spirito Santo. Il centurione aveva capito che “noi camminiamo per fede e non per visione” (2 Corinzi 5,7). Il miracolo della guarigione sarebbe accaduto sulla base della parola di Gesù, anche se Gesù fosse rimasto lontano e non visibile né toccabile.
Non solo il centurione lo capì, ma anche Martin Lutero e la Riforma protestante lo capirono quando dissero che siamo salvati per “fede soltanto” e non per i sacramenti. La fede è la fiducia nella persona di Gesù e nella credibilità della sua Parola. Un giorno futuro lo vedremo faccia a faccia, ma oggi è la Parola unita allo Spirito Santo il motivo per cui crediamo. Dio è presente tra noi tramite la Parola e lo Spirito. Abbiamo tutti i segni della sua presenza: il battesimo, la Cena del Signore, ecc., ma se non è la Parola di Dio a convincerti, a nutrire la tua fede, a continuare ad affidarti a Lui, è perché la tua non è una fede autentica come quella del centurione, ma una forma di magia mascherata da fede. Gesù dice: “beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Giovanni 20,29).
Oggi, qui tra noi, c’è la presenza del Signore, non perché lo vediamo o lo tocchiamo, ma perché ascoltiamo la sua Parola e il suo Spirito è tra noi. Ti fidi di Lui? Ti affidi alla sua Parola? Se sì, la tua fede è viva; altrimenti è malata e bisognosa di guarigione.
2. Stupore dopo un miracolo (vv. 11-17)
Il secondo episodio ci racconta di un altro miracolo: un bimbo figlio unico di sua madre viene riportato in vita. Durante il funerale straziante, Gesù consola la madre e resuscita il figlio. Il fatto suscita una reazione mozzafiato: dal cordoglio alla gioia, dalla morte alla vita, dalle lacrime alla festa! Questo miracolo genera un mix di timore, stupore e meraviglia: Gesù è riconosciuto come profeta e si spande la voce che Dio abbia visitato il suo popolo (v.36). Certamente, vi sono situazioni uniche ed eccezionali in quanto accaduto in questo episodio. D’altra parte, ogni miracolo divino deve suscitare una risposta simile.
Sia che si tratti della provvidenza ordinaria grazie alla quale Dio ci dà il pane quotidiano e allieta le nostre vite con l’alternarsi delle stagioni, sia che si tratti della provvidenza straordinaria grazie alla quale Dio compie miracoli di conversione e di portenti per la sua gloria, la fede risponde con lo stupore, la meraviglia ed il ringraziamento, l’esaltazione di Dio Padre, la glorificazione di Dio Figlio e la magnificazione di Dio Spirito Santo.
In altre parole, la fede è sempre accompagnata dallo stupore per quello che Dio ha fatto e fa e per chi Dio è e sarà. Se i doni quotidiani o straordinari di Dio non suscitano meraviglia e gratitudine, la fede è malata, avvizzita e scompensata. Se siamo freddi ed impassibili alla Parola ascoltata, alla grazia ricevuta, ai doni di cui beneficiamo, alla presenza di sorelle e fratelli intorno a noi, vuol dire che è diventata una fede burocratica ed arrugginita.
Abbiamo ricevuto in dono la vita in Adamo e la nuova vita in Cristo, il nuovo Adamo. Come la scena di questa storia ci ricorda, prima o poi moriremo come Adamo. Tuttavia, risorgeremo a nuova vita, grazie a Gesù Cristo il nuovo Adamo. Non è questa una buona notizia per cui esultare e provare meraviglia sempre?
3. Domande quando non si capisce (vv. 18-35)
Il terzo episodio ha come protagonista Giovanni Battista. Gesù aveva elogiato la fede del centurione, ma con Giovanni si spinge oltre dicendo che non c’è mai stato uno “più grande” di lui (v.28), avendo Giovanni preparato la strada all’arrivo di Gesù (cap. 3). Giovanni era un grande, ma anche i grandi non capiscono tutto e hanno dubbi. Dopo averlo annunciato e battezzato, Giovanni ha infatti delle domande rimaste in sospeso: “caro Gesù, sei una persona eccezionale, ma sei davvero tu il messia o dobbiamo aspettarne un altro?” (v.19). Nell’ascoltare queste domande, Gesù non lo rimprovera, né rifiuta di rispondere, ma lo invita a tornare alla profezia dell’AT circa l’arrivo del Messia e a vedere come quella parola profetica si sia realizzata nel ministero di Gesù. In altre parole, Gesù gli indica la Parola scritta come risposta alla sua domanda e lo esorta a leggere ciò che sta accadendo con la chiave di lettura della Bibbia. Gesù non se la prende con un uomo di fede che fa domande, ma con presunti uomini di fede (come i farisei e i dottori della legge) che, pur vantandosi di essere dottori, non hanno invece capito niente dei piani di Dio e si oppongono alla sua volontà. E’ meglio una fede sincera che ha dubbi e li espone al Signore che una fede saccente ed arrogante.
Se hai domande, sappi di essere in buona compagnia, almeno quella di Giovanni Battista, il più grande uomo secondo Gesù. Se non capisci tutto dei piani di Dio per la tua vita, su come Lui sta guidando ogni cosa, torna alla Scrittura, re-immergiti nella Parola e da lì riprova a vedere le cose con uno spirito di preghiera. La fede non è contraria alle domande: le accoglie e le direziona verso la Bibbia, invitando a leggere la vita con la Scrittura.
Allora, come è andato il check-up della tua fede? Incoraggiante, preoccupante? La mia preghiera è che la tua fede oggi sia fiduciosa senza vedere, sempre pronta a stupirsi e faccia domande con cui desiderare crescere e servire.