Vita piena o pasticciata? - La pienezza delle ambizioni - Colossesi 1,24-29

Negli ultimi mesi si parla molto di ambizioni. Elon Musk ha l’ambizione di andare su Marte. Il presidente Trump ha l’ambizione di annettere il Canada e la Groenlandia. Il Napoli ha l’ambizione di vincere lo scudetto. E tu hai un’ambizione? E noi abbiamo un’ambizione?

 

L’apostolo Paolo aveva delle ambizioni. Prima di programmi o progetti, Paolo aveva ambizioni per il suo cuore. Voleva che la sua vita ripiena di Cristo fosse anche ricca di ambizioni. Le ambizioni nascono da cosa il cuore è pieno. La vita dell’apostolo era ricca di Cristo e le sue ambizioni erano profilate in modo conseguente. Si può dire la stessa cosa di noi?

 

Leggendo questo testo ci faremo tre domande per valutare le nostre ambizioni e vedere se sono ripiene di Cristo o, invece, colme di priorità malate o pasticciate. Per Paolo, l’ambizione cristiana è controculturale in quanto condita di fatica, servizio e incoraggiamento. Vogliamo faticare? Vogliamo servire? Vogliamo incoraggiare?

 

1. Voglio faticare?
“Sono contento di soffrire per voi” (v.24); “a questo scopo mi affatico, combatto e agisco” (v.29). Il vocabolario dell’ambizione di Paolo contiene parole che in genere non sono associate all’ambizione. Di solito le ambizioni sono per il riposo, il disimpegno, la tranquillità. Meno si fa, meglio è. Chi ambisce a soffrire e faticare?

 

Invece Paolo dice di essere contento, desideroso, ambizioso di soffrire, faticare, combattere per loro e per il vangelo. Perché? Perché è masochista? No. La ragione è perché Cristo, la pienezza di Dio fattosi uomo, ha sofferto nella sua passione e nella sua morte per noi. Lui ha sofferto in modo vicario, sostitutivo, redentivo. Grazie alle sue sofferenze noi siamo guariti, salvati (1 Pietro 2,24). Non c’è possibilità di salvezza senza la sofferenza di Cristo. Paolo fa un passo avanti e dice: chi è riempito della pienezza di Cristo è pronto a soffrire e a faticare, come Cristo ha sofferto. Non perché le sofferenze di Cristo non sono sufficienti per la nostra salvezza e bisogna aggiungervi le nostre, ma perché Cristo ha stabilito un esempio, un modello per tutti i suoi discepoli. Nella vita della chiesa bisogna essere pronti a soffrire per la causa dell’evangelo. Chi è disposto a soffrire per Cristo? Chi ha questa ambizione controculturale?

 

Alla sofferenza è associata la fatica e il combattimento. Per Paolo, lo spendersi pienamente per l’opera di Dio non è un peso, ma parte della sua ambizione. Certamente l’opera di Dio nel mondo procede perché Dio la porta avanti, ma piace a Dio di farlo tramite lo zelo nostro, le energie che possiamo e vogliamo mettere, la consacrazione delle passioni e del tempo. Anche le ambizioni devono essere santificate. Paolo è lieto di soffrire per il regno, anche quando il vento è contrario, l’ambiente è ostile, le situazioni sono ingarbugliate. Cristo ha sofferto per la salvezza di chi crede, Paolo era pronto a sostenere le doglie del parto affinché Cristo fosse conosciuto (Galati 4,19). Abbiamo noi l’ambizione non di schivare le fatiche, ma addirittura di faticare per il regno?

 

2. Voglio servire?
Paolo dichiara anche la sua ambizione a servire la chiesa (v.25), considerando il suo lavoro come un incarico solenne ricevuto da Dio. La sua missione aveva qualcosa di specifico: annunciare l’evangelo dove non era stato ancora trasmesso, ma la cosa sottolineata è l’esigenza di farlo con fedeltà, mostrando la totalità e la ricchezza del vangelo (v.27): “Cristo in voi, la speranza della gloria”.

 

Il punto qui non sono tanto i compiti specifici a Dio ci ha chiamati, ma la qualità spirituale della testimonianza che rendiamo. Le vocazioni a cui Dio ci ha chiamato sono tante: condizioni di vita single o sposati, genitori, lavoratori, studenti, … ognuno ha ricevuto un proprio “incarico” specifico. Paolo aveva ricevuto una vocazione particolare, noi ne abbiamo ricevute altre in mille campi diversi. Il dove e come servire Dio cambia ed è diverso da persona a persona. A tutti noi è però chiesta la ambizione al servizio di Paolo: mostrare la ricchezza del vangelo in uno spirito di servizio.

 

Cristo stesso non è venuto per essere servito ma per servire (Marco 10,45). Seguendo Cristo, Paolo poteva dire: ho l’ambizione di servire. Posso dire di me: “sono un servitore?”. La persona che ti è a fianco può dire di te: “è un servitore?” Questa è l’ambizione controculturale che riempie la vita cristiana.

  

3. Voglio incoraggiare?
Infine, Paolo apre una finestra anche su una terza ambizione che riempie il suo cuore: esortare ogni fratello e sorella, istruirli (possiamo dire: condividere con ogni persona) per far avanzare ogni persona verso la maturità in Cristo (v.28). Anche questa ambizione è decentrata da sé, in quanto cristo-centrata e rivolta agli altri. Perché Cristo ha sofferto, Paolo non vuole risparmiarsi ma faticare. Perché Cristo ha servito, Paolo non vuole prevalere ma servire. Perché vuole vedere persone mature in Cristo, Paolo non vuole ricevere lodi per sé ma incoraggiare altri.

 

La sua ambizione è di collaborare alla crescita altrui. E’ pieno di Cristo e non di sé, e vuole che questa pienezza passi agli altri. “Non sono io che vivo ma Cristo vive in me” (Galati 2,20) e vuole testimoniarlo ad altri. E’ come se dicesse: le mie ambizioni nascono da questa pienezza che non è più autoreferenziale o rimpicciolita e che mi porta a volere che anche chi mi è intorno sperimenti la stessa pienezza in Cristo.

 

In un’altra lettera dice: “se avete una parola buona che edifichi secondo il bisogno ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta” (Efesini 4,29). La parola buona è la parola di Cristo. Non significa nascondere i problemi o non sollevare questioni importanti. Non significa non criticare. Significa aiutare a vedere le cose con la mente di Cristo e essere portatori della prospettiva di Cristo in modo che quello che diciamo porti le persone più vicine a Cristo. Non è astensione dagli altri, non è prevaricazione sugli altri, è incoraggiamento agli altri affinché si avvicinino a Cristo.

 

Incoraggio la maturità in Cristo o sono indifferente, distratto, negligente? Sono solo assorbito nelle mie vicende da non ambire ad essere un esempio/aiuto per il cammino altrui?

Questa ambizione nasce dalla pienezza di Cristo e si traduce in una vita piena di ambizioni sane. Non si possono avere le seconda senza la prima. Dio ci dia di essere persone ambiziose in senso cristiano e controculturale ed essere una chiesa piena di ambizioni a faticare, servire ed incoraggiare. Ad onore e gloria di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.