A Roma come altrove, questa è esperienza comune: non essere retribuiti giustamente, avere condizioni di lavoro ingiuste, non ricevere risposte in tempi ragionevoli, vedere altri andare avanti senza motivi, osservare pratiche inique essere considerate come “normali”, vedere gli stranieri e le vedove trattati male. La fede non ci dice di subire passivamente, ma di esercitare pazienza perché Dio è giudice e prima o poi giustizia sarà fatta. Profeticamente, dobbiamo dire la verità; regalmente, dobbiamo vivere in modo integro; sacerdotalmente, dobbiamo avere pazienza, pregare e affidarci al giudizio di Dio che non tarderà, prima o poi, di ristabilire la verità, ripristinare l’integrità ed affermare il suo regno.
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